Poco più di mille euro, 1050 se i calcoli non ci tradiscono, per poco più di 5 minuti.
Tanto è costata ai contribuenti aquilani la riunione della Commissione bilancio, convocata stamane dal presidente Giustino Masciocco con, all'ordine del giorno, la discussione sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio del Comune dell'Aquila e sulla discussa transazione stragiudiziale con Banca Sistema di cui ci siamo ampiamente occupati [qui e qui].
Questioni assolutamente rilevanti, se è vero che nell'assestamento di bilancio approvato giovedì scorso, al termine di una assise consiliare assai turbolenta, lo stanziamento del capitolo 36000, "Spese per contenziosi e passività pregresse ed altri debiti di competenza" è stato incrementato di ben 9milioni di euro e altri 670mila sono stati destinati, invece, all'aumento di dotazione di capitale del capitolo 36003, "Spese di investimento da contenziosi e passività pregresse", iscritto nella parte in conto capitale della spesa. Soldi che, in altre parole, andranno a coprire - appunto - dei debiti fuori bilancio, alcuni venuti fuori giusto qualche giorno dopo l'approvazione del bilancio preventivo, altri che risalgono, invece, a venti o trent'anni fa.
Come non bastasse, altri 5milioni sono stati 'accantonati' per incrementare la dotazione del fondo crediti di dubbia esigibilità, per sanare - a tradurre dal burocratese - il 'pasticciaccio' brutto della delibera che ha autorizzato la transazione stragiudiziale con Banca Sistema, per 9milioni di euro, a coprire il mancato pagamento delle bollette Enel riferibili al progetto Case.
La Commissione Bilancio, però, non ha potuto discuterne. Anzi, fatto l'appello dei consiglieri/commissari presenti, il presidente Masciocco non ha potuto far altro che dichiarare sciolta la seduta. "Oggi, erano stati convocati - tramite il vicesindaco Nicola Trifuoggi - alcuni dirigenti, l'architetto Enrica De Paulis, settore ricostruzione pubblica e patrimonio, l'avvocato Domenico De Nardis, dirigente dell'avvocatura del Comune dell'Aquila, l'avvocato Paola Giuliani, settore ambiente e partecipate, e il dottor Fabrizio Giannangeli, dirigente del settore risorse finanziarie, per discutere, appunto, dei debiti fuori bilancio, oltre che del disallineamento tra la cassa del Comune dell'Aquila e quella del tesoriere e, dunque, della delibera di giunta riguardante la transazione con Banca Sistema", ha spiegato a NewsTown il presidente della Commissione. "Come avete potuto vedere, però, erano in aula soltanto l'avvocato Giuliani e il dottor Giannangeli. L'avvocato De Nardis non si è presentato e l'architetto De Paulis, senza averlo comunicato né a me come presidente né al vicesindaco, ha inteso mandare un sostituto, il geometra Livio Stefanucci. E' chiaro come la loro presenza fosse assolutamente necessaria per discutere degli argomenti all'ordine del giorno. Purtroppo, il problema è sempre lo stesso: il rapporto tra coloro che sono eletti dai cittadini e coloro che dovrebbero essere al servizio dei cittadini, i dirigenti appunto, ben pagati con soldi pubblici, è sempre poco rispettoso".
Masciocco denuncia apertamente l'atteggiamento di sufficienza dei dirigenti nei riguardi del Consiglio comunale e delle Commissioni: "Evidentemente, pensano che il solo rapporto con il Sindaco possa essere esaustivo delle responsabilità che hanno rispetto alle esigenze della città", sottolinea ai nostri microfoni. "Così non è: i consiglieri comunali sono terminali di richieste da parte dei cittadini, vengono sollecitati e, per questo, pagano anche un prezzo politico, cosa che non accade, al contrario, ai dirigenti, anche se fanno politica. Partecipare o non partecipare ad una riunione - incalza Masciocco - vuol dire fare politica, partecipare o non partecipare ad un Consiglio comunale vuol dire fare politica, scegliere una strada piuttosto che un'altra vuol dire fare politica".
Il presidente della Commissione bilancio non riesce a nascondere l'amarezza: "Nonostante si tenti in tutti i modi di portare avanti dei discorsi che, poi, convengono anche ai dirigenti perché solo loro che devono produrre gli atti dei debiti fuori bilancio, questi sono i risultati. Noi, abbiamo accantonato oltre 9milioni di euro sul capitolo dedicato: ora, chi dovrà mettere mano ai debiti fuori bilancio sono proprio i dirigenti, sono loro che devono dirci se sono riconoscibili, se magari siamo dinanzi a truffe. Certo è che così non si può andare avanti: oggettivamente, è uno scandalo che persone pagate per essere a disposizione degli eletti dai cittadini siano, invece, a disposizione non so di chi e non so di cosa".
Dunque, l'affondo di Giustino Masciocco che suona come un chiaro avvertimento: "Ognuno si è creato una rendita di posizione rispetto a quello che fa, e se al Sindaco va bene così non possiamo farci nulla: i dirigenti, infatti, dipendono dalla Giunta e non certo dal Consiglio comunale. Noi, però, possiamo pretendere che siano presenti alle Commissioni e, guardate, non saranno così facili i prossimi riconoscimenti di debiti fuori bilancio perché - a questo punto - faremo le pulci a tutti gli atti che presenteranno e dovranno essere presenti e spiegarci perché riconoscono, magari, un debito fuori bilancio dieci o quindici anni dopo che si è prodotto".
Parole chiarissime, almeno a leggerle alla luce di quanto accaduto, ad esempio, con la transazione stragiudiziale con Banca Sistema, alla luce del parere favorevole della dirigente De Paulis che, così, ha assecondato la volontà della Giunta comunale di evitare la discussione della delibera in Consiglio comunale pur configurdandosi, e il sindaco Cialente ne era perfettamente a conoscenza, un debito fuori bilancio che, pertanto, avrebbe avuto bisogno del parere dei revisori dei conti e, poi, del voto dell'assise consiliare.
"Credo sia molto grave l'assenza dei dirigenti", ha dichiarato a NewsTown il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo. "E' una mancanza di rispetto per la Commissione e per i consiglieri, soprattutto è grave non aver comunicato per tempo eventuali problemi che hanno potuto condizionare la presenza in aula, stamane. Anche perché, siamo dinanzi ad un passaggio delicato e importante: è intenzione infatti di tutta la Commissione, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, fare chiarezza sui debiti fuori bilancio e 'ripulire', così, il bilancio, entro la fine della legislatura, per avere finalmente contezza dei fondi in entrata e in uscita. Una strada già intrapresa e che ha avuto i primi riscontri con l'assestamento di bilancio appena approvato che ha liquidato almeno una parte dei debiti".
Fa riflettere, o almeno dovrebbe, che l'atteggiamento di alcuni dirigenti del Comune dell'Aquila, poco rispettosi delle prerogative istituzionali del Consiglio comunale e delle Commissioni, non abbia alcun riflesso, per esempio, sulla indennità di risultato, o sul rinnovo dei ricchi contratti. "Si parla spesso di parametrare il compenso dei dirigenti anche in funzione dei risultati e del raggiungimento degli obiettivi fissati dal Consiglio con gli atti di indirizzo - sottolinea Palumbo - ma, puntualmente, questo non avviene. La valutazione deve avvenire a 360° ovviamente, non può dipendere esclusivamente da una mancata presenza in Commissione: avere però una maggiore attenzione e un maggior rispetto degli indirizzi politici espressi dal Consiglio è fondamentale, vediamo dunque se riusciremo ad articolare un ragionamento che permetta di superare problemi di cui discutiamo da troppo tempo".
Ma come vengono valutate le prestazioni dei dirigenti, essenziali ai fini dell'attribuzione della cosidetta retribuzione di risultato? Ad occuparsene è l'OIV, Organismo indipendente di valutazione, previsto dagli articoli 7 e 14 del decreto legislativo n. 150 del 2009, nominato dal Sindaco in seguito ad un bando e alla successiva presentazione di curriculum da parte di coloro che hanno depositato la proposta di candidatura.
L'OIV ha diversi compiti che, come dice la Legge, deve svolgere in piena autonomia, sia rispetto agli organi di governo, sia rispetto ai responsabili della gestione, e risponde esclusivamente al Sindaco. In questo senso, i Consiglieri comunali non hanno alcun potere e, come ha ribadito Palumbo a NewsTown, non sono stati mai neppure coinvolti dal Sindaco e dalla Giunta.
"Forse, dobbiamo essere noi Consiglieri a pretendere che ci sia un maggior coinvolgimento nella valutazione dei dirigenti che, ripeto, non può dipendere solo dalla mancata presenza in Commissione, comunque una scortesia, ma anche e soprattutto dalla analisi degli atti che dovrebbero conseguire ad alcuni obiettivi politici che forniamo, secondo il ruolo di indirizzo che è riconosciuto agli eletti dai cittadini".