Martedì, 15 Marzo 2016 17:50

Sottoservizi, intervista ad Americo Di Benedetto: le critiche all'opera, il dibattito politico, le elezioni amministrative

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Sono stati assegnati stamane i lavori del secondo stralcio dei sottoservizi, suddiviso in cinque lotti, per un importo complessivo di 35 milioni e mezzo di euro. Ad aggiudicarseli, quattro ditte abruzzesi - una, la Edilstrade Srl, in associazione temporanea d'impresa con la Cons Ccp di Forlì per il secondo lotto San Giovanni e San Marciano, da 9.5 milioni - e, tra le altre, due aquilane, la Armido Frezza e Walter Frezza Costruzioni, che ha ottenuto il primo lotto, il Quarto San Pietro, per 11 milioni e mezzo di euro, e la Vittorini Emidio Srl che, in Ati con la Porcinari Srl di Montorio al Vomano (Teramo), si è aggiudicata il terzo lotto, il Quarto San Giorgio e Villa Comunale per 6.5 milioni.

I due lotti fuori dalle mura urbiche, l'asse viario di Viale della Croce Rossa [4.7 milioni di euro] e via Strinella [3milioni e mezzo], sono stati assegnati alla Angelo De Cesaris Srl di Francavilla al Mare (Chieti) e all'impresa siciliana Framich.

Ora, andrà predisposto il progetto esecutivo e, dunque, in un paio di mesi, dovrebbero iniziare i lavori, entro l'estate, si spera. Lavori che dovrebbero essere ultimati in 18 mesi.

"Oggi, è stato un altro bel passaggio per la ricostruzione pubblica dei sottoservizi, con l'aggiudicazione dei cinque lotti del secondo stralcio", ha sottolineato in una intervista a NewsTown Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua, la stazione appaltante del mega progetto, che abbiamo raggiunto in ufficio a qualche ora dall'aggiudicazione dei lavori.

"Con soddisfazione, ho appreso stamane che, nell'ambito delle cinque aziende aggiudicatarie, due sono di rilevanza abruzzese e altre due sono addirittura aquilane: la decisione di istruire una gara che comportasse offerte plurime per aggiudicazione esclusiva ha ottenuto i suoi effetti. Più persone lavorano, più imprese sono coinvolte e maggiori sono le possibilità di ottenere un risultato un po' più globale da un punto di vista economico per il territorio".

Di Benedetto non è affatto preoccupato per eventuali ricorsi delle imprese escluse. "Questo secondo stralcio ha avuto la possibilità di un maggior tempo a disposizione che ha compensato, in qualche modo, la celerità della precedente indicazione procedurale. All'epoca, con il primo stralcio, era stato scelto un percorso più celere che ha visto a valle la possibilità di ricorsi: oggi, avendo diviso le commissioni di gara, tra quella amministrativa e quella tecnica, si è stemperata la possibilità per le imprese di ricorrere perché, in fase preliminare all'aggiudicazione, abbiamo già affrontato ricorsi al Tar che hanno riconosciuto la giustezza delle procedure adottate dall'azienda".

Una settimana importante per la stazione appaltante della più grande opera pubblica del post-terremoto: martedì 22 e mercoledì 23 marzo, infatti, la Gran Sasso Acqua sarà protagonista di un incontro ideato e organizzato a L'Aquila da 'Servizi a Rete', che permetterà di condividere la conoscenza delle scelte e delle strategie che saranno messe in atto e chiarire alcuni dubbi che hanno animato il dibattito pubblico sui sottoservizi.

"Una occasione importante, certamente - spiega Di Benedetto - perché, come ho avuto modo di dire più di una volta, la volontà dell'azienda è rappresentare nel dettaglio quanto si sta facendo e dare spiegazioni nell'ambito di una corretta informazione, con la più ampia disponibilità". Un messaggio piuttosto chiaro a chi, in queste settimane, non ha mancato di sollevare perplessità sui lavori che si stanno eseguendo. Critiche che sono piovute dal centrodestra e dal centrosinistra e che, se pur fondate, sono sembrate piuttosto un attacco politico a Di Benedetto che, per molti, sarebbe uno dei candidati più accredidati alla successione di Massimo Cialente.

"Non prendo queste sollecitazioni come un attacco personale, sarei un presuntuoso", ribatte il presidente della GSA. "Certo, mi rammarica che, così, si attacca un'azienda dove lavorano cento persone della città, sempre disponibili, e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Dopo di che, siamo più che pronti a chiarire e approfondire qualsiasi aspetto di questa grande opera pubblica: mi piacerebbe, però, che la discussione fosse meno 'mediaticizzata', su alcuni aspetti infatti sarebbe meglio avere un'approfondita consapevolezza tecnica prima di avanzare valutazioni. Non ritengo, tuttavia, sia un momento di scontro: per questo, non ho reagito né mi sono difeso perché, in coscienza, stiamo facendo non il possibile, di più".

Una risposta piuttosto diplomatica, se è vero che, nei giorni scorsi, Giorgio De Matteis lo ha attaccato frontalmente, definendolo ironicamente "l'astro nascente della politica del fare", e anche Carlo Benedetti, presidente del Consiglio comunale ed esponente influente del suo stesso partito, sollevando più di un dubbio sulla realizzazione dei sottoservizi lungo l'asse centrale del centro storico, ha sottolineato come Di Benedetto rappresenti, politicamente, un neocentrismo - quello renziano, del Partito della Nazione per intenderci - che non rappresenta le voglie e le speranze del popolo della sinistra aquilana.

Sul punto, l'ex sindaco di Acciano una risposta ha voluto darla: "Penso che questa sia una dichiarazione un po' fuori dal tempo, alle amministrative voteranno persone a cui queste divisioni poco importano". Per poi precisare, però, come non abbia mai parlato di elezioni: "Sto facendo il mio lavoro e devo essere messo nelle condizioni migliori per farlo, per il bene della città, del partito e dell'azienda. Detto ciò - ha ribadito - non credo siano questi gli argomenti su cui porre attenzione per il futuro della città".

Di Benedetto ha voluto anche 'smarcarsi' dai pubblici attestati di stima rivolti nei suoi confronti, e in più occasioni, dal governatore Luciano D'Alfonso: "Chi parla bene di me, evidentemente ha preso atto di alcune cose positive che ho fatto. Non c'è alcun automatismo, però, tra queste elargizioni di preferenza e la volontà di proiettarmi in altre 'competizioni', anche perché, così, mi farebbero solo un danno".

Timore di essere bruciato troppo presto, si potrebbe pensare. Ma il presidente della Gran Sasso Acqua ci tiene a chiarire che non sta minimamente pensando alle elezioni. "Detto questo, non credo abbiano preso posizione esponenti del partito o dell'amministrazione, da me non è arrivata neanche una parola, e se per strada dunque, al bar, prendendo un caffé o andando in giro, fra i nomi che si fanno c'è anche il mio, non posso rammaricarmene, anzi: ne sono orgoglioso e ne vado fiero. Vuol dire che qualcosa di buono ho fatto e qualcuno si è accorto di me. Da qui a fare certe considerazioni, tuttavia, ce ne vuole, anche perché non posso mettere alcun freno alla mia attività dentro la Gran Sasso Acqua. Prendo atto di quello cha accade ma non voglio che destabilizzi il dibattito interno al partito né la costruzione di una prospettiva sul futuro della città".

"Sono a disposizione - sottolinea poi Di Benedetto - nei limiti, però, di una riflessione che riguardi le cose da fare, le cose che ognuno di noi ha fatto, l'idea di quello che si vorrà fare: non mi interessa lo scontro sterile". E' l'unica, sottile, frecciata che si concede. "Non stiamo affrontando il futuro di una città normale, ma particolare, dove, nel rispetto delle differenze e delle posizioni, bisogna salvaguardare le esigenze dei cittadini che politicamente non sono impegnati, che votano solamente, ma si aspettano da noi un confronto sano, un'alternativa, delle possibilità in più, non certamente una lotta al massacro".

Ma fino a quando Di Benedetto sarà completamente concentrato, come dice, sulla Gran Sasso Acqua? Cosa farà a scadenza del mandato triennale, alla fine di giugno? "La nostra azienda è governata da un'assemblea di 35 proprietari: potrebbero chiedermi delle cose ed io le accetterò. Ma mancano ancora alcuni mesi: bisogna capire cosa accadrà, vedere a che punto saremo con la realizzazione dei sottoservizi, valutare le necessità del dibattito assembleare: soltando dopo decideremo".

Alcuni progetti vanno ultimati, altre cose andranno realizzate nei prossimi mesi: insomma, Di Benedetto potrebbe accettare una proroga di qualche mese, per concludere il suo lavoro, ma non un altro rinnovo triennale. "Al di là delle scelte che farò personalmente, andrà prestata attenzione, prima di tutto, al futuro dell'azienda, poi si vedrà. Il futuro va condiviso, costruito sulle esigenze dell'azienda".

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Marzo 2016 21:54

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