"Avanti i prossimi". E' piuttosto chiara la senatrice aquilana del Movimento 5 Stelle Enza Blundo, intervistata da old.news-town.it sull'importante risultato referendario ottenuto dal suo partito.
Il Movimento 5 Stelle è stato fin dall'inizio uno dei principali motori della campagna per il No alla riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. E Blundo ne è una delle rappresentanti in Senato, eletta nel 2013 assieme a Stefania Pezzopane. Un destino unisce le due parlamentari: in caso di elezioni anticipate, potrebbero non concludere la loro prima legislatura in Senato.
Ma, a differenza di quanto affermato a old.news-town.it dalla sua collega del Pd [leggi], in caso di ritorno alle urne Blundo è già convinta di voler passare la palla: "Potrei ricandidarmi, non avendo superato il limite dei due mandati - evidenzia - ma ho fatto del mio meglio, e non credo proprio che lo rifarei". Avanti i prossimi, appunto, con un simbolo che rischia di diventare il "prossimo primo partito" del Paese.
"Ha vinto la sovranità popolare, ed è stato evidente sia dall'affluenza alle urne, che dalla schiacciante vittoria del No - sottolinea Blundo - ha vinto la tutela della democrazia che i nostri padri costituenti affermarono con forza. Ora elezioni subito".
E sul ritorno alle urne, caldeggiato dai maggiori esponenti pentastellati anche con un Italicum osteggiato dallo stesso M5S, non ha dubbi: "Dobbiamo tornare al voto - sostiene la senatrice aquilana - la Corte Costituzionale può attuare quei correttivi all'Italicum, eredità del Porcellum. I cittadini hanno diritto di riavere la parola, non si devono fare forzature, l'Italia non lo merita. Per questo diciamo no ai governi tecnici".
Un nuovo Parlamento, dunque, senza Enza Blundo: "Prima dello scioglimento delle Camere auspico solo che il nostro lavoro venga concluso: la partenza della Commissione d'inchiesta sulla ricostruzione (l'iter è quasi concluso, Grasso deve chiedere i nomi dei componenti da ciascun gruppo, ndr) e l'indagine conoscitiva sui minori fuori famiglia, che ho promosso in Commissione infanzia e adolescenza".