A fine gennaio inizierà al Senato la discussione del cosiddetto Ddl Cirinnà. Il disegno di legge, che prende il nome dalla deputata democratica che lo ha promosso, è come noto un testo di riforma delle unioni civili. Sta facendo discutere in queste settimane l'opinione pubblica e, soprattutto, la politica italiana.
I nodi maggiori riguardano principalmente tre aspetti: stepchild adoption, maternità surrogata e rapporto tra unioni civili omosessuali e nozione costituzionale di matrimonio.
L'istituto giuridico della stepchild adoption, presente per le coppie eterosessuali in Italia da più di trent'anni, permette l'adozione del figlio del coniuge, con il consenso del genitore biologico, solo se l'adozione corrisponde all'interesse del figlio. Lo strumento si allargherebbe anche alle coppie omosessuali. A far discutere, e molto, è anche l'ambito riguardante la maternità surrogata, impropriamente chiamata anche "utero in affitto", che prevederebbe che una coppia, anche omosessuale, ricorra all'adozione di un figlio partorito all'estero, da una donna residente in un Paese che permette questo tipo di azione. Infine, il Quirinale negli ultimi giorni ha sollevato dubbi riguardanti il rapporto tra Costituzione e unioni civili, citando una sentenza della Corte Costituzionale del 2010, secondo la quale "I costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso".
Il premier Matteo Renzi, come sempre intelligentemente (visto il tema), ha lasciato "libertà di coscienza" di voto alla sua maggioranza di governo. Sembra non essere unito verso il no neanche il centrodestra, con diversi parlamentari di Forza Italia che voteranno a favore del Ddl Cirinnà. Voterà in blocco a favore il Movimento 5 Stelle, mentre sono nettamente contrari Lega e Nuovo Centrodestra.
Come si comporteranno i senatori abruzzesi? La senatrice dem Stefania Pezzopane, per esempio, era stata inserita inizialmente nella "lista degli indecisi" del Pd da parte del direttivo nazionale di Arcigay. Ma sembra invece avere sciolto i suoi dubbi: "Voterò a favore - afferma a NewsTown - ho posto al mio gruppo un interrogativo sulla maternità surrogata. Dubbi che nascono dal mio percorso e dalla mia storia femminista, che avversa tutto ciò che sia mercificazione del corpo della donna. Sono preoccupata del fatto che si possa approfittare della condizione di indigenza di molte donne nei paesi poveri, per pagarle al fine di ottenere un figlio".
Nonostante la riserva, Pezzopane voterà comunque a favore, anche se non dovesse essere modificato l'articolo che parla di maternità surrogata. Porrà l'interrogativo questo pomeriggio, nella riunione del gruppo dei senatori del Partito Democratico, convocata sul testo del Ddl.
Voterà favorevolmente anche l'altra senatrice aquilana, Enza Blundo, del Movimento 5 Stelle: "Siamo un gruppo che decide in maniera unitaria e l'indicazione sul blog è di votare a favore della proposta di legge - evidenzia a questo giornale la senatrice del partito guidato da Grillo e Casaleggio - avevo sollevato delle problematiche sulla mancanza di chiarezza in alcune delle espressioni contenute nella prima versione del Ddl, ora recepite. Ritengo che sia assolutamente giusto che un genitore che abbia avuto figli e successivamente un percorso di vita diverso dal precedente, possa consentire al proprio partner l'adozione". Anche l'altro senatore abruzzese di M5S, Gianluca Castaldi, voterà sì al Cirinnà.
Secondo quanto si apprende, poi, sarebbero al momento incerte le posizioni sul voto da parte di Antonio Razzi e Paola Pelino, entrambi di Forza Italia. Quasi certo il no, invece, degli esponenti del Nuovo Centrodestra Federica Chiavaroli e di Gaetano Quagliarello, napoletano ma eletto nella circoscrizione Abruzzo.
"Lo Stato dovrebbe garantire eguali diritti a tutti i suoi cittadini - afferma il segretario dell'Arcigay dell'Aquila, Leonardo Dongiovanni - nel Ddl vengono messi nero su bianco diritti e doveri delle parti. Non si tratta di una rivoluzione dell'istituto del matrimonio, come avremmo voluto noi, ma è una legge di compromesso".
"Ad ogni modo è un disegno di legge positivo - aggiunge a NewsTown - anche perché va semplicemente ad affermare, come nel caso della stepchild adoption, quei diritti delle persone gay e lesbiche che sentenze dei tribunali hanno già riconosciuto da tempo. In questo senso, in Italia la giurisprudenza si è dimostrata più evoluta del Parlamento".
Intanto, in tutta Italia sabato 23 gennaio le comunità Lgbt hanno convocato una giornata di mobilitazione in favore del Cirinnà. In Abruzzo, sarà L'Aquila a ospitare la manifestazione regionale [leggi l'articolo].