A che punto siamo col cronoprogramma? Difficile dirlo. Un rendiconto ancora non esiste, forse arriverà a settembre anche perché Comune e Ufficio speciale per la ricostruzione non riescono ancora a parlarsi.
"Sappiamo - afferma l'Assessore alla Ricostruzione Pietro di Stefano - che le schede parametriche pervenute sono 200 ma non ci sono arrivati dati più precisi a riguardo".
"Allo stesso tempo si può dire - continua l'assessore - che da cronoprogramma, per il 2013, erano previsti in tutto circa 800milioni. Ne sono arrivati 680 ma non abbiamo bisogno di tutta la cassa per partire. Intanto, iniziamo con quello che abbiamo"
La richiesta di un rendiconto preciso del cronoprogramma è contenuta nella stessa delibera consiliare che lo ha istituito, con approvazione all'unanimità, lo scorso 28 marzo col nome di "criteri operativi per la programmazione della ricostruzione privata nei centri storici".
Alcuni consiglieri delle opposizioni la bollarono semplicemente come un'ennesima presa in giro, uscendo dall'aula. Diversa è stata la posizione del gruppo d'opposizione di Appello per L'Aquila.
L'emendamento proposto da Apl e approvato, prevede che quadrimestralmente "l'amministrazione rendiconti lo stato di attuazione dei piani di Ricostruzione tramite pubblicazione di un documento sul sito web del Comune".
Nello specifico, il rendiconto quadrimestrale prevede "dati di previsione, dati di verifica, fabbisogno finanziario, disponibilità, azioni correttive, sottoservizi, previsoni di periodo".
Di questo si è discusso, non a caso nella commissione Garanzia e controllo, alla presenza tra gli altri di Ettore Di Cesare (Apl) che ha proposto l'emendamento, e dell'assessore competente Pietro Di Stefano che, nell'intervista video che vi proponiamo, ben restituiscono la dialettica del dibattito in commissione.
Perché, chiarisce Di Cesare "nell'emendamento c'è scritto che il primo rendiconto doveva essere pubblicato entro maggio. Scopo di questa commissione è capire perché la delibera non è stata rispettata e soprattutto fare in modo che per settembre lo sia. Altrimenti - aggiunge il consigliere - possiamo anche smettere di presentare emendamenti. A L'Aquila c'è bisogno invece che qualcuno si prenda le proprie responsabilità".
E sul ruolo dell'Ufficio di Paolo Aielli, soprattutto in relazione a quello del Comune dell'Aquila, il dibattito è ancora aperto: "L'ufficio speciale è subordinato, come dice la legge 134, agli Enti locali e al Diset" chiarisce Di Stefano aggiungendo di "concordare che a Settembre questa nuova macchina parta con certezza di dati e strategia. Per onestà intellettuale - aggiunge l'assessore - dico che l'ufficio speciale si trova in condizione complicata perché ha una residuata di pratiche di Fintecna, più le nuove pratiche con scheda parametrica. In più, ha iniziato a lavorare proprio intorno a maggio, quindi era impossibile rispettare la prima scadenza di verifica del cronoprogramma".
"L'emendamento impegna l'amministrazione - taglia corto Di Cesare - Se il Comune non è in grado di rendicontare, nel documento deve informare di questo. Lo impone una delibera consiliare. Il problema non è solo di trasparenza verso i cittadini e di organizzazione interna ma anche di credibilità verso il Governo che stanzia i soldi. Senza avere credibilità su come vengono spesi, continueranno ad essere restii a darceli".
Insomma nei primi giorni di settembre si vedrà se tutti i dati previsti nell'emendamento approvato ci saranno o meno. Di certo, si è giunti ad un punto chiave della discussione sui dati e la loro organizzazione. Il Comune fatica, è un fatto evidente. Il cronoprogramma, al di là della discussione nel merito dello strumento, ora può essere un grimaldello per ottenere dati reali, oliare finalmente la cosiddetta macchina della ricostruzione e magari ottenere la tanto agognata trasparenza.
Chiarendo una volta per tutte di chi sono le responsabilità.