Giovedì, 12 Maggio 2016 12:00

Bilancio, i soldi ancora non arrivano. Giunta alle strette, e spunta D'Alfonso

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21 aprile 2016. Venti giorni fa, su NewsTown, vi davamo conto delle parole del sindaco Massimo Cialente, in merito al mancato trasferimento dei 24 milioni richiesti al Governo, come ogni anno dal 2009, per le maggiori spese e i mancati introiti dovuti al post terremoto: "C'è stata una sottovalutazione grave. Io ho la coscienza apposto perché ho segnalato da tempo il problema e dimostrato che le nostre valutazioni sono più che fondate. Se poi hanno deciso che la mia mission è finita...".

"Eccolo, il punto politico", avevamo sottolineato. Già da ottobre 2015, il Comune dell'Aquila, i suoi uffici e i suoi funzionari, valutavano che sarebbero serviti 24 milioni, per chiudere il bilancio di previsione. Il Governo Renzi, però, non si è fidato. E la sottosegretaria Paola De Micheli ha affidato all'Usra, al titolare Raniero Fabrizi, una ulteriore verifica delle effettive necessità dell'amministrazione comunale.

Il compito affidato, Fabrizi, l'ha svolto: 18.9 milioni, la cifra certificata, con ulteriori 4 milioni da valutare. Più o meno, la stima fornita dal Comune dell'Aquila. Non è bastato, a convincere il Governo.

Quel 21 aprile, scrivevamo: "Il Governo sta tenendo per la 'gola' la maggioranza che sostiene la giunta Cialente, costringendo i consiglieri di maggioranza - diamo per scontato che le minoranze voteranno contro - ad approvare provvedimenti pure innanzi al parere negativo degli organi tecnici. A dire che, eventuali responsabilità contabili sarebbero in capo ai consiglieri comunali. Che poi, pure venisse approvato il bilancio, se i soldi saranno davvero assicurati, allora si potrà andare avanti fino alla primavera 2017, altrimenti, come spiegato da Cialente, la gestione sarebbe impossibile, per la Giunta comunale".

Sta accadendo esattamente questo. La giunta comunale ha istruito il bilancio consuntivo 2015 e il previsionale 2016, i documenti finanziari stanno seguendo l'iter in Commissione bilancio - stamane, è stato approvato il consuntivo e, se oggi, come promesso, arriverà il parere dei revisori sul previsionale, se ne discuterà martedì e giovedì prossimo - così da arrivare sugli scranni del Consiglio comunale in tempo utile per evitare lo scioglimento del Consiglio, il 23 maggio prossimo, in prima convocazione, e il 25 maggio in seconda assise. La maggioranza di centrosinistra - a meno di stravolgimenti clamorosi - approverà un bilancio tecnico, asfittico, fatto di tagli indiscriminati ai pur minimi servizi che andrebbero garantiti ai cittadini, in attesa che Palazzo Chigi si decida a trasferire i fondi necessari. Perché i fondi, alla fine, arriveranno.

Tuttavia, la Giunta Cialente è ancora sotto scacco del Governo, con lo spettro dello scioglimento del Consiglio, e con il sottile 'ricatto' che, approvato il previsionale, le risorse potrebbero anche non arrivare, rendendo così impossibile, alla maggioranza, governare fino alla scadenza naturale del mandato, la primavera del 2017.

Come si è arrivati a questo punto, e perché, ci siamo chiesti in un altro articolo di fine aprile, era il 28 del mese. "Il governo Renzi - ribadivamo - sta tenendo per la gola il Consiglio comunale dell'Aquila. E i motivi possono essere soltanto due: sradicare l'ultima giunta ulivista, come denunciato nei giorni scorsi proprio da Sinistra Italiana e Rifondazione comunista, 'spazzando' via, d'un sol colpo, l'intera classe dirigente cittadina, mossa ardita certo ma che libererebbe il campo per le elezioni del prossimo anno, oppure tenere appeso ad un filo il Consiglio fino all'ultimo giorno utile, e poi far pesare l'eventuale intervento salvifico, per tacitare qualsiasi voce dissonante ed ottenere, comunque, lo stesso risultato, e cioé liberare il campo per le elezioni del prossimo anno".

E' un timore più che fondato, si percepisce tra le stanze di Palazzo Fibbioni, aggiungevamo. "E si percepisce pure la preoccupazione che, dietro l'operazione, più che una volontà precisa di Palazzo Chigi ci sia, piuttosto, lo zampino di Luciano D'Alfonso che, a Roma, ha ritrovato sintonia con il premier-segretario Matteo Renzi. Con quale scopo, vi starete chiedendo? Avere l'ultima parola sulla scelta del candidato sindaco di centrosinistra e, così, controllare l'ultimo territorio abruzzese che sfugge al suo sguardo, L'Aquila appunto, città che nei prossimi anni ha da spedere ancora qualche miliardo per la ricostruzione, città che deve ancora giocare la ricca partita del 4% dei fondi assicurati allo sviluppo economico".

Tenere appeso il Consiglio comunale fino all'ultimo giorno, in attesa di un intervento salvifico da far pesare, come una Spada di Damocle, sull'ultimo anno di legislatura e, dunque, sulle future strategie elettorali del centrosinistra. Piuttosto semplice, il senso: vi teniamo per la gola, potremmo stringere la presa da un momento all'altro, vi salviamo ma gli equilibri politici, è chiaro, sono cambiati. Fantapolitica? Chissà.

A 11 giorni dal Consiglio comunale e senza alcuna certezza che i fondi arriveranno, scopriamo che sabato scorso si è tenuta una riunione del Partito Democratico, alla presenza del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, del segretario regionale Marco Rapino, del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente,e di altri esponenti democrat. E D'Alfonso - a svelarlo è stato l'assessore al bilancio del Comune, Giovanni Cocciante, ai colleghi del Messaggero - "ha deciso di mettere a disposizione i propri tecnici del settore Bilancio della Regione per verificare quanto spetta al Comune dell'Aquila". Cocciante lo ha confermato stamane, in Commissione.

Intervento salvifico? Detto che Regione Abruzzo ha enormi problemi con i bilanci, come noto, e dunque il presidente D'Alfonso dovrebbe assicurarsi che i tecnici del settore si dedichino a risolverli, piuttosto che destinarli all'analisi dei conti del Comune dell'Aquila, che senso ha verificare, di nuovo, quanto spetta all'amministrazione per chiudere il bilancio se ci sono già i documenti forniti dall'Ente, prima, e il lavoro svolto dall'Usra, poi? "Da una prima lettura, il direttore del settore - ha chiarito Cocciante - non solo ha confermato la cifra stabilita dall'Usra, 18.9 milioni di euro, ma ha asserito che all'amministrazione spettano anche i restanti 4 milioni". E' la terza certificazione, e i numeri sono sempre gli stessi.

Ci domandiamo, ancora: perché il Governo Renzi dovrebbe fidarsi dei tecnici di Regione Abruzzo e non dei funzionari del Comune dell'Aquila e dell'Ufficio speciale? Hanno maggiore credibilità, agli occhi dell'esecutivo? E perché non si ripone fiducia nell'operato dell'Ente comunale e, di logica conseguenza, dell'amministrazione Cialente? In fondo, si tratta di questo, e torniamo al nodo politico: è evidente che il Governo ha 'sfiduciato' l'amministrazione comunale. E sta rendendo più che manifesta la mancata fiducia. Comprensibile, si trattasse di una Giunta di altro 'colore' politico. Invece, scriviamo di un Governo Pd che sfiducia un'amministrazione comunale Pd, ed è meno comprensibile.

A meno di non tornare all'intervento salvifico, che si starebbe materializzando in effetti, con il governatore D'Alfonso che avrebbe preso in mano la situazione. E se fosse lui a risolvere l'impasse? "Si percepisce pure la preoccupazione che, dietro l'operazione, più che una volontà precisa di Palazzo Chigi ci sia, piuttosto, lo zampino di Luciano D'Alfonso che, a Roma, ha ritrovato sintonia con il premier-segretario Matteo Renzi", scrivevamo qualche settimana fa. Che ripercussioni avrebbe, sulla tenuta della coalizione di centrosinistra e sulle future strategie politiche del Pd?

Ultima modifica il Sabato, 14 Maggio 2016 18:02

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