Mercoledì, 27 Aprile 2016 22:26

Bilancio, Trifuoggi: "Siamo appesi alla decisioni del Governo, è gravissimo"

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Stamane, il Consiglio comunale "non approverà né il bilancio consuntivo né quello di previsione. Il bilancio consuntivo, infatti, deve essere ancora esaminato dalla Commissione consiliare, dovrebbe accadere venerdì: vuol dire che, presumibilmente, sarà approvato sabato. Il bilancio preventivo, invece, deve essere ancora approvato dalla Giunta comunale: di per sè, non si tratta di un grandissimo problema, significherà la necessità per il Prefetto di diffidare l'amministrazione e concedere ulteriori venti giorni di tempo per procedere con l'approvazione. D'altra parte, la Giunta dovrebbe istruire il bilancio preventivo nella riunione di venerdì, nei termini previsti insomma. Al contrario, deve passare entro e non oltre il 30 aprile la delibera che riguarda le aliquote della Tari: c'è un termine ultimo oltre il quale non vi è possibilità di intervento".

A disegnare la difficile situazione che vive il Comune dell'Aquila è il vicesindaco Nicola Trifuoggi, ospite di Mente Locale, lo spazio d'approfondimento politico, economico e sociale curato da NewsTown sulle frequenze di Radio L'Aquila 1, ogni mercoledì alle 16:15. "Lo scenario è tutt'altro che favorevole", riconosce Trifuoggi. "Siamo appesi alle decisioni del Governo e del Parlamento circa l'invio a L'Aquila, come sempre è stato fatto dopo il terremoto, delle somme che rappresentano il risarcimento per i mancati introiti e le maggiori spese. Somme che sono sempre state riconosciute: quest'anno, non riesco a capacitarmi del motivo per cui siamo arrivati a tre giorni dal termine per l'istruzione del bilancio senza sapere se questi soldi, che pure ci hanno riconosciuto, saranno stanziati, quanti ce ne daranno e quando. Ci lasciano in un clima di incertezza e, mi permetta di essere particolarmente duro, è gravissimo. La prospettiva è quella di far cadere l'amministrazione comunale e nominare un Commissario: eventualità che sarebbe letale, per la ricostruzione aquilana".

Ballano tra i 19 milioni, certificati dal titolare dell'Usra Raniero Fabrizi, chiamato dal Governo a vagliare la legittimità delle necessità del Comune dell'Aquila, e i 24 richiesti dall'amministrazione. "Senza queste risorse - sottolinea il vicesindaco Trifuoggi - sarebbe impossibile governare, pur approntando un bilancio tecnico: saremmo costretti a tagliare i fondi per il sociale, le spese per sport e cultura, non so neanche se riusciremmo a pagare gli stipendi dei dipendenti e a spendere le somme obbligatorie. Rinunceremmo al trasporto scolastico, alle mense: terra bruciata, insomma. Non riesco a rendermi conto di come si sia arrivati a questo punto".

Non si tratta di 'semplice' disattenzione, di sottovalutazione del problema, a sentire Nicola Trifuoggi. "Non possono sfuggire cose così gravi, specie per una città sempre nell'occhio del ciclone. Il governo conosce la situazione dell'Aquila. Non riesco ad essere così tortuoso da immaginare cosa stia accadendo: ho letto varie ipotesi però, proprio su NewsTown, e tutte gravissime, perché nasconderebbero, in fondo, la volontà, più o meno dichiarata, di far sciogliere il Consiglio comunale. Anche l'ipotesi per la quale il Governo vorrebbe tenere per la gola l'amministrazione comunale è gravissima, pure se dovessero arrivare i fondi all'ultimo momento: si è creato uno stato di fibrillazione che la città non merita".

La via della proroga richiesta dal Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, appare strettissima, "anche perché, al Governo è stata già chiesta la possibilità di prorogare il termine per l'istruzione dei bilanci, e da numerosi Comuni: l'esecutivo ha risposto che non ha alcuna intenzione di arrivare alla proroga, si può sempre cambiare idea certo, ma sembra davvero complicato; e stretta appare anche la strada del decreto legge, "perché stabilirebbe un pericoloso precedente: detto questo, se il Governo volesse, potrebbe procedere per decreto, non sarebbe così scandaloso considerando l'unicità della situazione aquilana".

A lasciare interdetto Trifuoggi è il comunicato stampa diffuso, ieri mattina, dalla senatrice Stefania Pezzopane che, dopo aver annunciato un emendamento nel decreto Università per ottenere i fondi necessari a chiudere i bilanci del Comune dell'Aquila e di quelli del cratere, innanzi alla mancata copertura della proposta emendativa ha fatto un passo indietro, parlando di 'provocazione' per spingere il Governo a prendere in mano la situazione. "Credo che il comunicato sia una battuta", sottolinea caustico Trifuoggi.

"Premesso che alla senatrice Pezzopane dobbiamo essere tutti grati per quanto ha fatto per la città, su questa vicenda mi pare che proporre e pubblicizzare un emendamento qualche giorno fa, sentirsi poi replicare che non ci sono nel capitolo individuato i fondi necessari alla copertura e replicare, dunque, che si trattava di una provocazione, beh, se una provocazione era davvero necessaria sarebbe stata più utile qualche mese fa e non tre giorni prima la data ultima per istruire il bilancio".

Trifuggi, al netto di quanto sta accadendo in queste ore, con il rischio concreto dello scioglimento del Consiglio comunale già alla fine di maggio, non si sottrae a qualche domanda sulla discesa in campo annunciata in vista delle elezioni amministrative del 2017. "Ho manifestato la mia disponibilità e non torno indietro, disponibilità a verificare se ci sono i presupposti per una candidatura. Non ho uno schieramento precostituito, ho voglia di mettere la mia esperienza, da ultimo anche quella, breve ma intensa, di amministratore, a disposizione della città. Prima, però, deve verificare se sia possibile: ho detto e confermo che la mia eventuale candidatura sarebbe appoggiata da liste civiche, senza simboli di partito, perché non ritengo sia opportuno fare una scelta di campo. Amministrare un Comune non è come determinare la politica economica o estera di una nazione, per cui possono esserci visioni incompatibili tra di loro: chi vuole bene all'Aquila deve avere un obiettivo comune, una visione comune del futuro della città, una visione che non ha bisogno di ideologie né di sinistra né di destra. Le persone che vogliono bene alla città hanno un unico obiettivo, la ricostruzione: intenderei convogliare su questo obiettivo tutti coloro che lo vorranno, con o senza tessere di partito, non ha importanza".

Sta di fatto che l'annunciata discesa in campo di Trifuoggi ha creato scompiglio nel centrosinistra cittadino e sta raccogliendo sostegni piuttosto trasversali. L'ultimo ad esporsi pubblicamente è stato Giorgio De Matteis, seppure si vociferi in realtà già da tempo che sia stato proprio lui a stuzzicare il vicesindaco del Comune dell'Aquila. "Non ne sapevo nulla, l'ho appreso ieri", la risposta di Trifuoggi. "Che se ne dica, incontro il consigliere De Matteis esclusivamente in Comune. Non abbiamo mai parlato di queste cose. Mi fa piacere che il cittadino, che l'elettore De Matteis voglia darmi il suo appoggio, sto lì a convogliare non a separare, sempre che tutto questo non significhi, però, una scelta di campo: una scelta che non farò mai. Se si tratta di un endorsement personale, lo apprezzo molto: se si trattasse, invece, dell'endorsement di una parte politica, lo gradirei un poco meno".

Il vicesindaco sembra avere le idee piuttosto chiare: "Ritengo che L'Aquila del futuro debba essere amministrata da una classe dirigente giovane e preparata: tra gli obiettivi che mi propongo, dunque, c'è la volontà di portare in Consiglio comunale molti giovani che, tra dieci o quindici anni, potranno amministrare. Per il resto, L'Aquila deve imparare a sentirsi unita, non più divisa tra cittadini dentro le mura, fuori le mura, e delle frazioni che, a dire il vero, sono state tenute a volte in disparte, persino abbandonate. E non è giusto. Dovrebbe servire, la ritrovata unità, a permettere all'Aquila di riconquistare il ruolo di traino per la provincia e per la Regione: immagino, per esempio, riunioni periodiche con i sindaci dei Comuni vicini, perché presentarsi uniti rende più credibile il ruolo dell'Aquila dentro la Regione. Oggi, il ruolo trainante, quello di capoluogo, non sempre si vede". Anche per colpa di politiche regionali che finiscono, troppo spesso, per penalizzare le aree interne. Trifuoggi non ha mancato di criticare il Masterplan presentato dal Presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. "Non posso che confermare le impressioni sul Masterplan: se qualcuno pensava di fare un regalo all'Aquila e alle aree interne, ha sbagliato regalo. Non abbiamo bisogno di regali, né di risarcimenti danni: vogliamo venga riconosciuto il nostro ruolo di città capoluogo. Se qualcuno ha in mente obiettivi diversi, non mi interessa: e comunque, questi interessi andrebbero combattuti. Al contrario, abbiamo assistito ad un compattamento generale in seno al Partito Democratico".

Un atteggiamento nient'affatto comprensibile, lascia intendere Trifuoggi. "Siamo abituati, e non solo a livello locale, al fatto che il Pd si laceri cruentemente per poi vivere miracolose guarigioni: evidentemente, siamo nella stagione dei miracoli. Non capisco cosa sia cambiato per gli oppositori interni che, all'improvviso, hanno iniziato a glorificare quanto scritto nel Masterplan. Non riesco proprio a capirlo: bisognerebbe stare all'interno del Partito Democratico per comprenderne le dinamiche".

Il vicesindaco non teme di essere penalizzato - alle prossime elezioni - perché originario di Pescara, e non teme neppure le critiche che, statene certi, arriveranno, per la decisione di candidarsi in alternativa alla maggioranza di cui fa parte dal gennaio 2014. "Ho già fornito una mia spiegazione in una recente riunione di maggioranza a cui sono stato invitato: sono stato richiesto per svolgere un ruolo tecnico in seno all'amministrazione, senza adesioni politiche di alcun genere, per evitare che venissero compiuti altri errori, in buona fede. Ed è quello che sto puntigliosamente facendo. Un bel giorno, però, smetterò i panni di tecnico e cambierò veste: mi presenterò non come nemico, questo mai, piuttosto come avversario di coloro che non vorrano stare con me". E sulla possibilità di accogliere nella coalizione civica che ha in mente anche il sindaco Massimo Cialente, che pure, almeno fino a qualche tempo fa, aveva lasciato intendere di voler costruire una lista civica in vista delle amministrative, è piuttosto chiaro: "Le risponderò con sincerità, la prego di credermi. Con il sindaco Cialente non ho mai parlato di questi argomenti. Ho sentito anch'io che ha accennato alla volontà di costruire una lista civica ma, d'altra parte, è stato proprio il sindaco a chiedermi di partecipare alle primarie di centrosinistra. Quindi...".

Ultima modifica il Giovedì, 28 Aprile 2016 00:05

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