"Il Masterplan? Nient'altro che un'offesa agli abruzzesi".
Parole di Giorgio De Matteis che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa con i consiglieri di centrodestra Guido Quintino Liris (Forza Italia), Alessandro Piccinini (Ncd) e Raffaele Daniele (Udc). De Matteis ha mostrato un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, dal titolo eloquente: 'I dossier che smontano i patti sul Sud: per il 70% soldi stanziati da anni'. "Non siamo i soli a dirlo", ha ironizzato.
"Dal dossier in mano alle Regioni emerge che i fondi per il Sud sono incerti e calanti, manca un piano generale, le competenze operative sono accentrate a Roma", leggiamo dall'articolo. "Tutti i discorsi sul Sud fanno capo a una sigla: Fsc. È il Fondo Sviluppo e Coesione, il canale di finanziamento nazionale che corre in parallelo ai fondi europei. Il Fondo si dispiega in cicli di sette anni e per legge l’80% dei soldi vanno al Sud. Quello attuale inizia nel 2014, mentre si insedia il governo Renzi. Ma non se ne sa nulla fino al 30 luglio 2015, quando lo Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) anticipa il suo rapporto annuale, parlando di crescita inferiore a quella Greca, allarme povertà, 'sottosviluppo permanente'. Lo scrittore Roberto Saviano lancia un appello al premier, che risponde a modo suo: una settimana dopo convoca una direzione Pd ad hoc e annuncia per settembre un 'masterplan per il Sud'. Viene pubblicato a novembre. Ora si cominciano a firmare i patti che dovrebbero attuarlo".
Giusto ieri l'altro, il Patto è stato firmato anche in Abruzzo, a L'Aquila. "Su un ciclo di investimenti di sette anni si parte con due anni e mezzo di ritardo", ha sottolineato De Matteis. "E nel frattempo, la dotazione del Fondo si è sensibilmente ridimensionata: da 55 a 38 miliardi". E gli altri 17? "Prelevati dal governo come a un bancomat per le più diverse esigenze - scrive Giuseppe Salvaggiulo su La Stampa - dalla banda larga al piano per la ricerca ai beni culturali, per i quali il criterio di distribuzione geografica è stato capovolto: al Sud solo il 27% (peggio che con lo Sblocca-Italia, che aveva destinato solo il 38%)".
Tecnici delle Regioni ed esperti come Andrea Del Monaco, già consulente del governo Prodi, hanno svolto analisi più accurate. Ed è emerso che per una quota prevalente (tra il 71% e il 75%) si tratta di soldi già stanziati dai governi precedenti, non nuovi. "Renzi ha raccolto quel che già c’è, sia in termini finanziari che di progetti", ha spiegato l’economista Gianfranco Viesti. "Soldi già stanziati da altri governi - ha ribadito De Matteis - e interventi che sono ancora lontani dalla progettazione, che verranno realizzati, se andrà bene, in 5 o 10 anni, quando i fondi saranno andati persi completamente".
Masterplan, e non solo. I consiglieri comunali di centrodestra hanno parlato anche del bilancio di previsione che il Comune dell'Aquila dovrà approvare entro il 25 di maggio, pena lo scioglimento dell'assise. "Il parere positivo dei revisori dei conti è una supercazzola", ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia, Guido Quintino Liris. "Pur di non istruire un parere negativo, che avrebbe messo in ulteriore difficoltà i consiglieri di maggioranza chiamati a votare un documento 'falso', hanno fornito un parere positivo con una serie di postille incomprensibili".
Il collegio - in effetti, e ne avevamo già scritto qui - ha invitato a procedere alla conciliazione dei debiti e dei crediti con le società partecipate, "invito che reitera da 4 anni" ha aggiunto Liris, e a prestare la dovuta attenzione 'assumendo gli opportuni provvedimenti alla problematica delle criticità emerse ed in particolare per tutto ciò che attiene alle utenze Case e Map'. Dunque, l'affondo di Liris, la supercazzola finale: l'amministrazione è stata invitata 'ad un attento monitoraggio in merito al mantenimento degli equilibri di parte corrente, nonché ad attuare, con estrema sollecitudine, ogni azione necessaria in caso di mancato riconoscimento del trasferimento erariale straordinario a fronte delle minori entrate e delle maggiori spese da sisma'.
Non vuol dire nulla, hanno ribadito i consiglieri di centrodestra. "E' come dire: 'sappiamo che i fondi non ci sono, sappiamo che forse arriverà una lettera del Governo a garanzia di futuri trasferimenti - documento non meglio identificato e che non ha alcun valore amministrativo - e, dunque, vi forniamo un parere che non vuol dire nulla'. Come si fa a dare un parere positivo sulla base di un presunto documento che peraltro non ha valore amministrativo?".
L'amministrazione comunale - ha aggiunto Piccinini - sta mandando allo sbaraglio i consiglieri di maggioranza, "e spero che tutti abbiano sottoscritto un'assicurazione che possa coprire eventuali mancanze", l'avvertimento.
A sottolineare alcune delle criticità più rilevanti è stato Raffaele Daniele: "Una legge dello Stato stabilisce che la Tari debba coprire il costo del servizio di raccolta dei rifiuti: come è noto, però, l'amministrazione, pur avendo alzato le tariffe del 20%, conta di riscuotere 11.5 milioni di euro a fronte di un contratto di servizio di 14.5. Mancano tre milioni, e mi chiedo: non è possibile rivedere al ribasso il contratto con Asm?". Daniele prova a far di conto: "Nel 2002, il costo del personale di Asm si attestava sui 4 milioni; si è alzato a 6 milioni nel 2007, a seguito dell'elezione a sindaco di Massimo Cialente. In seguito, a fronte di picchi dovuti al servizio di smaltimento delle macerie, il costo si è attestato a 7 milioni di euro, innanzi ad un servizio non soddisfacente. Mi domando: è normale? E il numero di amministratori, rispetto al numero di operai, è accettabile?".
Non solo. "Il Comune dell'Aquila ha un deficit chiarissimo nella riscossione dei fondi che gli sono dovuti. C'è un'attestata incapacità di recuperare i fitti dei locali comunali in affitto: a fronte di un incasso stimato in 4 milioni l'anno, si riesce a incassare soltanto il 4%; l'amministrazione, inoltre, ha contratto mutui che non hanno scopo alcuno, e spende 2.8 milioni l'anno in interessi; ribadiamo, poi, l'incapacità di riscuotere i soldi dovuti per le utenze degli alloggi del progetto Case e Map, a fronte della transazione con Banca Sistema stipulata con la promessa che le rate mensili da 270mila euro sarebbero state coperte con la riscossione delle utenze: il Comune si attesta, al contrario, sui 100-110 mila euro di recupero al mese. Eppure, anche nel bilancio di previsione 2016 è scritto che le rate saranno pagate con gli introiti garantiti dal recupero del dovuto. Un falso".
Daniele ha inteso sottolineare, come non bastasse, che è stata accantonata per i dirigenti la cifra massima sui risultati, il 15% in più di stipendio, "seppure Cialente abbia ribadito che è anche a causa loro se siamo arrivati a questo punto. Gìa con la somma di queste voci - ha aggiunto il presidente della V Commissione - si recuperano i 3 milioni di scoperto sul contratto di servizio con Asm e si potrebbe dunque evitare l'ulteriore innalzamento delle tariffe".
Ci sono poi altri sprechi, che abbiamo già denunciato su questo giornale. Un paio, tra gli altri: ogni anno, il Comune dell'Aquila spende 1 milione di euro per l'affitto delle sedi istituzionali, pur avendo 32 milioni di euro disponibili per realizzare la sede unica. Inoltre, ha in cassa - già da anni - 48 milioni di euro per la ricostruzione delle scuole. Ad oggi, però, si è arrivati all'approvazione del progetto esecutivo per il solo edificio che ospitava, a Pettino, la scuola 'Mariele Ventre'. E innanzi all'inerzia amministrativa, l'Ente spende circa 700mila euro l'anno per la manutenzione dei Moduli ad uso scolastico.
Per non dire dei debiti fuori bilancio, e delle transazioni attese per il mega parcheggio di Collemaggio e per la metropolitana di superficie.