Martedì, 06 Agosto 2013 16:32

Allman e Neville aprono la XIV edizione di "Blues sotto le stelle"

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«Tutto è cominciato in modo casuale, da una conversazione. Parlavamo degli Allman Brothers e dei Neville Brothers, di come non avessero mai collaborato né fatto delle tournée insieme e ci siamo chiesti come sarebbe stato averli tutti e due nella stessa band. A un certo punto il mio manager, che è anche quello di Cyril, ci ha detto: 'Ehi ragazzi, siete voi gli Allman e i Neville, perché non fate voi un tentativo?'»

Devon Allman, chitarrista e cantante, descrive così la nascita della band The Royal Southern Brotherhood, supergruppo rock-blues-soul-funk formato dal chitarrista Mike Zito, dal bassista Charlie Wooton, dal batterista Yonrico Scott e, appunto, da una delle leggende della musica di New Orleans, Cyrille Neville, appartenente alla numerosa famiglia dei Neville Brothers.

Anche Devon è figlio d’arte: suo padre Greg è il fondatore e leader degli Allman Brothers Band, uno dei più grandi gruppi americani degli anni Settanta.

La somiglianza tra i due è impressionante e salta subito all’occhio. Anche se, per via della barba folta e della passione per la chitarra (Greg Allman è un tastierista), Devon ricorda più lo zio Duane, co-fondatore degli Allman e probabilmente tra i dieci migliori chitarristi rock di tutti i tempi, morto prematuramente nel 1971 in un incidente motociclistico.

Nell’intervista rilasciata a NewsTown subito prima del concerto con cui il gruppo ha aperto la 14° edizione di Blues sotto le stelle, Devon ci ha parlato del suo rapporto col padre e di come ci si senta ad essere un “Allman” (“Non mi disturba che la gente pensi a me come al figlio di Greg Allman ma io sono quel che sono, un musicista con anni di esperienza alle spalle e con una sua identità”), del progetto della “Fratellanza”, di cui lui e Cyril Neville sono i condottieri e i leader indiscussi, e di come la musica possa Eric Martinaiutare le persone a superare momenti tragici come le catastrofi naturali: “Dopo l’uragano Khatrina ma anche dopo lo tsunami in Giappone, chi sono stati i primi a mobilitarsi? Siamo stati noi musicisti! Abbiamo organizzato concerti, messo su collette per spedire aiuti. Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, arrivando, molto spesso, anche prima dei politici. Penso che questo voglia dire molto. Credo che la musica e l’arte possano aiutare davvero le persone, anche dopo tragedie come la vostra o quella che nel 2005 colpì New Orleans”.

La serata di apertura del festival è stata arricchita anche dall’esibizione (completamente acustica) dell’ex frontman dei Mr. Big Eric Martin.

 

Ultima modifica il Martedì, 06 Agosto 2013 17:08

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