E' rimasto un poco in disparte, in queste settimane; poche notizie su liste e candidati, ancor meno interviste, e polemiche tenute da parte: "mi interessa l'avvenire della città, mi interessano i programmi e le prospettive, non certo le discussioni sterili", spiega.
Nicola Trifuoggi, vice sindaco della città fino a venti giorni fa, è candidato sindaco di una coalizione che si chiamerà "L'Aquila Polis" - lo svela ai microfoni di Mente Locale su Radio L'Aquila 1 - laddove il richiamo alla polis "sta ad indicare, sull'esempio delle città greche, la volontà di stimolare una effettiva partecipazione dei cittadini all'amministrazione della città".
Le liste a sostegno della sua candidatura saranno "sicuramente tre, ma stiamo cercando di chiudere sulla quarta: si tratta di una coalizione autenticamente civica - sottolinea Trifuoggi - nel senso che ho cercato di rappresentare i vari aspetti della società aquilana. Tra i candidati vi sono professionisti, commercianti, imprenditori, dipendenti pubblici e privati, esercenti: non mi ha interessato la provenienza ideologica delle persone, ho voluto piuttosto una rappresentazione generale dello stato attuale della società aquilana". Che significa anche coinvolgere le frazioni: "una delle liste, sarà composta da cittadini provenienti dalle circoscrizioni", chiarisce l'ex vice sindaco della Giunta Cialente.
Trifuoggi ha due obiettivi, fondamentali: "il primo, far crescere la classe dirigente del futuro che, allo stato, non vedo emergere; d'altra parte, chi mi ha preceduto si è preoccupato più di conservare la sua posizione che di far crescere chi temeva potesse fargli ombra: un atteggiamento che considero assurdo, nessuno è eterno e insostuibile. Per questo, immagino un Consiglio comunale composto in buona parte da giovani e da donne, importanti come gli uomini nell'amministrare la cosa pubblica. Il secondo obiettivo è far tornare L'Aquila a ciò che è: purtroppo, è scritto soltanto sui libri di scuola elementare che è il capoluogo di Regione. Ebbene, voglio che la città riconquisti il ruolo, la dignità e l'autorevolezza di un capoluogo: per farlo, è necessario che gli aquilani si uniscano e, dunque, chi ritiene di esser stato relegato in posizioni di retrovia, fino ad ora, deve essere rimesso al centro dell'azione politica, e proprio a cominciare dalle periferie e dalle frazioni di cui ci si ricorda soltanto qualche tempo prima delle elezioni per asfaltare le strade o tagliare qualche nastro".
Per questo, Trifuoggi assicura che, dovesse diventare sindaco, istituirebbe "una sorta di consulta permanente dei sindaci del territorio, così da affrontare i problemi assumendo una voce più forte sia in sede regionale che nazionale". L'ex vice sindaco ribadisce di puntare molto "sul coinvolgimento delle persone" che passa, ad esempio, "dal potenziamento dei consigli territoriali di partecipazione, istituti importanti che di fatto, però, per come sono stati regolamentati, non servono a niente: intendo dare maggiori poteri ai Ctp, ed una piccola autonomia contabile affinché abbiano la possibilità di mettere in campo interventi immediati in caso di necessità".
Tornando alla composizione delle liste, Trifuoggi non si sbottona sui nomi, "vorrei presentarli tutti insieme" spiega - sebbene si parli con insistenza delle candidature di Antonello Bernardi, Laura Natali, Simona Giannangeli, Paolo Della Ventura e Piergiorgio Leocata tra gli altri - ma sottolinea che, a sostenerlo, saranno il movimento Possibile che fa riferimento a Pippo Civati, l'Associazione nazionale Sandro Pertini, Alternativa Libera che raccoglie gli scissionisti M5S oltre a Liberi Cittadini, "e sono fiducioso chiuderemo l'accordo con altre forze, nelle prossime ore; si tratta di associazioni di livello nazionale che si impegneranno con i loro vertici per sostenermi in campagna elettorale e che già stanno dando il loro contributo indicando numerosi candidati locali".
Dunque, Trifuoggi illustra a Mente Locale le priorità programmatiche su cui sta lavorando: "L'economia innanzitutto, laddove ricomprendo anche il lavoro: soltanto un rilancio economico può garantire quei posti di lavoro che sono assolutamente indispensabili per il futuro della città. Credo che bisogna rifarsi alle vocazioni del territorio e, tra queste, non ritrovo la vocazione industriale: siamo pieni di capannoni cadenti, realizzati da chi ha avuto incentivi e ha poi abbandonato la città. Piuttosto, abbiamo una lunga tradizione legata all'agricoltura di pregio: il Comune dell'Aquila è proprietario di migliaia di ettari di terreno che potrebbero essere affidati a cooperative di giovani imprenditori per culture agricole di nicchia; tra l'altro, inviteri gli agricoltori a realizzare stabilimenti di trasformazione in loco, agevolandoli al massimo: di per sé, infatti, l'agricoltura è poco redditizia, sappiamo che al contadino vanno pochi spiccioli per prodotti che, sui banchi del mercato, arrivano a prezzi impossibili. E poi, abbiamo due tra le più importanti industrie farmaceutiche al mondo che stanno qui perché L'Aquila è città termale, per l'acqua e per l'aria: se facessimo delle colture di erbe officinali che possano servire al polo farmaceutico, riusciremmo a creare posti di lavoro".
Oltre al rilancio dell'economia, Trifuoggi mette sul tavolo anche "il grave problema sociale che vive la città, connesso - ma non solo - alle dinamiche economiche; in questo senso, penso ad un piano sulla povertà che consenta di colmare i vuoti che saranno lasciati dai livelli nazionali per carenza di fondi". Infine, c'è il tema della sicurezza, "sotto diversi aspetti" spiega l'ex vice sindaco: "dalla sicurezza degli edifici, e delle scuole in particolare, argomento di cui poco si parla perché non ci sono soluzioni immediate sebbene qualcosa si dovrà iniziare a fare per avviare il problema a soluzione, alla sicurezza più spicciola, delle strade, dei palazzi e monumenti che vengono vandalizzati senza che vengano approntati controlli sufficienti".
E poi, "abbiamo una risorsa straordinaria e ancora inesplorata", continua Trifuoggi; "mi riferisco al turismo: il Gran Sasso, per esempio, non è solo neve, ma deve essere fruito 365 giorni l'anno, rendendolo accessibile e appetibile, curando alberghi, ristoranti e punti di ristoro, creando sentieri per il trekking e ippovie. Inoltre, abbiamo il santuario di San Pietro della Jenca, l'unico al mondo dedicato a Giovanni Paolo II, che potrebbe persino rivitalizzare l'asfittico e inutile aeroporto di Preturo, ci organizzassimo con voli dalla Polonia. E' necessario, però, che l'erba venga tagliata, che i bagni siano agibili, che l'area sia dotata di parcheggi. Ancora: abbiamo il più antico Giubileo al mondo, la Perdonanza, l'unico che si ripete ogni anno: al di fuori dell'Aquila e di una fascia dell'Abruzzo, nessuno sa che cosa sia".
A breve, Trifuoggi inaugurerà il comitato elettorale, su via Roma, con affaccio su via XX Settembre, nei locali che ospitavano la storica pizzeria Di Tommaso; "in quella circostanza, si parlerà più approfonditamente di liste e di nomi: per il resto, a me interessa andare in giro a spiegare il programma alla gente. Si parlava di sicurezza: ebbene, vorrei fossero istallate immediatamente le telecamere in centro storico e nei parchi pubblici. Accennavamo all'economia: andranno trovati dei sistemi per agevolare le piccole imprese aquilane, e ne ho immaginati ma servirebbero ore per discuterne. E' una città intera che andrà ritirata su, potenziando l'Università, battendo i pugni sul tavolo se è vero che L'Aquila è l'unica città abruzzese per la quale non è prevista la costruzione di un nuovo Ospedale, sebbene il nosocomio regionale sia fatiscente e sciaguratamente posizionato su una faglia. Ci sono tali e tante criticità che soltanto chi non è collegato ad ambienti di potere locali e non prende ordini da segretari di partito può risolvere".