Venerdì, 06 Novembre 2015 14:15

Transazione con Banca Sistema, la voragine da 9 mln che fa tremare Cialente

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Una voragine da 9 milioni di euro, una variazione di bilancio attesa da mesi, l'allontanamento dell'assessore al ramo, Lelio De Santis, e la delega, pesantissima, affidata al vice sindaco Nicola Trifuoggi.

Che la transazione stragiudiziale con Banca Sistema, a copertura del debito maturato con Enel a seguito del mancato pagamento delle utenze Case e Map, fosse un vero e proprio pasticcio, con fondati dubbi di legittimità sulla delibera di approvazione, l'avevamo già scritto. Stamane però, in conferenza stampa, il consigliere comunale Giorgio De Matteis ha svelato ulteriori dettagli che confermerebbero come la delibera sia assolutamente illegittima. E che sembrano 'tenere insieme', tra l'altro, gli ultimi avvenimenti politici in seno all'amministrazione. 

 

Una delibera 'oscura'

La delibera numero 261 del 10 luglio scorso, approvata all'unanimità dalla Giunta comunale, assenti il vice sindaco Nicola Trifuoggi e l'assessore al bilancio Lelio De Santis - e sul punto, importante, torniamo tra poco - è aggrovigliata in una matassa di incongruenze che fanno tremare i polsi. 

Avevamo già segnalato alcune criticità che si nascondevano tra le righe della deliberazione [qui]. E' arrivata, poi, la conferenza stampa del gruppo consiliare 'Noi con Salvini' che, il 9 ottobre scorso, ha aggiunto ulteriori elementi [qui]. 

A spiegarla in breve, la delibera approvata in luglio trova fondamento sulla presunta capacità di recupero dei mancati pagamenti degli assegnatari di Case e Map che dovrebbero assicurare la copertura delle rate mensili da versare a Banca Sistema: 32 rate, da 271mila euro ciascuna. Capacità di recupero che non c'è, se è vero che - giusto qualche giorno prima della conferenza stampa dei salviniani, un mese fa esatto - l'oramai ex assessore Lelio De Santis aveva chiarito come il Comune, in un mese, fosse riuscito a recuperare soltanto 53mila euro a fronte dei 271mila necessari a coprire la rata con l'istituto bancario. Considerato che la prima rata, scadenza al 30 settembre scorso, è stata regolarmente pagata, e presumiamo anche la seconda, scadenza 30 ottobre, è lecito chiedersi dove l'amministrazione abbia preso i soldi necessari al rispetto delle incombenze.

Senza alcun dubbio, si tratta di debiti fuori bilancio, ricadenti su tutti i cittadini e non soltanto sui morosi, con il rischio concreto che il gioco vizioso si ripeta nei mesi a venire, per le 30 rate mensili in scadenza.

Ci sono altri problemi, in realtà. La cessione del credito da Enel Energia a Banca Sistema, infatti, sarebbe avvenuta in violazione di legge, in particolare del regio decreto 2440 del 1923 che stabilisce come la cessione di un credito - quando riguardi la Pubblica Amministrazione - possa avvenire solo se avallata preventivamente dalla p.a, se si riferisca, come nel caso in oggetto, a "... rapporti di durata come l’appalto e la somministrazione (o fornitura)di servizi rispetto ai quali il legislatore ha ravvisato, in deroga al principio generale di cedibilità dei crediti anche senza il consenso del debitore, l’esigenza di garantire con questo mezzo la regolare esecuzione, evitando che durante la medesima possano venir meno le risorse finanziarie al soggetto obbligato e possa risultare compromessa la regolare prosecuzione del rapporto". Bene, non esiste alcun assenso del Comune dell'Aquila alla cessione del credito da Enel Energia a Banca Sistema.

La proposta di transazione stragiudiziale, insomma, sarebbe stata approvata dalla Giunta anche se Banca Sistema non era legittimata a transare, non avendo titolo giuridico per chiedere soldi al Comune. Ed infatti, nel parere fornito da de Nardis a Pirozzolo, si legge chiaramente che la delibera non ha approvato una transazione stragiudiziale, come da oggetto, piuttosto la cessione del credito da Enel Energia a Banca Sistema.

In altre parole, la Giunta sarebbe stata tratta in inganno dall'allora segretario generale e dal dirigente preposto. Non è finita qui.

Infatti, l'amministrazione comunale ha pagato alcune somme a Banca Sistema con due determine dirigenziali, e prima che la Giunta approvasse la delibera 261. Tra l'altro, appare piuttosto oscuro il motivo per cui tutto sia stato perfezionato in due giorni, dall'8 al 10 luglio: proposta di transazione di Banca Sistema, pareri e delibera di Giunta. Infatti, la proposta dell'istituto bancario è datata 8 luglio, viene protocollata in entrata al Comune dell'Aquila l'indomani, il 9 luglio. Il giorno stesso arriva il parere favorevole di regolarità tecnica e, l'indomani, ecco il parere di regolarità contabile, con la delibera votata in Giunta proprio il 10 luglio.

Una vera e propria corsa contro il tempo, non c'è che dire.

Non è ancora finita. La delibera, infatti, pare proprio attestare dati e cifre non veritiere. La Giunta ha infatti approvato la proposta di transazione stragiudiziale emessa da Banca Sistema in data 8 luglio, due giorni prima, e acquisita al protocollo il 9 luglio. La proposta protocollata è allegata alla delibera, e chiarische come l'ente abbia riconosciuto, "e con l'accettazione della presente confermato", che gli importi iscritti sono integralmente dovuti.
Se non fosse che la proposta di transazione stragiudiziale di Banca Sistema sia stata riconosciuta 'non esatta' il 27 luglio, un paio di settimane dopo, con nota 066979, laddove il Comune dell'Aquila ha chiesto una rimodulazione del debito per pagamenti già effettuati e non contabilizzati, avvenuti prima dell'approvazione della delibera e pari a poco meno di 91mila e 500euro. Pagamenti, come detto, assolutamente non dovuti.

La cosa incredibile è che, tra l'altro, nel testo della deliberazione, il Comune dell'Aquila sottolinea come siano già stati pagati i 91mila e 500euro, con 5 determinazioni dirigenziali. Peccato che poi approvi la proposta di transazione dell'8 luglio che non tiene affatto in considerazione i 91mila e 500 euro. Un vero e proprio pasticcio.

 

La 'lettera' di Cialente a Enel e Banca Sistema

Fin qui, quello che sapevamo, almeno fino a stamane quando il consigliere comunale Giorgio De Matteis ha convocato un'altra conferenza stampa, fornendo ulteriori chiarimenti su una vicenda sempre più oscura.

E torniamo al punto di partenza. La voragine da 9milioni, la variazione di bilancio attesa da mesi, l'allontamento dell'assessore al ramo, Lelio De Santis, e la delega, pesantissima, affidata al vice sindaco Nicola Trifuoggi. Entrambi assenti, come detto, alla seduta di giunta che ha approvato la contestata delibera. C'è un filo rosso a tenere insieme tutto, ne è convinto De Matteis. "All'atto dell'approvazione del bilancio - ha spiegato - avvertii la maggioranza che stavano approvando un documento 'falso' perché cominciavano ad emergere aspetti oscuri sulla delibera che ha dato atto alla transazione stragiudiziale con Banca Sistema. Trattandosi di una transazione, dunque di un debito fuori bilancio, doveva infatti passare al vaglio dei Revisori dei Conti e all'approvazione del Consiglio comunale. Non è andata così. Tra l'altro, non sono stati appostati dei fondi in bilancio a compensare gli eventuali mancati introiti dal recupero dei crediti. Una follia".

Dunque, De Matteis mostra una lettera, datata 22 giugno 2015, qualche giorno prima l'approvazione della delibera di Giunta, firmata dal sindaco Cialente e indirizzata a Banca Sistema e Enel Energia. Scrive Cialente: "In riferimento alla proposta di transazione stragiudiziale in oggetto [...] si comunica che, dopo un attento esame della pratica, la On. Giunta comunale ha ritenuto di non approvare per il momento la suddetta proposta in considerazione della necessità di un ulteriore approfondimento della questione, tenuto conto che la stessa prevede il riconoscimento di interessi sia essi moratori che di dilazione. E' parimenti evidente – scrive ancora il primo cittadino – che l'eventuale riconoscimento di interessi costituisce di fatto il riconoscimento di un debito fuori bilancio, la cui competenza è del Consiglio comunale, pertanto confermando l'interesse dell'amministrazione comunale a voler risolvere bonariamente la complessa vicenda, operando altresì nel rispetto della normativa vigente, si porta a conoscenza che questa amministrazione comunale, sta ponendo in essere una serie di iniziative tali da poter portare a breve alla soluzione definitiva della vicenda".

In altre parole, non solo era chiaro che l'amministrazione non avrebbe potuto coprire le rate del debito con Banca Sistema attraverso il recupero crediti dai morosi, generando così, per ogni rata, un debito fuori bilancio, ma la stessa imposizione degli interessi, sia moratori che di dilazione, avrebbe generato di per sé un debito fuori bilancio. E dunque, era necessario un passaggio in Consiglio comunale. Il sindaco Cialente lo sapeva bene, l'ha scritto a Banca Sistema e ad Enel Energia, il 22 giugno.

Passano 18 giorni, però, e la Giunta approva la delibera contestata, senza il passaggio in Consiglio comunale. Saranno stati 'cancellati' gli interessi, direte voi: si, ma soltanto in parte, con Banca Sistema che ha rinunciato a 641mila euro su più di 1milione. Un accordo tra le parti, a conferma che si è trattato di una transazione stragiudiziale, a differenza di quanto scriveva l'allora segretario generale Pirozzolo. Il punto, però, è un altro: essendo stati riconosciuti degli interessi a Banca Sistema, si tratta di un debito fuori bilancio e, come tale, sarebbe servito il vaglio dei Revisori dei Conti e l'approvazione del Consiglio comunale. Invece, si è proceduto, consapevolmente, con la sola delibera di Giunta.

"Hanno approvato un falso", ha inteso sottolineare De Matteis. "E infatti, guarda il caso, non erano presenti né l'assessore al bilanco Lelio De Santis né il vice sindaco Nicola Trifuoggi. Gli altri assessori, chissà quanto consapevolmente, hanno approvato un falso".

Dunque, "siamo dinanzi ad una delibera 'illegittima' e ai mancati introiti a compensazione delle rate contratte con Banca Sistema. E che succede? Succede che ora è necessaria una variazione di bilancio milionaria, su cui stava lavorando da mesi l'ex assessore De Santis, in difficoltà nel tentativo di trovare una quadra. Infatti, a quanto ne sappiamo, la variazione dovrebbe ammontare a 17milioni di euro, tra 'vecchi' debiti fuori bilancio che stanno lentamente tornando a galla e il debito fuori bilancio da 9milioni e 100mila euro contratto con Banca Sistema".

Evidentemente, le difficoltà di De Santis nell'approntare la variazione di bilancio - sostiene De Matteis – avrebbero scatenato delle frizioni con il primo cittadino, fino alla clamorosa decisione di ritirare le deleghe all'assessore. "Altro che conferenza stampa, già in passato De Santis aveva sollevato critiche rispetto all'azione dell'amministrazione. I problemi sono ben altri".

 

Come risolvere l'impasse? 'Patata bollente' a Trifuoggi

Come risolvere il pasticcio? Portare al voto del Consiglio comunale la variazione di bilancio con la copertura del debito fuori bilancio da 9milioni con Banca Sistema, significherebbe riconoscere l'illegittimità della delibera approvata in luglio. Con le conseguenze che si possono facilmente immaginare. E vista la crisi che attraversa il Consiglio comunale in queste ore, è lecito pensare che – al momento del voto – la maggioranza che sostiene il sindaco Cialente potrebbe venire meno.

Così, arriviamo all'ultimo pezzo del puzzle: la 'patata bollente' è finita, infatti, nelle mani del vice sindaco Nicola Trifuoggi che, giusto qualche giorno fa, ha manifestato l'intenzione di candidarsi alle prossime amministrative, con una lista centrista fuori dalle logiche di partito. Una scelta curiosa, quella di Cialente, se è vero che in un paio di interviste rilasciate alla stampa, Trifuoggi aveva mosso appunti ben più pesanti all'amministrazione rispetto a quanto detto da De Santis in conferenza stampa.

Cosa farà Trifuoggi? Stando a quanto ha riferito a NewsTown in mattinata, il vice sindaco, settimana prossima, sarà a Roma con Cialente per convincere i vertici di Enel Energia a rivedere i termini dell'accordo con Banca Sistema. L'unica soluzione, infatti, sarebbe il ritiro in autotutela della delibera e la conseguente ridefinizione del contratto con l'istituto di credito. Altrimenti, il Consiglio comunale sarà chiamato a certificare l'azione illegittima della Giunta. In ogni caso, saranno i cittadini tutti a pagare, e non soltanto i morosi. Anche se Cialente, con un tempismo 'sospetto', proprio stamane ha comunicato che è in pubblicazione il bando per il recupero dei crediti.

 

Il bando per il recupero dei crediti

Cialente ha reso noto che è stato inviato in pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il bando per l’affidamento del servizio per il recupero dei crediti vantati nei confronti degli assegnatari del PROGETTO CASE e MAP, che verrà pubblicato in versione integrale, la prossima settimana, anche sul sito e nell’Albo Pretorio dell’Ente.

Il servizio consisterà nel recupero extragiudiziale dei crediti relativi a canoni e consumi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, maturati dal 2010 ad oggi da parte degli assegnatari morosi, con la finalità di riscuotere nel più breve tempo possibile le somme necessarie per far fronte ai debiti che il Comune ha maturato nei confronti dell’Enel per la fornitura di gas e di energia elettrica, a causa della morosità degli assegnatari.

“Rinnovo l'appello ai residenti del progetto CASE – ha dichiarato il Sindaco - ma soprattutto a coloro che, non vivendoci più, si sono lasciati dietro un debito nei confronti, non più del Comune, ma di tutti i cittadini dell'Aquila, affinché comincino a pagare. Ancora una volta sto scorrendo l'elenco dei morosi e, al di là di alcuni che ci si sono ritrovati per difetto di comunicazione, vedo che molti sono abbienti quando non decisamente benestanti. Dover ricorrere ad una società per il recupero crediti è una loro sconfitta e sappiano tutti che andremo fino in fondo. Il tutto, anche alla luce dell’indignazione che abbiamo dovuto rilevare dalla verifica minuziosa che abbiamo condotto su tutti i contatori dei consumi individuali che, con percentuale fra il 53 ed il 60% non sono funzionanti perche si è 'rotta la sonda'.

Il primo cittadino conferma che l'amministrazione sta per presentare un esposto contro ignoti per danneggiamento e sabotaggio. "Ci sono stati dei furbi che hanno provato a marciarci sino in fondo. Una vergogna! Ricordo ancora – ha concluso il Sindaco - che i nuclei in difficoltà per pagare le utenze ed i canoni, quelli con un ISEE inferiori ai 7mila euro, per i quali stiamo individuando idonee soluzioni, sono 339. Gli atri 3400 possono e devono pagare e da subito. Sarà molto imbarazzante dover procedere, dopo la sospensione del riscaldamento e dell'acqua calda, a sfratti per morosità. Spero che alcuni professionisti, docenti universitari, pubblici dirigenti, tutt'ora presenti nell'elenco dei morosi, comincino a dare il buon esempio”.

Ultima modifica il Giovedì, 29 Novembre 2018 13:04

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