Mercoledì, 11 Gennaio 2017 13:36

Silveri al centrodestra: "Disponibile ad esserci, ma sono e resto un 'civico'"

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"Ritengo che L'Aquila abbia bisogno di aria nuova, di una ventata di novità che possa garantire alla città, e al suo comprensorio, di continuare ad esistere".

Parole di Giancarlo Silveri, già manager Asl, e tra i nomi che circolano con maggiore insistenza come possibile candidato sindaco in seno al centrodestra. "Ho dichiarato la mia disponibilità ad esserci - ribadisce Silveri ai microfoni di Mente Locale, su Radio L'Aquila 1 - per contribuire a dare un futuro all'Aquila; è sconcertante, infatti, che l'amministrazione comunale, in questi anni, non abbia saputo coltivare uno straccio di proposta, un'idea di sviluppo ecomomico e sociale per il territorio".

Silveri è tra le personalità civiche e politiche che Forza Italia dovrebbe testare con l'annunciato sondaggio telefonico non ancora realizzato. Sul punto, però, nicchia: "Mi è stato detto che avrebbero voluto svolgere un sondaggio per orientare la scelta del candidato sindaco: vedremo se verrà realizzato, non so dirlo", spiega. E aggiunge: "Ho dato vita ad una aggregazione civica, e civico voglio restare: ritengo, infatti, che la mediazione dei partiti abbia fallito, qui a L'Aquila; d'altra parte, lo scempio fatto dall'amministrazione uscente è ascrivibile, di certo, al sindaco e ai suoi assessori, ma anche il Partito Democratico non ha saputo dire nulla, in questi anni, e così le opposizioni".

Risultato anche dei meccanismi elettorali, riconosce Silveri. "All'opposizione, si sono ritrovati tanti 'singoli', privi di una regia, di una visione programmatica condivisa: ciascuno ha provato a fare il proprio meglio, senza ottenere molto, tuttavia".

E dunque, come si può ritrovare una unità, se è vero che, come si vocifera, il sondaggio telefonico non è stato ancora realizzato proprio per la difficoltà di individuare candidature capaci di garantire le varie anime del centrodestra? Silveri, ribalta la domanda: "Vi chiedo: L'Aquila ha bisogno di una coalizione o, piuttosto, di poter scegliere gente del fare anziché del parlare? C'è stato un errore, in origine: subito dopo il terremoto, si sarebbero dovute evitare contrapposizioni politiche tra partiti; insieme, politici e professionalità di altissimo livello, non soltanto aquilane, avrebbero dovuto affrontare gli ostacoli della ricostruzione. Al contrario, si è ragionato in termini stretti d'interesse politico. Ma la gente oramai è stanca, non sopporta più certi atteggiamenti".

Per questo, l'ex manager Asl svela di aver provato ad avvicinare "gli addetti ai lavori", in questi mesi: "Vediamo se è possibile costruire una squadra, la mia proposta; lavoriamo insieme, facendo valere quello che si dice, e individuiamo poi un programma condiviso e il ruolo che ognuno dovrà svolgere". E che reazioni ha trovato? "Disponibilità, almeno apparentemente: in realtà, si sta discutendo di sondaggi e di primarie", l'affondo. "Se ognuno corre avendo occhio soltanto per i propri interessi, però, ammesso che si vinca, diventerebbe difficile governare. L'Aquila ha bisogno di questo? A mio parere, no: la città avrebbe bisogno di un programma serio, trasparente, capace di indicare di quale economia dovrà vivere il territorio, nei prossimi anni".

La città ha avuto la stupidità di isolarsi dalle comunità vicine, Silveri se ne dice convinto: "Comprensibile, fino a quando l'economia la faceva l'Italtel: oggi, al contrario, va identificato un rilancio complessivo del territorio: immagino un tipo di sviluppo che punti sul turismo, certo, ma credo che l'unico modo per salvare la città è costruendo un rapporto solido con Roma che possa fare dell'Aquila il quartiere residenziale nobile, pieno di cultura e di bellezza, della ampia città metropolitana".

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Gennaio 2017 18:19

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