La decisione è figlia di una concertazione tra Pd e Sel, che ha permesso ai vendoliani di eleggere il presidente del Gruppo misto, la Senatrice Loredana De Petris.
Come sapete, il regolamento di Palazzo Madama permette ai senatori di organizzarsi in gruppi parlamentari a seconda dello schieramento politico di appartenenza, a patto che raggiugano la consistenza di almeno dieci senatori. Sinistra Ecologia e Libertà ne ha sette, non ha potuto dunque costituire un gruppo autonomo: i suoi parlamentari sono quindi confluiti nel Gruppo misto, previsto proprio per quei senatori le cui formazioni non raggiungono la consistenza prescritta.
Ecco i gruppi costituiti stamane per la XVII legislatura: Pd con 106 senatori (capogruppo Luigi Zanda); Pdl con 92 (capogruppo Renato Schifani); M5S con 53 (capogruppo Vito Crimi); Lista Civica con 21 (capogruppo Mario Mauro); Lega Nord con 17 (capogruppo Massimo Bitonci); Autonomie con 10 (capogruppo Karl Zeller, è formato da Svp, Unione valdotaine, Partito autonomista trentino tirolese, Unione per il trentino e Psi); e, infine, il Gruppo misto, dove è confluita Stefania Pezzopane, formato da 20 senatori (capogruppo, come detto, Loredana De Petris, è formato da Sel, Grande Sud, Mpa e alcuni esponenti del Pdl e del Pd).
Il motivo dell'accordo tra Pd e Sel è proprio in questi numeri: Sel, visti i sette senatori, era convinta di eleggere il presidente del Gruppo. Il centrodestra, però, in una concertata operazione di disturbo, vi ha fatto confluire tre senatori (due del PDL e 1 della Lega) per impedire al partito di Vendola di eleggere alla presidenza la senatrice De Petris. Per arginare la manovra, i partiti della coalizione di centro sinistra hanno deciso, allora, di dirottare tre senatori nel Misto, tra loro è finita Stefania Pezzopane. E così, Sel ha potuto eleggere il Presidente.
Una operazione cruciale, in un momento politico così caotico: il ruolo di capogruppo, oltre alla leadership, comporta la rappresentanza, in particolare nei confronti del presidente e degli altri organi interni della camera di appartenenza, anche attraverso la partecipazione ad appositi organi collegiali (come la Conferenza dei presidenti dei gruppi). In altre parole, alle consultazioni con Napolitano, che sta affidando in questi minuti l'incarico con riserva di formare il governo a Pier Luigi Bersani, vanno proprio i capigruppo. Che hanno anche il compito di definire la programmazione dei lavori del Senato, attraverso la predisposizione del programma e del calendario dei lavori dell'Assemblea. La Conferenza dei capigruppo, inoltre, delibera sulle richieste di urgenza relative a progetti di legge, sul termine richiesto dal Governo per la conclusione dell'esame in Assemblea di un disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica, nonché sulla fissazione di un nuovo termine per la presentazione delle relazioni delle Commissioni su progetti di legge iscritti nel programma dei lavori dell'Assemblea.
Ora, la Pezzopane ha confermato che ha aderito solo temporaneamente al gruppo: "Quando l’Ufficio di Presidenza del Senato darà il via libera a SEL di costituire un gruppo autonomo", ha scritto, "io e gli altri due colleghi del PD torneremo a far parte del nostro gruppo".
Non è affatto scontato, però. E' vero, il Consiglio di Presidenza può autorizzare la costituzione di gruppi con meno di 10 iscritti, purché rappresentino un partito o un movimento organizzato nel paese che abbia presentato, con il medesimo contrassegno e in almeno 15 regioni, proprie liste di candidati alle elezioni per il Senato ed abbia ottenuto eletti in almeno tre regioni. E' vero anche che nella storia repubblicana è successo solo una volta: con Rifondazione Comunista, ai tempi del governo guidato da Romano Prodi.
Con l'arroventato clima politico di queste settimane, senza una solida maggioranza a Palazzo Madama, non è affatto sicuro che il Consiglio di Presidenza autorizzi la costituzione del gruppo parlamentare di Sel. Se così fosse, la permanenza della Pezzopane nel gruppo misto non sarebbe certo temporanea. A meno di decidere, comunque, di tornare nel Pd.
Con un governo Bersani appeso a qualche voto, non ci scommetteremmo.