Giovedì, 30 Aprile 2015 14:26

Gsa: Santangelo nominato al cda, consiglieri di maggioranza contro Cialente

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Ieri il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha provveduto a nominare il terzo consigliere di amministrazione (cda) della Gran Sasso Acqua (Gsa), dopo le dimissioni dell'ex consigliere Mario Di Gregorio, rassegnate nel dicembre scorso. Erano trentasei i nomi in lizza, come vi abbiamo già raccontato, e alla fine l'ha spuntata Salvatore Santangelo, ex consigliere comunale di Forza Italia, già in Alleanza Nazionale. L'aquilano è stato già consigliere di amministrazione dell'Ente, ricoprendo la carica di vice presidente nel precedente consiglio.

La nomina sta facendo discutere: nove consiglieri comunali, della maggioranza di centrosinistra che sostiene Cialente, hanno inviato una dura nota alla stampa, ritenendo "inaccettabile tale scelta, non solo per l'appartenenza politica del designato ma anche per la mancata condivisione, da parte del Sindaco, della sua decisione". Del cda della Gran Sasso Acqua fanno parte anche il presidente dell'Ente Americo Di Benedetto e Franca Renzetti, dirigente del comune di Scoppito (L'Aquila).

La nomina era appannaggio del Sindaco, in quanto il Comune dell'Aquila ha la quota di maggioranza della spa, mentre la minoranza è detenuta da altri 35 comuni del comprensorio aquilano.

Santangelo, di professione giornalista, è volto noto del centrodestra aquilano: ritenuto da molti vicino all'ex assessore regionale Gianfranco Giuliante, negli ultimi anni ha svolto attività di consulenza a Roma. Come sottolineato anche dai nove consiglieri comunali, è da sempre vicino all'ex sindaco della Capitale Gianni Alemanno. Tra i diversi incarichi ricoperti, Santangelo è stato anche direttore del Centro Studi della Fondazione Nuova Italia.

Cialente ha inteso dunque dare fiducia a un esponente ritenuto più vicino al centrodestra, piuttosto che alla propria maggioranza di centrosinistra. Inoltre, secondo il rincorrersi delle voci di corridoio, della volontà di nominare Santangelo il Partito Democratico - la formazione cui appartiene il primo cittadino - avrebbe appreso solo tre giorni fa.

"Il presidente Di Benedetto è chiaramente espressione del centrosinistra - sottolinea Massimo Cialente a NewsTown - ora toccava al centrodestra. Sulla nomina si sono dovuti esprimere tutti i sindaci dei comuni proprietari di Gsa, non l'ho deciso da solo. I comuni hanno espresso la volontà di nominare Salvatore Santangelo".

In realtà, secondo quanto si apprende, il sindaco di Villa Sant'Angelo Pierluigi Biondi, in sede di riunione per la scelta della nomina, avrebbe chiesto un rinvio, per esaminare i curricula dei candidati e perché molti erano i sindaci assenti, a causa del fatto che in questi giorni sono in corso di approvazione i bilanci consuntivi. Cialente si sarebbe dunque opposto al rinvio, appoggiando la proposta di Santangelo avanzata dal sindaco di Carapelle Calvisio (L'Aquila), Domenico Di Cesare. Erano presenti, oltre a Cialente, Biondi e Di Cesare, anche i sindaci di Acciano, Fossa, Castel del Monte, Montereale, Scoppito, Sant'Eusanio Forconese, Lucoli e Tornimparte.

Avrebbero espresso tutti voti favorevoli alla nomina, con l'eccezione di Biondi, che si è astenuto. (m. fo.)

La nota completa dei consiglieri di maggioranza

Nel corso dell'assemblea dei soci della Gran Sasso Acqua, che si è tenuta ieri, il sindaco dell'Aquila ha sostenuto la nomina a consigliere di amministrazione dell'ex An Salvatore Santangelo, già consigliere comunale, assai vicino al sindaco della capitale Gianni Alemanno negli anni del "sacco di Roma", come è stato definito dalla stampa, e consigliere della Gran Sasso Acqua per molti anni.

Riteniamo inaccettabile tale scelta, non solo per l'appartenenza politica del designato ma anche per la mancata condivisione, da parte del sindaco, della sua decisione. Nessun consigliere o assessore, infatti, era stato informato dal primo cittadino.

Questo modo di procedere rappresenta un vecchio modo di fare politica nel quale si smarriscono i confini e il senso dell'appartenenza, naufragando in una notte buia nella quale tutte le mucche sembrano scure. Se il sindaco Cialente ha iniziato autonomamente il processo di selezione del suo successore è bene che lo chiarisca, fermo restando che i confini del centro sinistra sono invalicabili.

Chiediamo pertanto al sindaco e al Partito Democratico un chiarimento urgente. Soprattutto, chiediamo loro se ritengano finita l'esperienza del centro sinistra al governo della città. I sottoscritti firmatari si dissociano formalmente da tale scelta.

Antonello Bernardi (Pd) / Giuliano Di Nicola (Idv) / Ermanno Giorgi (Centro Democratico) / Giuseppe Ludovici (Gruppo Misto) / Pierluigi Mancini (Api) / Giustino Masciocco (Sel) / Gianni Padovani (Socialisti Riformisti) / Enrico Perilli ( Prc) / Salvatore Placidi (Cattolici Democratici)


La replica di Massimo Cialente

Leggo con sorpresa e fastidio il comunicato a firma di 8 consiglieri di maggioranza e del consigliere Ludovici del Gruppo Misto che, probabilmente, riscoprendosi animato da un'improvvisa preoccupazione per i futuri destini del centro sinistra aquilano, è rientrato in maggioranza giusto per i pochi secondi necessari a sottoscrivere il documento. Mi stupisce che alcuni fini esponenti politici, di grande esperienza e grande peso politico all'interno dei loro partiti, non abbiano compreso quello che è successo durante l'Assemblea della Gran Sasso Acqua.

Circa 40 giorni fa, infatti, la nomina del nuovo consigliere era stata portata all'attenzione di quest'ultima. Chiesi che, in analogia a quanto avviene nel Comune dell'Aquila, venisse indetto un apposito bando per la presentazione delle candidature, accompagnate dal curriculum. Ne sono arrivate 36 [leggi l'articolo]. Da contatti con i sindaci, per proseguire la politica che ha sempre condotto la società Gran Sasso Acqua, quella cioè di assicurare una gestione la più possibile unanime e concorde fra tutti i 36 Comuni che vi aderiscono, dal momento che il presidente è un notissimo esponente del centro sinistra, più volte riconfermato, si è concordato di nominare, per questi 11 mesi, fino al rinnovo del Cda, un esponente di centro destra.

Credo, peraltro, che questa impostazione sia giusta, anche perché la scelta di lavorare in modo concorde e sereno, da parte di tutti i sindaci, che hanno pari diritti e pari dignità, ha reso l'azienda forte, efficace ed efficiente nelle sue attività, se è vero, come è vero, che ieri ha chiuso il bilancio con un attivo di quattro milioni di euro. La migliore azienda d'Abruzzo, dunque, nella gestione del ciclo integrato delle acque.
Nell'assemblea di ieri, da parte di alcuni sindaci, non solo di centro destra, l'unico nome proposto è stato quello di Salvatore Santangelo, eletto all'unanimità, con la sola astensione del sindaco di Villa Sant'Angelo Pierluigi Biondi che, però, non ha proposto alcuna candidatura alternativa.

Il tono del documento, che resuscita in maggioranza persino Ludovici, tuttavia, è tale da indurmi ad alcune riflessioni di carattere politico. Da qualche mese, infatti, rilevo una strana fibrillazione nella maggioranza, quasi che qualcuno stia già pensando al rinnovo del Consiglio comunale, a come posizionarsi o a cercare visibilità, e portando nel Comune dell'Aquila tensioni tra i partiti politici presenti in Parlamento o all'interno di correnti di partito.

Vorrei ricordare che gli aquilani hanno votato il centro sinistra perché governasse la fase più difficile della nostra storia degli ultimi secoli e non per renderci piccoli protagonisti di giochi politici. Ci sono da ricostruire le case, il tessuto sociale e quello economico e c’è da individuare il progetto strategico di sviluppo di una città. Venir meno a quest'obbligo morale è vera ignominia.

Il passaggio in cui si parla di un sindaco che si preoccupa della selezione del suo successore, poi, è politicamente volgare. Sta ai partiti aquilani, e soprattutto ai firmatari di questo documento, creare le premesse per arrivare pronti all'appuntamento, ancora lontano, del 2017. Io, personalmente, mi sto preoccupando solo di portare al maggio 2017 la città e il suo comprensorio alla migliore meta possibile. Dopo di che passerò il testimone agli altri, persino al resuscitato Giuseppe Ludovici! A questi esponenti di maggioranza, che non si sono fatti sfuggire la libidinosa occasione di fare un comunicato stampa contro il sindaco, vorrei sommessamente dire che "i confini invalicabili del centro sinistra" non si difendono solo nel Comune dell'Aquila ma anche nella città territorio. Loro, esponenti di spicco di importantissimi partiti, sono mobilitati per le elezioni comunali che interessano molti Comuni del nostro territorio? Sanno loro, e lo stesso Pd, che addirittura in un importante Comune il centro sinistra non avrà una sua lista né il suo candidato sindaco? Proprio perché non ho smarrito "i confini del senso dell’appartenenza", ribadisco, ancora una volta, a tutti i cittadini, quelli che mi hanno votato e quelli che non mi hanno votato, che io continuerò, con i miei collaboratori, l'incredibile opera che stiamo portando avanti. Il tutto parlando sempre chiaramente e dicendo la verità, anche cruda, ai cittadini. Questa è la nuova politica, mentre il comunicato a firma dei consiglieri di maggioranza, quello sì, è espressione della vecchia politica. Il bello delle città di provincia, motivo per cui amo vivere in questa città, è che di ciascuno di noi si conosce la storia personale, sul luogo di lavoro e in politica.

Se qualche partito o qualche consigliere pensa o sente che è arrivato il suo momento o che si debba andare a casa, lo dica, esca dalla maggioranza, lo spieghi ai cittadini e porti la città al voto. Altrimenti si rimbocchi le maniche e ci aiuti a lavorare.

Ultima modifica il Giovedì, 30 Aprile 2015 17:26

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