"Abbiamo presentato ieri formale richiesta per portare la legge sul taglio dei doppi vitalizi in commissione, visto che il documento giace ancora nei cassetti della Regione, come la maggior parte delle proposte di legge M5S" con queste parole Sara Marcozzi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e prima firmataria della legge, commenta la richiesta ufficiale presentata alla Presidenza della Prima Commissione Bilancio per poter finalmente discutere la proposta di legge che vede l'eliminazione del doppio vitalizio per tutti i consiglieri regionali che usufruiscono dello strumento del doppio vitalizio.
"E' una legge necessaria, soprattutto in questo momento di difficoltà economica per la maggior parte del Paese. Alcuni beneficiari abruzzesi del doppio vitalizio sono attualmente presenti in Parlamento" incalza Marcozzi "e al compimento del sessantacinquesimo anno di età potranno usufruire di questo beneficio. Chiediamo ai consiglieri regionali di approvare la nostra legge dando finalmente un segnale di equità ai cittadini abruzzesi".
Il risparmio stimato ammonta a oltre 500mila euro all'anno. Questo l'importo che la proposta di legge del M5S garantirà alle casse di Regione Abruzzo. Primi numeri della proposta normativa che dispone il divieto di cumulabilità dell'assegno vitalizio regionale con altri analoghi istituti previsti per gli eletti alla carica di parlamentare europeo, di parlamentare della Repubblica italiana, di consigliere o assessore di altra Regione.
Secondo il partito pentastellato, la legge oggi vigente, infatti, permette di percepire il doppio e anche triplo vitalizio: ipoteticamente, un politico che abbia svolto un mandato in consiglio regionale, un mandato nel Parlamento Italiano e un mandato nel Parlamento Europeo avrebbe diritto a riscuotere tre corposi vitalizi a fronte di pochi anni di versamento di contributi.
"Il M5S da sempre combatte questo indegno privilegio di cui gode la casta" commenta Sara Marcozzi "la mia proposta, genera immediati risparmi e tenta di accorciare le distanze che per anni i partiti, con questo tipo di vantaggi, hanno frapposto tra loro e i cittadini".
Solo nel 2015, Regione Abruzzo ha sborsato oltre 4.230.000 euro per onorare i vitalizi, destinato a una lista di 152 "fortunati" con un vitalizio medio di 27mila per ogni anno a politici e coniugi, visto il diritto di reversibilità riservato a questi ultimi in caso di decesso dell'avente diritto al vitalizio.
Cifre che ovviamente variano a seconda degli anni di presenza in Consiglio Regionale e che per alcuni ex-consiglieri supera i 60mila euro annui. Una seconda categoria è composta da 31 politici, alcuni di loro attualmente presenti in Consiglio Regionale e in Parlamento, che non hanno rinunciato a questo diritto e che, al compimento del sessantesimo anno di età potranno usufruire di quello che secondo Marcozzi è "un immeritato beneficio".
"Riteniamo che questa lampante disparità di trattamento tra cittadino comune e classe politica non sia più sostenibile - conclude la capogruppo in Consiglio regionale - sempre più frequentemente mi capita di ricevere persone disoccupate o in mobilità costrette a subire le ingiustizie di un legislatore che, da un lato approva provvedimenti indegni come la legge Fornero e dall'altro si auto-garantisce vantaggi da casta. L'equità sociale va garantita e ritrovata anche attraverso l'approvazione di questo tipo di provvedimenti".