E' sempre più instabile l'equilibrio che sottende alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta regionale. E sempre più ancorato al centro.
Per l'ennesima volta, e su un documento fondamentale per la vita pubblica regionale, il piano sanitario triennale, la maggioranza è andata in difficoltà per scelta, politica, dell'assessore Andrea Gerosolimo e del collega di Abruzzo Civico Mario Olivieri - presidente, tra l'altro, della Commissione permanente che si occupa proprio di sanità -, federati, oramai, con Maurizio Di Nicola di Centro Democratico che ha votato, infatti, con le minoranze di centrodestra.
Non è la prima volta, dicevamo. Già nell'agosto 2015, i consiglieri centristi avevano aperto una vera e propria crisi, rientrata, qualche giorno dopo, con la scelta del governatore D'Alfonso di silurare l'allora assessore di sinistra Mario Mazzocca per far posto in Giunta proprio all'ex centrodestra Gerosolimo.
Che continua a tenere in scacco la maggioranza: ancora ieri, l'assessore peligno ha bloccato l'approvazione della delibera di Giunta di presa d'atto del progetto di messa in sicurezza della autostrade A24 e A25, fortemente avversata in Valle Peligna, 'feudo' di Gerosolimo che, a Sulmona, ha gestito personalmente l'elezione del sindaco Annamaria Casini, costruendo una coalizione di liste con esponenti politici di centrodestra e centrosinistra e costringendo il Pd - al secondo turno - al clamoroso - e ininfluente ai fini dell'esito elettorale, inciucio con Forza Italia.
In altre parole, il governatore D'Alfonso è 'impigliato' nella rete centrista che ha deciso di imbastire al momento delle elezioni, imbarcando anche esponenti di centro tendenti a destra ben più che a sinistra. Una sorta di esperimento da 'Partito della Nazione', di ispirazione renziana per intenderci, che ha finito per isolare le forze politiche di sinistra.
Se Rifondazione comunista è rimasta fuori dalla coalizione, tentando, senza fortuna, un percorso autonomo, 'Sinistra Ecologia e Libertà', oggi 'Sinistra Italiana', ha deciso di sostenere il progetto politico dell'ex sindaco di Pescara, finendo, tuttavia, sempre più ai margini.
Mario Mazzocca, nominato assessore all'indomani delle elezioni, ha dovuto ingoiare il boccone amaro del defenestramento, per accontentare gli appettiti dei centristi. E vive, oggi, da separato in casa, in maggioranza. "Non abbiamo avanzato alcuna verifica di maggioranza - ha spiegato, a qualche ora dal voto sul piano sanitario - per il semplice fatto che una attività di verifica risulta essere ancora in atto dall'ottobre scorso; il suo epilogo è stato semplicemente differito per la concomitanza delle amministrative di maggio ma la stiamo avviando coinvolgendo le nostre realtà territoriali, le organizzazioni sociali e le associazioni ambientaliste, il cui esito contribuirà non poco a chiarire i contorni del quadro politico complessivo".
Come a dire che Sel/Si non è affatto convinta di voler restare in maggioranza. Tant'è vero che Mazzocca ha confessato di nutrire "un profondo sentimento personale circa la necessità di avviare una seria riflessione sul ruolo mio e di Sel nell'ambito del gruppo di maggioranza. Dobbiamo riconoscere, purtroppo, che, analogamente a quanto verificatosi lo scorso 11 agosto, nella giornata di mercoledì la maggioranza non c'era. Non è la prima volta che accade, ma ho motivo di ritenere, per quanto ci riguarda, che sia anche l'ultima".
Dunque, l'affondo ai centristi: "Non è possibile continuare a lungo ad essere soggiogati dalle esigenze politiche di parte di questo o quel gruppo di consiglieri, esigenze che spesso, troppo spesso, (mal)celano richieste molto meno auliche".
Immediata, e piuttosto dura, la replica di Mario Olivieri. Il consigliere centrista ha confermato che l'assenza sua e dell'assessore Gerosolimo era assolutamente strategica, nient'affatto casuale: "D'altronde - ha spiegato ad Abruzzoweb - anche il nostro federato Di Nicola ha mostrato il suo dissenso che è il nostro, soprattutto sul metodo: con D'Alfonso ho un ottimo rapporto ma vogliamo essere coinvolti nelle scelte".
Vogliono maggiore peso politico, i consiglieri centristi, e non perdono occasione di mostrarlo ai colleghi di maggioranza. Non c'è nessun rischio, però, per la tenuta della Giunta D'Alfonso, se ancorata ai centristi ovviamente: "Mazzocca parla a nome suo e di un numero risibile di elettori", ha voluto sottolineare Oliveri. A dire che la sinistra radicale, in maggioranza, ha pochissimo peso. "Mazzocca è stato assessore, poi quel ruolo gli è stato tolto perché non c'erano nemmeno i numeri: lui rappresentava 12mila elettori, noi 34mila", l'affondo ai microfoni di Abruzzoweb.
Più chiaro di così.