Giovedì, 21 Luglio 2016 12:48

Cementificio Sacci Cagnano, si fa sentire anche Confindustria: "Chiusura aprirebbe situazione drammatica"

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Anche Confindustria L'Aquila interviene sulla vicenda del cementificio Sacci di Cagnano, a rischio chiusura per un mancato rinnovo di una concessione mineraria da parte della Regione.

Ieri un nutrito gruppo di lavoratori dell'azienda ha manifestato all'Aquila fuori la sede del Consiglio regionale e ha incontrato il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, che sta seguendo da vicino la crisi.

"Confindustria L'Aquila - Abruzzo Interno" si legge in una nota "con riferimento alla prospettata chiusura della cementeria Sacci di Cagnano Amiterno (Aq), a seguito della mancata autorizzazione da parte della Regione Abruzzo di rinnovo della concessione mineraria, esprime preoccupazione per la drammatica situazione economica e sociale che andrà a determinarsi sul territorio".

"Il direttore di Confindustria L'Aquila – Abruzzo Interno, Carlo Imperatore" prosegue la nota "ha inviato ieri una lettera al Presidente e Vicepresidente della Giunta Regionale, auspicando il tempestivo intervento degli Uffici regionali competenti per la risoluzione delle problematica e scongiurando un'ulteriore duro colpo all'economia delle aree dell'Abruzzo interno".

"Il prossimo lunedì 25 luglio" afferma Confundustria per bocca del suo direttore "scadrà l'attuale concessione di cui la società, fin dal 2010, ha avanzato domanda di rinnovo; senza la possibilità di poter estrarre la materia prima dalla miniera contigua allo stabilimento, la produzione cesserà e la fabbrica sarà di fatto inutilizzabile" – si legge nella missiva inviata ai rappresentanti regionali".

"Peraltro" conclude Confindustria "circostanza se possibile ancora più grave, la mancata adozione di tale atto amministrativo da parte dei competenti Uffici della Regione Abruzzo, renderà impossibile procedere al programmato trasferimento di azienda alla Cementir Infatti Sacci è in concordato preventivo in continuità e la relativa proposta omologata dal Tribunale fallimentare di Roma si fonda sulla cessione a detta società del ramo produttivo della Sacci stessa, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali ed i creditori. Una delle condizioni vincolanti per tale cessione è proprio il rinnovo della concessione di Cagnano: se ciò non dovesse avvenire Sacci sarà dichiarata in fallimento con le immaginabili gravissime conseguenze".

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