Lunedì, 14 Settembre 2020 22:15

Di Giovambattista: "Lega non risolve i problemi, li cavalca". E sul centrosinistra: "Va costruito un progetto ampio e inclusivo: scelta del candidato sindaco non è all'ordine del giorno"

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“In questi giorni, abbiamo assistito ad un rinnovato protagonismo della Lega che, la scorsa settimana, ci ha regalato un misero spettacolo basato sull’unico argomento di cui sono capaci di parlare: i migranti; una settimana culminata con le dichiarazioni dell’onorevole Luigi D’Eramo che, di colpo, ha chiuso la crisi di maggioranza”.

Parole della segretaria cittadina del Partito Democratico Emanuela Di Giovambattista che, in una lunga intervista a newstown, fa il punto sugli ultimi accadimenti politici.

“Abbiamo iniziato con la fotografia delle due donne con una bambina piccola che dormivano sull’asfalto accanto alla Fontana Luminosa, diffusa sui social da esponenti cittadini della Lega per solleticare le pance del proprio elettorato; la rappresentazione plastica di una classe dirigente che non è affatto adeguata a gestire i problemi e le contraddizioni del particolare periodo storico che stiamo vivendo. Per un partito al governo della città, c’era un’unica cosa da fare: attivare i servizi sociali. D’altra parte, l’Istituzione comunale ha un preciso obbligo in questo senso. Al contrario, si è preferito dar luogo alla solita propaganda di stampo leghista cui siamo tristemente abituati”.

Non paghi – aggiunge Di Giovambattista – “hanno inscenato la protesta a Sant’Elia, mentendo sull’arrivo di migranti da Lampedusa al centro d’accoglienza ‘La Rondine’, per finire con il tentativo di cavalcare la protesta di alcuni migranti ospiti di un altro centro cittadino, a Pettino, avendo chiaro, ma facendo finta di niente, che le contraddizioni del sistema d’accoglienza sono frutto della precisa volontà politica del loro partito, concretizzatasi con i decreti sicurezza firmati dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. E’ stato Salvini a smantellare il progetto Sprar che consentiva una accoglienza diffusa sul territorio proprio per evitare concentrazioni di migranti nello stesso centro. Una scelta fatta ad arte: smantellare lo Sprar è servito a creare il problema per poterlo cavalcare a fini elettorali”.

Di Giovambattista ribadisce il concetto: la Lega non risolve i problemi, li cavalca. “Hanno fatto un banchetto lungo il corso per raccogliere le firme contro la ministra Azzolina e il Governo per come è stato gestita la riapertura delle scuole. Si sono dimenticati di dire, però, che l’amministrazione comunale di cui fanno parte, non ha risposto all’avviso pubblico del Miur che destinava importanti risorse agli Enti locali per adeguare gli edifici scolastici. Tredici comuni in Abruzzo, tra cui Scoppito, ne hanno beneficiato”.

La segretaria comunale dem torna, poi, sulla crisi di maggioranza che pare essersi risolta in queste ore. “Due mesi fa, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale diceva di vergognarsi dell’attività amministrativa; ora, come nulla fosse il Carroccio ribadisce il suo granitico sostegno al sindaco Biondi. Non c’è stato alcun confronto sul programma di mandato, non si è parlato dei problemi della città. D’altra parte, la crisi non è stata determinata da visioni diverse rispetto alle politiche da mettere in campo: le spaccature si sono determinate, e poi risolte, perché si sono determinati e poi risolti problemi di posizionamento personali, o di gruppi di potere. Tuttavia, si tratta di una pace armata: le tensioni, gli scontri si susseguiranno fino alla fine della legislatura, e questo si ripercuoterà sulla città. Andremo avanti stancamente fino alla primavera 2022, con Consigli comunali impoveriti, privi di spunti e di confronti su questioni importanti che vanno ancora risolte. E la responsabilità è di un sindaco che non è mai stato in grado, e non lo sarà in futuro, di gestire le contraddizioni della sua maggioranza, che ha pensato a sé stesso, al suo percorso personale, e non al bene della città”.

Di Giovambattista non sfugge ad una riflessione sul centrosinistra che, in questi anni, non ha saputo indicare un progetto alternativo per la città. “Credo che le forze progressiste abbiano il compito gravoso di dare una prospettiva, di delineare un progetto per il futuro del territorio. Non parlo del centrosinistra classicamente inteso, nella sua composizione partitica: c’è bisogno di costruire un campo molto più ampio, molto più inclusivo, che tenga al suo interno le forze sociali, associative e civiche di cui la città è ricca. Una prospettiva di lunga durata, al 2030 e oltre, che immagini che cosa sarà L’Aquila nel futuro, finita la ricostruzione, che parli alle nuove generazioni. In questo senso, il Partito democratico vuole mettersi a servizio, in maniera assolutamente paritaria, senza volontà egemonica, di questo grande progetto civico progressista che restituisca una visione alla città”.

Infine, un accenno allo scontro dei giorni scorsi tra il sindaco Biondi e la deputata Pezzopane che è parso una sorta di antipasto della campagna elettorale. “Non si è mai visto un sindaco che convoca una conferenza stampa per attaccare un parlamentare; bene ha fatto Stefania a rispondere, esplicitando il suo pensiero: è sostenuta da tutti noi. Ma per il Pd, non è all’ordine del giorno la discussione sul candidato sindaco: l’anno che verrà vogliamo dedicarlo alla costruzione di un nuovo progetto, non ci saranno discussioni su chi sarà il candidato. E non la faremo da soli: dovrà essere collettiva, collegiale, con gli attori che speriamo diano vita ad una proposta alternativa e credibile. Di certo non sarà Biondi a decidere il candidato delle forze progressiste”.

 

Ultima modifica il Martedì, 15 Settembre 2020 08:48

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