Venerdì, 22 Aprile 2016 14:16

Incarichi fiduciari in Comune, ecco l'interrogazione al sindaco Cialente

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L'avevano promesso e, stamane, ne hanno dato contezza in conferenza stampa: i consiglieri comunali del gruppo 'Noi con Salvini' - Daniele Ferella, Emanuele Imprudente e Luigi D'Eramo - e con loro il 'socialista' Gianni Padovani hanno indirizzato al sindaco Massimo Cialente una interrogazione a risposta scritta e orale in merito all'assunzione di 11 professionalità per servizi di natura tecnica e assistenza qualificata, con contratti di 6 mesi rinnovabili, per una quantificazione economica di 18mila euro.

L'interrogazione è stata inviata, altresì, alla Procura della Repubblica dell'Aquila e al Procuratore Regionale della Corte dei Conti.

"A seguito dello svolgimento della V Commissione Garanzia e Controllo, convocata per chiarire e discutere le modalità attraverso le quali si è proceduto a reperire le undici 'professionalità' esterne all'ente, successivamente contrattualizzate nel Settore di Ricostruzione Pubblica, molti sono ancora i dubbi circa le 'anomale, diacroniche ed opache' procedure adottate ai fini della selezione", ha sottolineato stamane Gianni Padovani. Per questo, "abbiamo protocollato una interrogazione al sindaco Massimo Cialente per chiedere finalmente chiarezza sull'operato della Giunta comunale e dei dirigenti. E' giusto che i cittadini aquilani sappiano se le procedure siano stati trasparenti o meno".

In effetti, la vicenda presenta angoli piuttosto oscuri che sarebbe il caso di chiarire, in un momento così particolare, con il Comune dell'Aquila che ha ripreso il 'tiro alla fune' con il Governo per ottenere i 24 milioni necessari all'istruzione del bilancio. La delibera sul tavolo della discussione è la numero 397 del 3 novembre 2015. Con l'atto, la Giunta ha stabilito di affidare incarico di lavoro - "per un periodo orientativo di sei mesi" - a 22 professionisti, investendo i 400 mila euro stanziati dal Cipe nel febbraio 2015, e individuando i settori cui assegnare le unità di personale specializzato. Ai singoli dirigenti è stata demandata "l'individuazione puntuale dei profili di interesse per le attività di compenteza", con una raccomandazione: il personale andava reclutato "attingendo dalle graduatorie degli idonei del così detto concorso Ripam Abruzzo [...], ovvero da altre graduatorie esistenti nell'Ente per il conferimento di incarichi professionali".

Sta di fatto che, a seguito della delibera, è venuto fuori un vero e proprio pasticcio. Innanzitutto, la delibera è stata mal formulata: in narrativa, infatti, si sottolinea come l'atto comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica finanziaria e patrimoniale dell'Ente e si riporta, inoltre, il parere di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria. In deliberazione, però, si allega il parere favorevole di regolarità tecnica che, al contrario, attesta come l'atto non comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica dell'Ente. Stessa cosa è attestata nell'atto del responsabile del settore finanziario. Al di là degli errori evidenti di carattere formale, però, alla delibera sono seguite 10 determinazioni per l'affidamento d'incarico di assistenza tecnica specialistica, tutte e 10 firmate dalla dirigente De Paulis - l'unica tra i dirigenti che ha iniziato ad assegnare gli incarichi - per 11 unità di personale (una delle determine affida l'incarico ad una società, Ad.Sen srl, per due unità di personale) da assumere al settore.

In realtà, al settore Ricostruzione pubblica erano state assegnate dalla Giunta 7 unità: con una nota del 25 novembre 2015, però, la dirigente Ilda Coluzzi ha 'lasciato' alla collega 5 delle 6 unità che, inizialmente, erano state assicurate al Settore Risorse Umane e Centrale Unica di Committenza. Una decisione non formalizzata dalla Giunta comunale. A dire che la nota interna della Coluzzi ha 'scavalcato' la delibera 397 del novembre scorso. E come non bastasse, alcuni degli incarichi determinati dalla dirigente De Paulis non hanno rispettato l'atto di indirizzo della Giunta.

Come detto, nessuno degli 11 incaricati è stato individuato tra gli idonei al concorso Ripam, e 3 degli 11 non figurano neppure nelle altre graduatorie a disposizione dell'Ente per il conferimento di incarichi professionali. In sede di audizione innanzi la V Commissione consiliare, la dirigente ha spiegato che la collega Ilda Coluzzi aveva inviato, in realtà, tre missive al responsabile del Formez, Rosario Maiorano, per chiedere di verificare se nelle graduatorie degli idonei vi fossero candidati con i profili richiesti. La prima, il 30 novembre 2015; la seconda, il 1 dicembre 2015; la terza, il 2 dicembre 2015. Alle richieste, il Ripam ha risposto soltanto il 9 febbraio 2016, con una mail dello stesso Maiorano: "In merito alla possibilità di segnalare idonei [...] vi chiedo, al fine di procedere a verificare la disponibilità, di inviare un quadro definitivo delle richieste, facendovi presente che ritengo possibile procedere a verificare il possesso solo di titoli prevista dal bando e riferiti allo specifico profilo professionale, quali i titoli di studio e l'eventuale abilitazione professionale". Come a dire: è impossibile andare a spulciare i curricula di tutti gli idonei per evincere se abbiano i profili richiesti dal Comune dell'Aquila: è possibile appurare se siano laureati, non se siano iscritti agli albi professionali di riferimento.

Passa poco meno di un mese e, il 1 marzo scorso, la dirigente Coluzzi scrive di nuovo a Maiorano, reiterando la richiesta di alcuni profili professionali, significando che "in assenza di assegnazione, entro congruo termine", l'amministrazione sarebbe stata costretta a reclutare le figure con altre modalità.

La verità è che il Settore ricostruzione pubblica - come detto - aveva già provveduto "medio tempore" ad acquisire parte delle figure specialistiche richieste, assumendo 11 professionisti. Il primo, con contratto di assunzione datato 10 dicembre 2015, una settimana dopo la richiesta al Ripam e senza attendere risposta. La seconda, il 16 dicembre e così via, fino al 29 gennaio 2016. E tre degli assunti, non erano nemmeno nelle graduatorie a disposizione del Comune, indicati a chiamata diretta dalla dirigente De Paulis, con il mancato rispetto del dettato in deliberazione di Giunta comunale.

Anche e soprattutto intorno a questi tre nomi si annidano i dubbi dei consiglieri: come sono stati scelti i professionisti, e perché? Si è trattato di scelte fiduciarie, la risposta della dirigente De Paulis. In particolare: l'ing. Stefano Ranalli - che ha avuto l'incarico all'assistenza tecnica per le indagini termografiche sui balconi del progetto Case - è stato scelto perché esperto di strutture lignee e perché ha supportato il CTU nella perizia sui balconi nell'ambito del procedimento penale a seguito del crollo di Cese di Preturo; l'architetto Fausto Pedetta - che ha avuto un incarico di 12 mesi, l'unico, per fornire assistenza tecnica per i procedimenti di esproprio relativi alla ricostruzione delle opere pubbliche - è stato selezionato in quanto esperto in espropri e responsabile dell'ufficio centralizzato a seguito di selezione da parte dell'Usra; la rag. Paola Graziani, invece, chiamata a supporto del Rup per il servizio di riscossione extragiudiziale dei crediti del progetto Case, è esperta in gestione immobiliare.

E' la nomina che più ha fatto discutere, e che ha creato qualche imbarazzo alla dirigente: Graziani, infatti, è socia dell'associazione Arel Italia, come la dirigente del Comune dell'Aquila.

Un modo di procedere piuttosto sospetto, in effetti.

C'erano altri elenchi nella disponibilità dell'Ente da cui attingere, come prescritto dalla Giunta comunale? La risposta è sì. C'è un elenco dei professionisti approvato con determina n. 103 del 6 febbraio 2015, previo l'avviso "Formazione di un elenco di professionisti per l'affidamento di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, alla geologia, ai collaudi ed altri servizi tecnici di importo inferiore a 100mila euro". Da quell'elenco, sono stati selezionati 8 degli 11 professionisti incaricati, "con procedure complesse", ha tenuto a sottolineare la dirigente. "I professionisti - ha spiegato - sono stati scelti sulla base dell'iscrizione nelle diverse sezioni di prestazioni, in relazione alla tipologia di attività da svolgere, sulla base dell'analisi dei curricula, delle referenze professionali più adeguate alle prestazioni da svolgere, nonché sulla base di un colloquio orale e della verifica della disponibilità a svolgere l'incarico per l'importo e la durata stabiliti". A dire il vero, però, mancano i verbali di selezione e, in particolare, dei colloqui orali sostenuti.

Per questo, e per altri motivi, Ferella, Padovani, D'Eramo e Imprudente hanno deciso di sottoporre al sindaco Cialente una interrogazione scritta, inviata per conoscenza anche alla Procura e alla Corte dei Conti. In verità, già a margine della Va Commissione i consiglieri avevano chiesto che il verbale fosse inviato alla Procura della Repubblica ma, al momento di mettere a votazione la proposta, era mancato il numero legale. "Altro aspetto che non torna, in questa vicenda", ha inteso sottolineare Ferella. "Il presidente della Va Commissione, Raffaele Daniele, ne avesse ravvisato gli estremi, avrebbe dovuto inviare il verbale alle autorità inquirenti, senza mettere la proposta ai voti. Essendo un avvocato, devo pensare abbia valutato non ci fossero profili di rilevanza amministrativa e contabile".

Non si tratta di una battaglia "contro qualcuno", hanno tenuto a ribadire i consiglieri. A dire che non intendono mettere in dubbio la professionalità degli 11 incaricati al Settore ricostruzione pubblica. "Ci interessa piuttosto l'aspetto amministrativo di una vicenda poco chiara. Innanzitutto - ha aggiunto Padovani - andava svolta una ricognizione preventiva in seno all'Ente per capire se fossero già in organico le professionalità richieste, lo stabilisce la legge. Poi, eventualmente, si sarebbe dovuto procedere attingendo alle graduatorie Ripam, con una richiesta chiara e puntuale al Formez dei profili necessari e non inviando tre missive, un giorno dietro l'altro, modificando ogni volta le richieste e senza neppure attendere che venisse data risposta. Anzi, procedendo alle assunzioni già 10 giorni dopo l'invio delle lettere. E se neppure lì fossero emerse professionalità idonee ai compiti richiesti - e non ci credo - allora si sarebbe potuto attingere alle graduatorie interne all'Ente, prima di pubblicare in ultima istanza un bando pubblico".

Al contrario, si è proceduto con nomine fiduciarie, per professionalità - tra l'altro - anche diverse da quelle richieste al Formez. Tra l'altro, a seguito della riunione della V Commissione, la Giunta comunale è corsa ai ripari, con l'approvazione di un'altra delibera, che supera quella contestata del novembre scorso, e che sana quantomeno alcune incongruenze formali: viene chiarito come l'atto non comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica finanziaria e patrimoniale dell'Ente e si accoglie - seppur in maniera retroattiva - l'atto di indirizzo della dirigente Coluzzi che aveva deciso autonomamente di 'cedere' parte del personale assegnato al suo settore alla dirigente De Paulis.

Resta il fatto che le 11 assunzioni sono state formalizzate prima dell'approvazione di questa delibera. E c'è un altro aspetto, da chiarire: ancora oggi, risultano assunte soltanto le 11 professionalità a servizio del Settore ricostruzione pubblica. Gli altri dirigenti in seno all'Ente, non hanno ancora provveduto alle assunzioni. Chissà come mai.

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