Lo scorso 19 gennaio la giunta comunale dell'Aquila, presieduta dal sindaco Massimo Cialente, ha deliberato il finanziamento di 8.600 euro (comprensivi di iva e prelevati dal budget del progetto Smart city L'Aquila) per la realizzazione di un telegiornale tematico sull'ambiente [leggi la delibera].
L'idea non è stata frutto di un avviso di manifestazione di interesse da parte dell'esecutivo comunale, ma è al contrario il recepimento di una proposta di un'associazione culturale del capoluogo abruzzese, proprietaria di quattro testate registrate. L'associazione si chiama L'impronta, mentre le testate di sua proprietà sono improntalaquila.org, tikotv.it, svagonews.com e portfoliomagazine.it.
La proposta, inviata per posta qualche giorno prima di Natale all'assessore con delega all'ambiente Maurizio Capri, si chiama "Tg ambiente in progress" e vorrebbe "informare e sensibilizzare sull'educazione ambientale" attraverso un telegiornale tematico che, "in onda già dal gennaio 2016" e per un anno, sarà trasmesso sulla web tv aquilana tikotv.it e messo "a disposizione di tutte le tv che ne faranno richiesta".
La giunta, di cui erano presenti sei dei dieci componenti (Cialente, Di Giovambattista, Iorio, Cocciante, Leone e ovviamente Capri), ha deliberato di considerare il tg "novità assoluta nel panorama editoriale abruzzese, perché interamente dedicato alle tematiche ambientali", anche se, a onor del vero, già nel recente passato la municipalizzata dei rifiuti Asm aveva realizzato una trasmissione interamente dedicata all'ambiente in collaborazione con una televisione aquilana.
Nella delibera, inoltre, si legge che "non sono pervenute offerte analoghe da parte di altri operatori ed anzi l'iniziativa appare del tutto innovativa". Nella lettera di richiesta di finanziamento, invece, l'associazione culturale L'impronta si dichiara "leader nella comunicazione sociale sul territorio locale e nazionale", essendo impegnata "da oltre un decennio sul territorio locale e nazionale con numerosi progetti di formazione e sensibilizzazione a favore di una comunicazione etica e sociale".
Per quanto riguarda i costi dell'operazione, invece, gli 8.600 euro sono stati rimodulati, su richiesta dell'assessorato, rispetto a un quadro economico precedente. La somma finanziata dal Comune, inoltre, rappresenta solo una parte delle spese previste per la realizzazione del progetto. C'è infatti un "co-finanziamento" da parte dell'associazione e la "valorizzazione dell'attività" di quattro volontari per un valore di 19.400 euro, che sommati agli 8.600 portano a 28.000 euro la spesa totale per la realizzazione di un web tg a cadenza settimanale per un anno, condotto dalla giornalista Daniela Braccani, già volto noto di Tv Uno. La cifra comprende le retribuzioni per i giornalisti in redazione (circa 30 euro l'ora per 192 ore), la pubblicizzazione del progetto, le spese di funzionamento e gestione e l'attrezzatura.
Il problema (di metodo) è lo stesso che questo giornale ha evidenziato proprio nel gennaio scorso, a proposito del finanziamento di alcune testate da parte dell'Azienda sanitaria aquilana [leggi l'articolo]: quali sono i criteri di scelta, da parte di un ente pubblico - soprattutto quando questo è per definizione e natura politico (come una giunta comunale) - secondo i quali si finanziano associazioni che si occupano di comunicazione e giornalismo, o società editrici proprietarie di testate giornalistiche? Non è dato conoscerli, questi criteri, fino a quando non ci saranno regole chiare per tutti.
Non si vuole certo osteggiare la realizzazione e il finanziamento di un telegiornale a tematica ambientale - o di qualsiasi altra azione di comunicazione istituzionale - da parte del Comune dell'Aquila, ci mancherebbe. Ma il processo potrebbe magari essere inverso, rispetto a quello che ha portato a quanto su descritto, e cioè dovrebbe partire attraverso un bando (o con qualsiasi altro strumento amministrativo) aperto a tutti, con regole comprensibili a tutti, piuttosto che recepire una proposta rivolta, attraverso una lettera, a un assessore della giunta. Non è uno scandalo spendere soldi per azioni di comunicazione istituzionale, come non è uno scandalo affidarli ad associazione o società che si occupano di comunicazione. Il corto circuito può crearsi quando non si capisce il come lo si fa.
Un criterio di assegnazione di soldi pubblici, ad esempio, potrebbe riguardare il raggio d'azione, l'audience e i numeri effettivi realizzati da un canale di comunicazione? Probabilmente sì, perché l'obiettivo di una pubblica amministrazione dovrebbe essere anche quello di diffondere le proprie comunicazioni istituzionali a quanti più cittadini possibile.
La precisazione di Daniela Braccani
La giornalista aquilana Daniela Braccani precisa a NewsTown di aver interrotto i rapporti di lavoro con l'associazione L'Impronta nello scorso gennaio, periodo successivo all'invio della lettera, dove Braccani viene citata, scritta all'assessore Maurizio Capri.