Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha incontrato stamani, nella sede municipale di palazzo Fibbioni, il vice ministro all'Economia Enrico Zanetti, che era accompagnato dal deputato Giulio Sottanelli. All'incontro erano presenti il vice sindaco Nicola Trifuoggi, l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, l'assessore alle Finanze Giovanni Cocciante. È intervenuta anche la senatrice Stefania Pezzopane.
Sul tavolo della discussione, il punto sulla ricostruzione e i relativi trasferimenti finanziari dal Governo. "La ricostruzione è oramai avviata anche in centro storico", ha voluto sottolineare il vice ministro ai microfoni di NewsTown. "D'altra parte, quando passano Governi che usano soltanto parole e arrivano, invece, Governi che mettono i soldi, è evidente che il cambio di passo si vede. Ora, però, dobbiamo essere bravi ad evitare che, a soldi messi, ci siano ritardi dovuti a farraginosità burocratiche. Dobbiamo impegnarci anche su quel fronte e, allora, avremo davvero dato una mano agli aquilani".
Guai a parlare, tuttavia, di un intervento normativo che modifichi le norme di riferimento. "Prima ancora di modificare le regole, un difetto tutto italiano, ogni volta continuiamo a cambiare le regole all'infinito e, così, abbiamo sempre regole incerte, direi che dobbiamo impegnarci a dare chiarezza interpretativa alle regole esistenti: una volta che c'è chiarezza interpretativa, vanno bene anche quelle".
Nel corso dell'incontro si è parlato delle difficoltà del Comune dell'Aquila ad istruire il bilancio di previsione, visto che dallo Stato non sono ancora arrivati i 24 milioni compensativi per le maggiori spese e le minori entrate causate dal terremoto; soldi che, negli anni scorsi, erano sempre stati corrisposti. "Il Sindaco - che tiene molto alla sua città - me ne ha parlato in modo molto accalorato", ha confermato Zanetti. "Chiaro che bisogna avere dei documenti che spieghino, in modo adeguato, l'esigenza di queste somme. Mi sembra che i documenti ci siano, sta al Governo far quadrare il tutto".
Finito l'incontro a Palazzo Fibbioni, il vice ministro all'Economia ha dunque visitato il cantiere dei sottoservizi, accompagnato dal presidente della società Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto. "L'impressione è di una grande lungimiranza nella scelta di fare questa opera che, di certo, è meno percepibile nell'immediato ma lo sarà molto in chiave prospettica. Si tratta di un vero e proprio investimento, anche perché abbatterà di molto i costi di manutenzione. Credo che in tanti verranno a vederla per ispirarsi".
Un'ultima battuta, Zanetti la regala sul prossimo referendum del 17 aprile, cui il Governo Renzi è evidentemente ostile, con il segretario-premier che è arrivato persino ad invitare all'astensione. "Direi che domenica c'è un referendum che, francamente, ha un contenuto reale, al netto delle strumentalizzazioni politiche, vicino allo zero. Personalmente andrò a votare, mi pare corretto da rappresentante istituzionale. Ammetto che se fossi un semplice cittadino, però, me ne starei serenamente a casa, per il fatto che, vinca il Sì o vinca il No, non cambierà praticamente nulla: nessuna trivellazione nuova, restano le esistenti, controlli ambientali uguali, l'unica variante è che se vince il Sì andremo sino ad esaurimento dei giacimenti attraverso proroghe periodiche che, la storia ci insegna, vengono sempre rilasciate se non ci sono problemi ambientali; se vince il No, invece, si andrà ad esaurimento del giacimento senza proroghe. Ditemi voi se questo può essere l'unico oggetto di un quesito referendario".
La visita a Pizzoli
Prima di recarsi a Palazzo Fibbioni, Zanetti ha incontrato i risparmiatori beffati da Banca Etruria riuniti in comitato a Pizzoli, insieme al sindaco Gianni Anastasio. "La prossima settimana sarà approvato il decreto che darà le risposte attese anche ai cittadini di Pizzoli", ha promesso.
Il comitato risparmiatori di Pizzoli è stato il primo a costituirsi in Italia. "C'è stato un po' di ritardo rispetto alle scadenza del 31 marzo scorso - ha aggiunto Zanetti - ma l'importante è che passi il principio difeso, in particolare, nell'emendamento dell'onorevole Giulio Sottanelli: cioé che tutti coloro che non sono stati adeguatamente informati riavranno i soldi per intero. E senza che l'Europa possa dire nulla. E' stato proprio questo il motivo del ritardo: salvaguardare le regole europee perché oltre una certa soglia ci sia un accertamento caso per caso, mentre per i piccoli risparmiatori, per investimenti contenuti e di basso livello reddituale, si presuma la non adeguata informazione da parte di chi gestisce risparmio, e si possa così ottenere il rimborso bypassando l'arbitrato e gli accertamenti".