La grande musica live, sul palco dell'Irish Café di Pianola.
Venerdì 13 febbraio, in anteprima assoluta per l'Abruzzo, Edda presenterà il suo ultimo album: 'Stavolta come mi ammazzerai'?
Un disco rock, con sfumature di blues, jazz e metal, suonato nel suo nucleo essenziale da una band tradizionale: basso, chitarra e batteria accompagnano la vasta gamma di voci e la dirompente energia che l'ex anima dei 'Ritmo Tribale' è capace di sprigionare nei concerti dal vivo.
E' il disco che Edda voleva realizzare e gli esplodeva dentro. E' il disco che i fans storici dei Ritmo Tribale aspettavano da anni. 'Stavolta come mi ammazzerai?' è ai primi posti delle classifiche pubblicate dalle riviste e dalle webzine di musica. Un album più immediato e d’impatto, rispetto ai lavori precedenti, meno ostico. Un disco solido, una prova di maturità, probabilmente la chiusura di un percorso iniziato da tempo. Pur lavorando con materiale più asciutto, evitando quindi di accentuare gli spigoli, Edda sfoggia ancora un suono puro e sanguigno.
Nei testi ci sono tante realtà scomode - scrive Rockit - da cui spesso si distoglie ipocritamente lo sguardo: incesto, pedofilia, eroina, pornografia, violenza, anoressia, malattia ('HIV'). C'è amore, in tutte le sue forme, e il fulcro dei sentimenti primordiali, la famiglia, capace di generare rapporti affettivi intensi e conflitti, emozioni difficili da gestire, frustrazioni.
Nella foto anni Sessanta di copertina, la mamma - la 'vera' Edda - è attorniata dai suoi bimbi: indicato dalla freccia, Stefano (il nome d’arte è preso proprio dalla madre), e poi il gemello Luca e la sorellina Claudia; il papà Adriano è dall’altra parte della macchina fotografica. Un ritratto. Delineato come un colpo di mannaia in 'Coniglio Rosa': "Ho già ucciso mio fratello, di me è molto più bello. Per finire devo dire ho anche una sorella. Claudia è morta poverina, oh no, oh pora stela! Che famiglia di dannati, i Rampoldi io li ho amati, matti".
Un amore così doloroso da sembrare quasi odio per la sua irruenza devastante ("io c’ho voglia di uccidere"). Ben due pezzi dedicati ai genitori e per niente lievi: 'Pater' ("Tutte le volte che vedo mio padre, esco di casa con la voglia di ammazzare") e 'Mater' ("Sono un figlio di puttana, la mamma è quello che è").
'Stavolta come mi ammazzerai?' è lo sfogo e la rabbia esistenziale di un ipersensibile che non ha mai smesso di cercare una giusta collocazione al mondo. "Visto che viviamo una realtà di provincia in una nazione da basso impero, allora perché preoccuparci se ci chiudono le strade? Ci vogliono come loro, che mangiamo come loro, che scopiamo come loro, ma questa gente è quella che fa diventare i più sensibili di noi dei poveri pazzi, dei tossici, dei terroristi omicidi. Questa gente va tenuta lontana, non deve influenzare le nostre scelte, se fosse per loro saremmo tutti lì a mangiare carne, a lavorare come schiavi e a morire come animali, defraudati di quel poco di innocenza che abbiamo. Non sono così stupido da sentirmi meglio degli altri, anche perché non lo sono, ma noi non dobbiamo sempre tirare giù le mutande".
Il tour di Edda fa tappa a L'Aquila, all'Irish Café di Pianola, per l'anteprima abruzzese di un lavoro destinato a fare molto rumore. Un appuntamento assolutamente da non perdere.
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