Sabato, 26 Aprile 2014 07:34

La Casa della Fotografia diventa Spazio Bianco: i prossimi progetti

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Si chiamerà Spazio Bianco quella che per molto tempo siamo stati abituati a chiamare Casa della Fotografia, l'associazione nata come spazio di confronto per gli amanti della fotografia. A cambiare però sarà solo il nome, visto che i progetti dell'associazione non si fermano, a partire da un corso di architettura e spazio urbano che si terrà a maggio.

"Quando siamo partiti con il progetto della Casa della Fotografia - racconta uno dei fondatori dell'associazione Fabrizio Colagrande - il nome 'suonava bene' perché era molto semplice e diffuso, e richiamava l'idea di associazionismo. Aveva, inoltre, un valore aggiunto perché, nell'ambito del post-sisma, un riferimento abitativo era per noi estremamente piacevole e confortante: significava dare una casa alla cultura, nel nostro caso fotografica. Abbiamo avuto questo nome finché non ci è arrivata la comunicazione che si trattava di un marchio registrato nel 2007 e non potevamo più usufruirne. Ci siamo trovati davanti la possibilità di capire perché veniva avanzata questa richiesta (in un ambito in cui le case della fotografia in Italia sono tante ed alcune attive da più di vent'anni), oppure chiudere questa parentesi ed andare avanti. D'altronde, per noi la cosa principale non era il nome ma la programmazione per cui, per non rischiare interruzioni, non abbiamo fatto polemiche".

Certo, un corso fotografico di architettura riguarda un settore specifico ma, come ci spiega Colagrande, l'intenzione è quella di staccarsi dalla fotografia amatoriale e sprovincializzare il mezzo della fotografia. "Continueremo - afferma - a proporre anche corsi di base, però vogliamo iniziare ad introdurre qualche corso avanzato. Ad esempio quello che partirà a maggio, tolta la parte pratica che è a carico dell'allievo, sarà incentrato sull'analisi teorica, storica e linguistica del mezzo fotografico applicato all'architettura".

Attualmente l'associazione, che prima era collocata in un locale nei pressi della Villa Comunale all'Aquila, non ha una sede vera e propria. Collabora con associazioni come il circolo Arci Querencia e il Centro di Servizi per il Volontariato della provincia dell'Aquila, che le concedono gli spazi per ospitare gli ospiti e i colleghi che vengono da fuori, ed avere delle sale studio dove fare i corsi. "Spazio bianco - spiega Colagrande - indica lo spazio bianco del foglio, il punto zero del pensiero dal quale poi comincia tutto. Ma significa avere anche uno spazio fisico, per cui la nostra idea è avere una sede stabile che non sia solo un luogo di incontro teorico e mentale. Al momento non abbiamo riferimenti specifici, abbiamo avuto una proposta dal comune per uno spazio polifunzionale per le associazioni ma è ancora tutto da vedere".

Tra i progetti del passato quello che è avuto maggior impatto sulla città è stato certamente "Confotografia": l'incontro di settembre, svoltosi nel capoluogo abruzzese, tra i cittadini e 50 fotografi provenienti da tutta Italia, nato dall'idea di FuoriVista, un'associazione di Venezia.

"Il materiale raccolto è adesso in una fase di sviluppo e di rielaborazione - conclude il giovane fotografo - a breve ci sarà una seconda tappa che, se avremo la possibilità fisica, logistica e temporale, cercheremo di riproporre a L'Aquila. Tutto questo materiale dovrà poi confluire in un lavoro che potrebbe essere un libro o una mostra itinerante sul territorio nazionale, ma sono tutte ipotesi che stiamo ancora valutando".

 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Aprile 2014 16:13

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