Mercoledì, 28 Agosto 2013 08:00

Commissione, flop della maggioranza: sospesa variazione di bilancio

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Ieri la maggioranza che siede al Comune dell’Aquila ha ricevuto uno schiaffo preoccupante. Durante la prima commissione consiliare “Programmazione e Bilancio”, presieduta dal consigliere Giustino Masciocco, è stata infatti votata la sospensione della variazione di bilancio preventivo proposta della Giunta comunale.

Si tratta della ratifica di deliberazione di Giunta comunale n.322 del 4 luglio 2013 recante “articolo 42, comma 4 e 175, comma 4 del Tuel – I variazione al bilancio di previsione 2013”.
E’ stata la “operazione Perdonanza” a far saltare il banco alla maggioranza. 

Tutti i consiglieri comunali hanno votato per la sospensione della variazione al bilancio di previsione che chiedeva la Giunta, ad eccezione di quattro consiglieri del Pd: Antonella Santilli, Ali Salem, Stefano Palumbo e Sergio Ianni; a cui si aggiungono il consigliere dell’Idv Giuliano Di Nicola che ha votato contrario e Adriano Durante dei Cattolici democratici che, insieme a Pierluigi Mancini dell’Api, si è astenuto.

Il punto su cui la maggioranza è stata battuta è la richiesta di “trasferire al Comitato Perdonanza Celestiniana la somma di 50 mila euro quale contributo regionale per l'edizione 2009, riscosso dal Comune con reversale n.9144/2011 e quindi confluita nell’avanzo di amministrazione 2012”.

Insomma, proprio mentre è in corso la manifestazione celestiniana 2013, tornano a farsi vivi i fantasmi della perdonanza di quattro anni fa. “Se oggi paghiamo ancora per la perdonanza del 2009 c’è qualcosa che non va”: ha commentato il presidente di commissione Masciocco, quando ha sentito i primi mugugni dei membri della seduta, segno che qualcosa di poco chiaro emergeva nella richiesta di variazione di bilancio.

Il primo consigliere a mettersi di traverso alla richiesta della giunta, proprio su questo punto, è stato Angelo Mancini dell’L’Aquila Oggi-Idv che ha chiesto maggiori delucidazioni sull’operazione: “Voglio capire come sono stati pagati i fornitori nel 2009. Se si continua con questo sistema verranno anche tra dieci anni a chiedere i soldi”.

Sembra che la Perdonanza sia argomento tabù per chi non voglia conoscerne solo la filosofia del perdono, la figura di Celestino e il programma degli eventi culturali e religiosi, ma i bilanci del Comitato che ogni anno detiene un potere di spesa considerevole.

Anche il consigliere comunale di Appello per L’Aquila, Ettore Di Cesare ha sottolineato quanto sia difficile conoscere i numeri e le responsabilità delle edizioni trascorse. Ha raccontato ai componenti della commissione di aver fatto richiesta, nel luglio del 2012, di accesso alla lista dei movimenti del conto corrente del comitato perdonanza 2011. Ogni anno, infatti, il comitato perdonanza apre un apposito conto. Risultato, però, inaccessibile. Nessuno, nemmeno il Sindaco può controllarlo. Solo il tesoriere, che nel 2011 era il Dottor Ruzza e come ha spiegato Di Cesare “si rifiutò” di concedere l’accesso al consigliere comunale e allo stesso Cialente. Il paradosso, ha spiegato il consigliere, è che “il Comune da' i soldi al comitato e non ha nessun controllo su di essi”.

Prima di votare per dare altri 50 mila euro, soldi della comunità aquilana, al comitato perdonanza Di Cesare ha chiesto “che i conti della Perdonanza siano resi pubblici”. Inoltre, sempre ha incalzato sulla assurdità di “trasferire soldi regionali al Comitato per mezzo del Comune, quando la Perdonanza non è un ente del comune”.

Dove andranno a finire i soldi che la delibera chiede di versare al Comitato Perdonanza? Il consigliere civico ha chiesto, infine, a quale conto verranno versati i 50 mila euro.

Oggi si celebrerà il momento più alto della manifestazione. Molti, aquilani e non, vorranno oltrepassare la porta santa, per purificarsi dei peccati, per rispettare una tradizione o partecipare ad un rito collettivo.

Ma tutti, credenti e non, in questa città sono chiamati a parlare di perdono, a fare i conti con i sentimenti del proprio animo, richiamando i valori della povertà e dell’umiltà che un frate in un eremo lontano circa otto secoli fa predicava con la propria vita.

Il giorno prima dell'evento, se non santo ma almeno sacro per la città, un’operazione poco trasparente e per nulla celestiniana non è stata compiuta o almeno rimandata a data da destinarsi. Con la maggioranza, di nuovo battuta, che ha mostrato ancora evidenti problemi di tenuta.

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Agosto 2013 13:00

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