Martedì, 12 Gennaio 2016 06:09

Atam. Tanti debiti, zero dipendenti e un nuovo vice presidente: Santangelo

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Un ente che pare un moribondo attaccato alle macchine, che licenzia gli ultimi cinque dipendenti, ma nomina un nuovo vice presidente. E' l'Associazione teatrale abruzzese e molisana, nota come Atam, che per quasi 40 anni ha portato nelle due regioni appenniniche e in giro per l'Italia il meglio del teatro, con un bagaglio di relazioni e attività in Abruzzo ineguagliabile, prima di una crisi sistemica gravissima.

L'Atam, gravato da debiti e da un'indagine giudiziaria sulla gestione contabile [leggi l'articolo], ha mandato a casa il 31 dicembre scorso gli ultimi cinque dipendenti rimasti, con i quali è stato immediatamente interrotto il rapporto lavorativo, essendo terminata la liquidità e finiti da tempo i fondi per gli ammortizzatori sociali: due segretari amministrativi, due contabili e la responsabile del settore organizzativo, già direttrice ad interim tra il 2013 e il 2014, Carla Finarelli.

In compenso, il consiglio di amministrazione presieduto dal presidente, l'avvocato Giulio Cesare Primerano, ha provveduto nella nomina di un vice presidente "con delega", vale a dire con poteri e funzioni di indirizzo simili a quelle del presidente.

Si tratta di Salvatore Santangelo, nome noto nel capoluogo abruzzese, che ha inteso specificare a NewsTown che l'incarico sarà a titolo completamente gratuito e senza alcun rimborso spese. Giornalista e, nonostante l'età (compirà 40 anni ad aprile) dirigente pubblico di lungo corso, Santangelo è stato consigliere comunale all'Aquila con Forza Italia, militando anche in Alleanza Nazionale. E' attualmente già componente del cda di Gran Sasso Acqua, consorzio pubblico dei comuni dell'aquilano. Dopo anni di permanenza a Roma - nella Capitale è stato anche a capo del centro studi della Fondazione Nuova Italia - è rientrato negli ultimi tempi sulla scena pubblica aquilana. Oltre ad essere notoriamente vicino all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, è considerato da molti sodale del sindaco dem Massimo Cialente che, contro gli attacchi del Partito Democratico aquilano, l'aveva difeso dopo la nomina in Gsa [leggi l'articolo].

Al di là della nomina di un nuovo vice di Primerano - destinata probabilmente a far discutere - il focus dovrebbe però essere centrato sull'opportunità di mantenere in vita un ente come l'Atam.

L'associazione - che non produce un cartellone teatrale da tre anni, non ha una sede operativa e, da dieci giorni, non ha più neanche dipendenti - è sommerso dai debiti accumulati negli anni. Secondo l'ex presidente Marco Fanfani, dimessosi un anno e mezzo fa dopo aver assunto l'incarico di presidente della Fondazione Carispaq, ammontano a circa 700mila euro.

Ma, secondo alcuni, sarebbero di più: 900mila euro di debito solo nei confronti delle compagnie teatrali mai pagate, cui andrebbero aggiunti altri verso le banche, lo Stato e alcuni dipendenti.

Come detto, le finanze dell'ente sono finite circa un anno fa nel mirino della Procura della Repubblica dell'Aquila: risultano infatti iscritti nel registro degli indagati Fanfani insieme ad altre quattro persone, tra le quali l'attuale direttrice Viviana Di Francesco, commercialista e cugina dello stesso ex numero uno dell'Atam. L'accusa, ancora tutta da dimostrare, è "truffa aggravata in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche", attraverso quella che gli inquirenti pensano sia stata un'alterazione arbitraria dei bilanci, volta a ricevere contributi ministeriali ai quali non vi sarebbe stato diritto di avere.

Ma se il circuito dell'Atam, di fatto, non esiste più, se non ci sono dipendenti, non ci sono casse sane, se non c'è un cartellone né una programmazione artistica, perché si continua a tenere in piedi un ente che, al contrario, dovrebbe essere liquidato?

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Gennaio 2016 10:21

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