Mercoledì, 23 Settembre 2015 11:27

Accord Phoenix, Cisl: "Interrogazione rischia di far saltare l'operazione". Cialente: "Qualcosa non mi torna"

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"L'interrogazione presentata in Senato, il 15 settembre scorso, da sette senatori della maggioranza di Governo, relativa al contributo di 11 milioni di euro approvato da Invitalia, dopo un iter molto selettivo, come incentivo a favore dell'insediamento di Accord Phoenix nell'ex polo elettronico dell'Aquila, rischia di porre seri interrogati sull'operazione, già rallentata da continui intoppi burocratici".

A lanciare l'allarme è Giampaolo Biondi, della Fim-Cisl dell'Aquila, in riferimento all'interrogazione in Senato su Accord Phoenix, notizia anticipata ieri su NewsTown. Il sindacato sollecita l'approvazione dei due bandi relativi all'acquisizione dei siti dove dovrà sorgere il nuovo stabilimento.

"I ritardi nell'insediamento dell'azienda - attacca Biondi - porgono il fianco ad attacchi di natura politica e industriale come quello avvenuto in Senato, che rischiano di sollevare dubbi e polemiche sul finanziamento erogato all'azienda".

La Fim- Cisl ricorda che, "al momento, esistono due ordini di problemi: l'acquisizione dello stabile Finmek Solutions da parte di Accord Phoenix, la cui procedura è nella mani del commissario liquidatore di Finmek, Gianluca Vidal. Dall'altro, resta aperta la partita dell'acquisizione dei siti di proprietà del Comune. Anche in questo caso, l'attuale affittuario, la società Tecnopolo Abruzzo, deve rescindere il contratto decennale stipulato con l'amministrazione comunale".

"Facciamo appello a tutti gli attori interessati, in primis al sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che si è impegnato fortemente nella chiusura dell'operazione Accord Phoenix, al vice presidente della Regione, Giovanni Lolli,  e alla senatrice, Stefania Pezzopane, affinché chiariscano, una volte per tutte, anche in sede di Governo, la centralità dell'operazione Accord Phoenix per il rilancio del territorio aquilano e il mantenimento dei livelli occupazionali", conclude il sindacato confederale.


La nota di Cialente: "Qualcosa non mi torna"

"Cari amici, vi chiedo due minuti di riflessione per fare con voi una riflessione su questa interrogazione, sulla vicenda insediamento Accord Phoenix a L'Aquila, e sul ruolo che il centrodestra abruzzese e De Matteis hanno giocato e giocano in questa storia".

Esordisce così la nota con cui il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha commentato su Facebook ll'interrogazione parlamentare su Accord Phoenix. 

"Per la mia esperienza di parlamentare, vi spiego come di solito nascono le interrogazioni".

"C'è qualcuno, a volte una lobby, un esponente politico o di associazione, che sollecita, di solito, il deputato del proprio territorio e partito vicino , a presentare l'interrogazione per difesa o denuncia di qualche vicenda. Il Parlamentare spesso se la fa addirittura scrivere, poi cerca qualche altra firma, e la presenta".

"Leggete il testo dell'interrogazione, sia sull'articolo di News-Town, abbastanza fedele, o intera sul sito del Senato".

"L'interrogazione è chiaramente dettata da alcune aziende o meglio associazione consortili che in Italia, in un regime di monopolio (cosa ne pensa l'Europa?) gestiscono i RAAE, vale a dire i rifiuti elettronici".

"Un regime consortile monopolistico, senza libero mercato, che passa poi ad aziende la lavorazione. Su questa vicenda, ho fatto un po' di ricerche, e mi risulta che alcune aziende sono state oggetto e sono oggetto di indagini della Guardia di Finanza. Insomma di questi RAAE non sempre si conosce la fine che fanno (andrebbero anche all'estero)".

"E' davvero un bell'affare! Sapete quante tonnellate di RAEE sono stimate in Italia? Una media di 12 kg ad abitante, prudenzialmente si parla di 2,5 milioni di tonnellate.
Cosa dice l'interrogazione? "Scusate. Ma stiamo tanto bene così. In Italia ci lavorano 100 persone. Perché cambiare? Perché far si che queste forme consortili che fanno solo da tramite devono smettere di fare affari?Perché aprire il mercato? Perché lavorare meglio questi rifiuti, con una società italiana, recuperando tutti i materiali?  Perché aprire il mercato?"

"Su questo risponderà il governo".

"Ma la riflessione che voglio fare con voi è: perché questa interrogazione è targata tutta NCD-scelta civica (anche il primo firmatario, oggi PD viene da quelle fila)?"

"Quali interessi? Territoriali?" 

"I primi due firmatari sono di Padova ed il secondo croato".

"Ma se sono interessi territoriali, perché la Chiavaroli, fino a prova contraria senatrice abruzzese, firma contro un insediamento nella propria regione che porta il più grande investimento in numero di addetti degli ultimi due anni in Abruzzo? Si preoccupa di lavoratori (giustamente) del resto d'Italia. Ed i nostri? Eppure c'è un mercato che ne potrebbe occupare 500, 1000 di lavoratori!!!"

"Qualcosa non mi torna".

"Ora tutti sappiamo che Giorgio De Matteis si sta avvicinando, nel suo girovagare fra i partiti italiani, a NCD".

"Gli chiedo ufficialmente di smentire che egli sia coinvolto in questa vicenda".

"Ultima cosa, seria. Chiedo alla Senatrice Stefania Pezzopane, di farsi carico di presentare lei un'interrogazione per fare chiarezza sul mondo dei RAEE in Italia, meglio ancora chiedere una Commissione d'Indagine della Commissione Ambiente e Territorio. Renderebbe un buon servizio all'Italia, più che ai lavoratori aquilani".

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Settembre 2015 16:07

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