Giovedì, 30 Aprile 2015 15:10

Provincia, Del Corvo saluta: "Vado via con il rammarico per le scuole dell'Aquila"

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Nel bene o nel male Antonio Del Corvo sarà l'ultimo Presidente della Provincia dell'Aquila eletto dai cittadini. Sabato 2 maggio infatti, alla scadenza naturale del mandato per la Provincia dell'Aquila - ormai declassata come quelle di tutta Italia ad Ente di secondo livello con la riforma Del Rio - si svolgeranno le nuove elezioni in cui a votare saranno i Sindaci e i consiglieri dei Comuni.

Una riforma che il Presidente uscente Del Corvo non ha problemi a chiamare "delirio" storpiando il nome del Ministro che "ha azzerato i trasferimenti alle Provincie ma non si è preoccupato di stabilire chi siano i soggetti che svolgeranno i servizi che attualmente svolgono le Provincie". Ma Del Corvo non ha intenzione di "cambiar vita" e lasciata la Provincia proverà il prossimo 31 maggio a diventare primo cittadino di Celano.

Allora Presidente tracci un bilancio della sua legislatura. Quali le cose più importanti e quali invece i rammarichi?

Sono stati cinque anni di lavoro, credo che il segno più importante l'ho lasciato sul territorio con oltre 200milioni di opere pubbliche realizzate o in corso di realizzazione, non in programmazione, quindi opere tangibili. E questo è stato possibile da una parte grazie alle risorse che abbiamo trovate non spese nel bilancio provinciale e per un 25% da risorse per la ricostruzione . L'unico vero rammarico e non poter vedere la fine dei lavori sul Palazzo della Provincia qui a L'Aquila a causa del ricorso al consiglio di Stato che ha tardato l'inizio dei lavori. Quella è stata una delibera CIPE sudata, ad hoc per il Palazzo della Provincia. Un'altro rammarico è quello della scuole sull'Aquila. Nonostante Aielli ci avesse messo delle risorse a disposizione poi queste si sono bloccate e non poter far partire neanche un quartiere nei quattro MUSP che riguardano le scuole su L'Aquila mi rammarica. La strada però è segnata e chi verrà potrà proseguire.

Lei sarà l'ultimo Presidente eletto dai cittadini di un Ente che è stato molto bistrattato dalla Politica negli ultimi i anni. Qual'è la sua idea ha della riforma?

Questa è una riforma "delirio" perché ha completamente azzerato il trasferimento alle Provincie ma non si è preoccupata di stabilire chi siano i soggetti che svolgeranno i servizi che attualmente svolgono le Provincie.
Le provincie come il Comune sono anche un Front Office dove il cittadino si reca quotidianamente, così come l'imprenditore per avere le autorizzazioni nella sua azienda, e mettere in difficoltà un ente del genere non è mettere in difficoltà le Comunità montane. Queste per esempio sono da anni in uno stato di afasia ma quello che facevano le Comunità montane alla fine lo stanno facendo i Comuni nel bene o nel male, ma quello che facevano le Provincie chi lo farà? Si avrà una serie di disservizi che già stiamo vivendo adesso e le ricadute saranno tutte sul territorio. Anche la stampa ora se ne sta rendendo contro: prima erano tutti per l'abolizione delle Provincie, adesso forse qualcuno inizia a cambiare idea.

Cosa si sente di dire al suo successore?

Di continuare nella programmazione che abbiamo lasciato perché ci sono delle cose da concludere, e soprattutto di battere i pugni nei confronti della Regione perché in questo processo di riforma la Regione non può fare orecchie da mercante come ha fatto fino ad oggi, ma deve prendersi le sue responsabilità come il Governo vuole. Se la Regione non decide sarà il blocco totale delle amministrazioni Provinciali e i cittadini si ribelleranno davvero a quel punto.

Sulle sue spalle pesa il rinvio a giudizio sulla vicenda delle scuole ad Avezzano...

Ho rammarico per il Rinvio a giudizio perché essere rinviato a giudizio per un omesso controllo dopo esser stato passato ai raggi X.... Per Renzi, quando era sindaco di Firenze, la Corte dei Conti ha detto che lui non poteva incidere sull'operato dei dirigenti. A me hanno rinviato a giudizio. Se questo è il prezzo da pagare per aver cercato di accelerare la realizzazione delle opere, d'accordo. Anche perché poi con la riforma Bassanini la parte politica non ha tutto questo potere sui dirigenti. Quindi il rinvio, il primo in 55anni, me lo prendo ma sinceramente sono molto sereno e non incide più di tanto.

Come lo vede il futuro delle Provincie?

Quest'anno a Gennaio c'è stato il primo piano neve per cui abbiamo fatto un debito fuori bilancio. Non era mai successo, ora sì perché il taglio dei trasferimenti è pesante. Nel 2014 è stato pesante, nel 2015 è azzeramento totale e infatti ad oggi non viene neanche predisposto il bilancio e difficilmente riusciranno a farlo. Ieri c'è stato l'audizione alla la corte dei conti con i presidenti della quattro provincie che hanno chiesto di incontrare la Presidente esponendo questo fatto. Già a livello nazionale la Corte dei conti aveva preso posizione contro la legge Del Rio, la sensibilità da parte loro c'è. Io credo che dovranno fare un passo indietro. Ma non per l'Ente ma per i servizi che l'Ente svolge: se la Provincia dell'Aquila dovesse fare il bilancio del 2015 non dovrebbe neanche accendere i riscaldamenti delle scuole a settembre perché tra spese del personale, costi del riscaldamento nelle scuole, luce, gas arriviamo a 28milioni di euro, oggi il bilancio è di 22... ma accendere il riscaldamento è indispensabile. Vogliamo chiudere anche le scuole? Chiudiamo la nazione allora e facciamo prima.

 

Ultima modifica il Giovedì, 30 Aprile 2015 15:29

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