Sabato, 14 Maggio 2016 15:44

Infrastrutture, M5S chiede un'inchiesta pubblica della Regione

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Movimento Cinque Stelle e comitati (Comitatus Aquilanus, Cittadinanza attiva e Circolo valorizzazione Terre pubbliche) tornano a incalzare la Regione e l'amministrazione Cialente sulle infrastrutture.

Dopo l'attacco sferrato qualche giorno fa al Masterplan - definito “una proposta di millantato credito” ed “un vaniloquio programmatico di D'Alfonso” - Antonio Perrotti (architetto, urbanista, ex dirigente regionale e membro del Comitatus Aquilanus) e la senatrice pentastellata Enza Blundo chiedono che vengano sottoposti a verifica e in definitiva a una revisione complessiva i progetti di tre importanti opere infrastrutturali che interessano L'Aquila e il suo comprensorio: Variante Sud, pista ciclabile dell'Aterno e riconversione della linea ferroviaria S. Demetrio-Scoppito.

I tre progetti fanno capo a stazioni appaltanti differenti e attualmente si trovano a differenti gradi di avanzamento: quello della Variante Sud, da 48 milioni di euro, dopo anni di discussioni e tira e molla tra Anas, comuni e comitati, è approdato da poco in conferenza dei servizi ma continua a essere contestato da associazioni e enti locali (recentemente i comuni di Fossa e Barisciano, che precedentemente avevano approvato il tracciato, lo hanno bocciato con un voto del consiglio comunale); la pista ciclabile Aterno, inserita nel Masterplan con un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro, ha ricevuto, due mesi fa, il via libera del Comune dell'Aquila in merito alla realizzazione del primo stralcio (L'Aquila-Fossa), tratto per il quale sono già disponibili 1 milione e 350 mila euro; per quanto riguarda, infine, la metro leggera Scoppito-S. Demetrio, finanziata da Rfi (Reti ferroviarie italiane) con 25 milioni di euro, i lavori sono partiti da qualche giorno, con i primi sbancamenti effettuati nella frazione di Sassa.

Un disegno simile, affermano Perrotti e Blundo, “avrebbe meritato una riflessione organica e interdisciplinare tra i livelli istituzionali interessati per delineare le ipotesi più efficaci, condivise e cantierabili. Invece” sostengono sempre i due “si è portata avanti dilettantisticamente e irresponsabilmente un'azione episodica e amicale, avulsa da parametri e valutazioni tecniche, economiche e ambientali, con la naturale conseguenza di generare l'attuale esplosione di comitati, contenziosi e impugnative”.

Insomma, secondo Movimento Cinque Stelle e Comitatus Aquilanus, ci sarebbero, prima ancora che delle criticità di merito, dei vizi di metodo: scarso o nullo coinvolgimento della popolazione e dei portatori di interesse locali (comitati, cittadini, imprese) nella scelta degli interventi da effettuare; poca trasparenza; mancanza di una visione organica e strategica in grado di integrare i tre progetti in un quadro di insieme; latitanza della Regione come unico soggetto in grado di trovare una sintesi tra le varie posizioni in campo, nel rispetto degli strumenti programmatori previsti dalla legge (Prg, Vas, Vinca, Via, Quadro di riferimento regionale ecc.)

La richiesta dei pentastellati è quella di resettare i processi decisionali già avviati e di ricominciare mettendo intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti, da quelli istituzionali ai  comitati: “Anas, Ferrovie, Tua, Autorità di Bacino, Genio civile e Soprintendenza devono sovrapporre le varie ipotesi e verificarne organicità, congruenza e praticabilità ambientale; la progettazione deve contenere una visione organica e essere corredata di valutazioni costi-benefici, di Vas-Via e di ponderazioni dei diversi interessi sociali; va imposta la procedura dell'inchiesta pubblica attivata dalla Regione”.

 

Ultima modifica il Sabato, 14 Maggio 2016 17:29

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