Brucia il cuore di Boston, nel giorno del Patriots Day e della maratona più antica al mondo, dopo quella ateniese. Due forti esplosioni, alle 14:50 locali e a distanza di venti secondi l'una dall'altra: i morti sono tre, una delle vittime è un bambino di 8 anni, 197 i feriti ricoverati in ospedale, 17 gravi e otto sarebbero bambini. E' il terribile bilancio dell'attentato che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell'incubo terrorismo. Gli ordigni sono esplosi dopo circa un'ora dall'arrivo dei vincitori, mentre stavano completando il percorso maratoneti provenienti da tutto il mondo: c'erano anche 227 italiani. Sono stati sistemati dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e poi fatti esplodere con un telecomando a distanza. Non sono stati trovati altri ordigni inesplosi: "ad un certo punto erano circolate voci che erano state trovate sette bombe. Non è vero - ha chiarito il governatore del Massachusetts, Deval Patrick - le bombe erano solo due".
Le indagini proseguono sotto la regia dell'Fbi: nonostante il presidente Obama non abbia mai accennato al terrorismo nel suo intervento alla nazione, si dà per scontata la matrice del terrore, anche se si naviga a vista.
C'è la pista del terrorismo internazionale, considerate le molteplici minacce di Al Qaeda, e di quello interno, che poggia soprattutto su una serie di coincidenze temporali, l'anniversario della strage a Oklahoma City (19 aprile 1995, 168 i morti), il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi, che scadeva proprio ieri, o il Patriots Day in Massachusetts. C'è poi da considerare che l'ultimo miglio della maratona, dove sono esplose le bombe, era dedicato alle vittime della strage di Newtown che ha riacceso il dibattito sulla necessità di regole più stringenti per la vendita e la detenzione delle armi. La lobby delle armi non aveva affatto gradito. Staremo a vedere.
A Boston, ad ora, non ci sarebbero nuove minacce: lo ha confermato Richard Deslauriers, agente del Federal Bureau of Investigation. "La nostra missione è chiara, è portare i responsabili di fronte alla giustizia, ma ci vorrà tempo". No comment, invece, su sospetti. Una tv locale ha diffuso la notizia, confermata dalla stessa polizia, di una prima perquisizione in un appartamento della periferia di Boston, a Revere: non è ancora chiaro cosa sia stato trovato. Secondo la Cnn, gli inquirenti stanno cercando "un uomo con la pelle molto scura o nera" forse con un accento straniero che è stato visto con uno zainetto nero e una felpa mentre cercava di entrare in un'area sorvegliata cinque minuti prima della prima esplosione. Speculazioni giornalistiche, per ora.
"Per l'Italia, che vive una complessa transizione istituzionale, l'attacco terroristico di ieri è un potente monito sulle incertezze e le insicurezze di un mondo complesso e interdipendente - ha scritto Giorgio Napolitano, in una lettera inviata al presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama - "Nessun paese può isolarsi e l'Italia è parte di uno stesso quadro europeo, atlantico e internazionale. Siamo quindi chiamati a rispondere in modo coerente alle diverse istanze e sfide del mondo esterno se vogliamo assicurare il benessere del nostro popolo".
Innalzate, anche nel nostro paese, le misure di sicurezza. L'allerta riguarda tutti gli obiettivi sensibili, come ambasciate, consolati, sedi diplomatiche, porti e aeroporti. Il ministero degli esteri ha confermato che non risultano italiani tra i coinvolti. Taffuri, che è in costante contatto con il console italiano a Boston, Giuseppe Pastorelli, ha aggiunto comunque che dati più precisi si avranno nelle prossime ore.
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