"Nel suo intervento l’assessore Betty Leone non chiarisce i termini della costituzione del fondo per il salario accessorio della dirigenza. Infatti nel comunicato nulla si dice sulla somma di 216.060,56 euro imputata a titolo di risorse aggiuntive per incremento dei servizi".
A scriverlo, in una nota, è il segretario provinciale della Fp Cgil Francesco Marrelli.
"A questo punto" afferma Marrelli "per capire è necessario ricostruire in modo semplice le vicende che hanno portato a questo dibattito. L’assessore parla di una riduzione del fondo, non avendo tra l’altro alcuna evidenza degli anni precedenti in quanto per sua stessa ammissione “non esisteva nell’ente il fondo della dirigenza”, e tuttavia vi era uno stanziamento di bilancio di 600.000 euro".
"In riferimento alle riduzioni dello stesso fondo" prosegue la nota "bisogna ricordare la riduzione dei dirigenti presso l’ente comunale e la conseguente riduzione - secondo legge - del valore del fondo dirigenti. Nella delibera 332 della giunta comunale del 9.07.2013 si legge testualmente che “è da ritenersi che il riferimento…omissis…al comma 4 dell’art 26 del contratto nazionale di lavoro del 23 dicembre 1999 sia frutto di un mero errore materiale, dovendosi intendere invece richiamato il comma 3 della medesima disposizione”, e quindi specifica che “siffatto aumento delle risorse del fondo …omissis.. può essere confermato anche per gli anni successivi”, e da ultimo “art. 26, comma 3 del contratto nazionale di lavoro 23 dicembre 1999-incremento del fondo per attivazione nuovi servizi o processi di riorganizzazione”, giusta proposta di deliberazione di giunta comunale per l’anno 2016".
"Non v’è chi non veda" continua Marrelli "che le somme di 216.064,56 euro sono a titolo di incremento, integrazione, risorse aggiuntive: chiamiamole come si vuole ma di disponibilità maggiori stiamo parlando. E ancora, l’assessore parla di un fondo 2016 di 371.265 euro ma la proposta ultima di deliberazione per il fondo dirigenti è di 471.526 euro comprensivo di somme non utilizzate nell’anno precedente".
"Perché tanto impegno?" si legge ancora nella nota "Forse perché parliamo di salario accessorio ed in particolare di retribuzione di posizione dei dirigenti che, in alcuni casi, supera la soglia dei 40.000 euro pro capite annuo. È opportuno ricordare che il contratto nazionale dei dirigenti pone dei minimi e dei massimi, suscettibili di ulteriori incrementi a condizione contrattuali certe, che vanno dagli 11.533,17 ai 45.102,00 euro".
"A questo punto" osserva Marrelli "rispondendo ulteriormente all’assessore torna facile chiedere perché lo stesso impegno profuso per garantire il salario accessorio ai dirigenti, al massimo livello, utilizzando l’art. 26 comma 3 del contratto nazionale di lavoro del 23 dicembre 1999 non è stato assunto per incrementare il fondo dei lavoratori del comparto, utilizzando l’analoga regolamentazione contenuta nell’art.15, comma 5, del contratto nazionale del 1 aprile 1999 del comparto enti locali, aggiungendo risorse alle poche di cui parla la Leone, relative ai progetti obiettivo che interessano, tra l’altro, un esiguo numero di lavoratori se riferiti agli attuali 490 dipendenti del Comune".
"E’ necessario dunque" conclude Marrelli "riaprire la contrattazione, riattivare i tavoli di discussione con le valutazioni in merito alle risorse economiche e con la finalità di unire i lavoratori e non di divederli. Se di nuovi processi di organizzazione stiamo parlando, finalizzati a miglioramenti qualitativi e quantitativi dei servizi, a tutti vanno riconosciuti i meriti: dipendenti storici, dipendenti RIPAM, dipendenti a tempo determinato. Si lavori per migliorare le condizioni di tutti, si lavori per riconoscere diritti e salario, lavoro e occupazione".