Un 25enne franco-marocchino, Redouane Lakdim, ha ucciso tre persone e ne ha ferito altre a Trèbes, zona di Carcassonne, nel sud della Francia, nel primo attentato islamista dopo la fine dello stato di emergenza e la nuova legge anti-terrorismo voluta dal presidente Emmanuel Macron. L’azione, rivendicata con inusuale rapidità dallo Stato islamico, si è svolta in tre tempi.
Lakdim, già segnalato dai servizi e schedato per sospetta radicalizzazione, ha fatto irruzione in un supermercato della catena 'Super U' intorno alle 11:15 urlando "state bombardando la Siria e dovete morire"; dunque, estratta una pistola, ha fatto fuoco uccidendo due persone e ferendone altre. Sono seguiti minuti di panico, con l'attentatore che ha tenuto in ostaggio una decina di clienti - poi rilasciati - chiedendo la liberazione di Salah Abdeslam, l'unico superstite del commando terrorista degli attentati del 13 novembre a Parigi.
Poco prima di fare irruzione nel supermercato, l'assalitore aveva rubato un'auto a Carcassonne, uccidendo un passeggero e ferendo gravemente il conducente; quindi, aveva seguito una pattuglia di quattro poliziotti del reparto CRS che stavano rientrando in caserma dopo avere fatto jogging, sparando cinque colpi. Ha ferito gravemente uno di loro, che ha avuto due costole rotte e un polmone perforato. "La pallottola gli è passata a tre centimetri dal cuore", hanno scritto su Twitter i colleghi. Il poliziotto è stato operato ed è fuori pericolo.
L'uomo braccato si è infine rifugiato nel supermercato di Trèbes, cittadina rimasta per quattro ore in stato d'assedio: negozi evacuati, scuole chiuse, ai turisti è stato impedito di uscire da hotel e ristoranti.
Il presidente della Repubblica Macron ha commentato l’accaduto dal vertice europeo di Bruxelles: "Siamo confrontati a una minaccia elevata, perché da molti mesi è di tipo endogeno. Abbiamo molti individui che si sono radicalizzati da soli, alcuni hanno patologie psichiatriche, sono seguiti da vicino, e l’inchiesta chiarirà se sono stati controllati al meglio. Non dobbiamo più affrontare attentati preparati a partire del territorio dell’Iraq e della Siria, come è accaduto in passato, ma attacchi condotti dall’interno del nostro territorio. Il livello della minaccia giustifica ampiamente le misure che abbiamo preso negli ultimi mesi".