Lunedì, 29 Luglio 2013 09:39

Regionali, via libera dell'Avvocatura al voto in maggio. Deciderà Chiodi

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Qualche giorno fa, nell'incontro al ministero dell'Interno tra il ministro, Angelino Alfano, e i vertici della Regione Abruzzo, il governatore Gianni Chiodi, il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, e il coordinatore regionale del Pdl, il deputato Filippo Piccone, si era parlato di quattro ipotesi possibili per la scelta della data delle elezioni regionali: il 17 novembre, gennaio 2014, il voto intorno alla metà marzo, oppure, una novità emersa proprio a Roma, l’allineamento con amministrative ed europee con l’election day, tra maggio e giugno.

"Si è trattato di un primo incontro istituzionale nel quale è stata illustrata la situazione, ora gli uffici del ministero dell’Interno approfondiranno per poi vederci ancora", aveva detto Chiodi a margine dell'incontro spiegando che "l’obiettivo è quello di favorire la partecipazione al voto e di contenere al massimo i costi. C’è l’esigenza di combinare la legge nazionale con quella regionale insieme a varie sentenze della Corte Costituzionale. Poi insieme scioglieremo il nodo".

E il nodo potrebbe sciogliersi presto: è arrivato, infatti, il pronunciamento dell’Avvocatura dello Stato che ha dato parere favorevole sul voto per il 25 e 26 maggio 2014, in concomitanza con le elezioni Europee. In altre parole, sarà possibile allungare di oltre due mesi la fine della legislatura: a leggere la legge regionale, le elezioni infatti dovrebbero essere fissate non oltre i 3 mesi dopo la data del voto precedente. In Abruzzo, dunque, le consultazioni dovevano essere fissate entro il 15 marzo 2014, visto che nel 2008 si votò a dicembre per l’inchiesta giudiziaria che travolse l’allora presidente Ottaviano Del Turco e il cui giudizio in primo grado è arrivato nei giorni scorsi. E invece, l’Avvocatura dello Stato ha dato il via libera allo slittamento per riallineare le elezioni sulla base del decreto 98 del 2011 della Spending review che permette l’accorpamento di scadenze elettorali amministrative, regionali ed europee determinando, così, un risparmio di risorse - le elezioni costano circa 8 milioni di euro - e migliori condizioni per favorire l'affluenza al voto.

La decisione è ora nelle mani del presidente Gianni Chiodi, favorevole comunque a rispettare la scadenza naturale del suo mandato, che dovrà decidere d’intesa con il presidente della Corte d’Appello e sentito il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, che invece incalza: "La norma contenuta nel decreto 98 del 2011 prevede l'accorpamento delle elezioni collegandolo agli articoli 117 e 120 della Costituzione che riguardano la finanza pubblica. Quindi abbiamo una norma nazionale accompagnata da una garanzia costituzionale che ci mette al riparo da ogni ricorso essendoci condizioni legislative e costituzionali.Non mi assumo la responsabilità di far pagare agli abruzzesi per uno sfizio di qualcuno di andare al voto prima mi assumo invece la responsabilità di lavorare per riallineare le elezioni. Portare al voto per due volte gli abruzzesi non è intelligente".

 

Ultima modifica il Lunedì, 29 Luglio 2013 16:52

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