Lunedì, 05 Agosto 2013 09:56

I ***** a lot and so I **** a lot: vietato p******e!!

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In data 28 Luglio 2013 una lettera proveniente direttamente dal Ministero dell’Interno ci informa che la nostra richiesta di deposito marchio per I drink a lot and so I piss a lot è stata rifiutata con la seguente motivazione:

"Il marchio di cui si richiede la registrazione è costituito dalla scritta in inglese I drink a lot and so i piss a lot. Al riguardo si rappresenta che la frase in questione, di cui non pare necessario riportare la traduzione, appare contraria al buon costume e, pertanto, questo Ufficio ritiene di non poter esprimere parere favorevole. Ministero dell'Interno"

Sia clemente mio caro censore, noi vogliamo solo consolidare un movimento ed esplorare nuove dinamiche di intrattenimento. Non è assolutamente nelle nostre intenzioni offendere qualsivoglia dignità e/o ledere l’altrui sensibilità.

Ci spieghi, caro Ministero, chi può decidere quale sia il buon costume da rispettare? Chi ha il diritto divino di sindacare cosa sia offeso da tale marchio d’impresa? Trattasi solamente di un piccolo slogan non offensivo, particolarmente orecchiabile e, a dirla tutta, portatore di una verità indiscutibile.

Vuole forse negare la necessità universale a bere liquidi per il proprio sostentamento personale? Soprattutto in giorni estivi particolarmente afosi, come quelli che stiamo vivendo, vuole magari affermare che non sia necessario bere molta acqua? A tutti quegli automobilisti in coda verso le splendenti località turistiche della nostra amata patria, sotto un sole cocente, sull’asfalto rovente, in macchine infernali ricolme di stress e urla fastidiose, vuole magari negare il gusto di una bella sorsata d’acqua per poter reintegrare le forze? Il suo non è un messaggio educativo né costruttivo, se lo lasci dire.

O magari è la seconda metà della frase che le ha mandato di traverso la giornata? Mi dica, di grazia, cos’è che non è riuscito a comprendere?

Forse ci vuol dire che nel vostro palazzo ministeriale nessuno è avvezzo a quella nota pratica sociale che solitamente si esegue nei gabinetti? Ci pensi bene caro censore, non ha mai notato qualche atteggiamento anomalo da parte di un suo collega? Magari un movimento nervoso sulla sedia, uno sguardo circospetto ed indagatore e poi una camminata piuttosto sostenuta fuori dall’ufficio? E poi lo stesso uomo tornare diversi minuti successivi, con sguardo più rilassato a sedere al proprio posto? Bé mi duole doverle dare io questa informazione, ma ritengo giusto che lei sappia tutta la verità. Ebbene si, quel suo collega, durante quelle piccole pause lavorative, si dedica a lunghe, silenziose, solitarie, rilassanti, abbondanti, liberatorie e rinfrescanti pisciate.

Niente di più naturale. Bere e poi espellere il liquido ingerito. Sarà capitato anche a lei, provi a ricordare. In caso contrario, sono disposto ad accollarmi tutto il peso dell’iniziazione. Mi sto apprestando a farle recapitare uno splendente bagno chimico davanti la sua scrivania. Verrò io di persona a mostrarle il suo funzionamento. Non abbia paura, le spiego come andranno le cose.

Ci sono io che le prendo la mano e la aiuto ad alzarsi dalla sua sedia accompagnandola davanti la porta d’ingresso. Non c’è fretta, può prendersi tutto il tempo che vuole per respirare prima dell’ingresso. Una volta dentro può scegliere la posizione che preferisce. Per lei che è alle prime armi le consiglio di sedersi, la posizione eretta è solo per i più esperti. Non deve preoccuparsi di nulla, ci sono io lì fuori a parlarle durante l’atto, lei deve solo rilassarsi. Si perché si accorgerà che si tratta di un’esperienza particolarmente introspettiva, che l’aiuterà anche a riflettere. Magari si renderà anche conto che in questo Paese, forse, ci sono cose più importanti da fare piuttosto che stare a sindacare su uno slogan innocuo che fa divertire la gente. Si proprio così, molte persone si divertono e stanno bene ascoltandolo, cantandolo e ballandolo.

Da fuori il gabinetto le sussurro che il 7 Settembre stiamo organizzando una festa a tema. Provo a descriverle le immagini attraverso le parole. Centinaia di persone che ridono e scherzano. Qualcuno seduto a terra, qualcuno ad un tavolo, qualcuno che balla da solo ed alcuni che ballano in coppia. Provo a mostrarle un mondo che le è totalmente sconosciuto. Un mondo che, per quanto lei si sforzi, non sarà mai possibile censurare. Ma non riesce a vederlo vero? Troppo lontano e diverso. Mi dispiace per lei, la sua vita sarà molto più noiosa della mia. Ora può tirare l’acqua.

32 giorni al party!

Ultima modifica il Lunedì, 05 Agosto 2013 10:22

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