E' stata presentata stamane, nel corso di una conferenza stampa all'Aquila, la nuova Consigliera di pari opportunità per la Regione Abruzzo.
Si tratta di Alessandra Genco, classe 1965 di Pescara, nominata lo scorso 9 agosto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ma indicata già a giugno dalla giunta regionale di Luciano D'Alfonso. Lo stesso Ministero ha anche nominato come consigliera supplente la teramana Monia Pecorale, classe 1972, dipendente dell'Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise.
La figura di Consigliera di pari opportunità (o semplicemente "di parità") è stata introdotta nella legislazione italiana già dal 1991, ed è chiamata principalmente a presidiare e monitorare la condizione della donna nel mercato del lavoro.
Sia Genco che Pecorale vengono dal mondo sindacale della Cgil. Alessandra Genco è stata dal 2007 e fino a qualche mese fa componente della segreteria regionale, principalmente occupata nelle politiche di pari opportunità, welfare e sociale. Nell'organizzazione confederale è stata anche nel settore bancario ed esattoriale, facendo parte anche della segreteria del gruppo Equitalia per la divisione Fisac Cgil.
Andrà a sostituire Letizia Marinelli (a sinistra). L'ex consigliera non se ne va certo di buon grado: nello scorso aprile aveva denunciato [leggi l'articolo] nei suoi confronti mobbing, da parte della struttura regionale, per quanto riguarda la raccolta di dati per il rapporto biennale per la parità di genere nelle aziende abruzzesi. Un mese dopo, a mandato scaduto, aveva nuovamente denunciato attraverso un comunicato stampa presunte irregolarità nel bando indetto dalla Regione per la ricerca della nuova figura di consigliera di parità [leggi l'articolo].
"Non ho ancora chiamato la mia precedessora - ha affermato Genco in conferenza stampa - lo farò a brevissimo, perché è un mio dovere, ma volevo attendere l'ufficialità del mio incarico. Voglio valutare e verificare cosa è stato già messo in campo".
La priorità per la nuova incaricata è "capire bene qual è la situazione delle donne e degli uomini della regione".
"Credo - ha continuato - che sia la differenza e non la donne in sé il problema della nostra società. E' bene che anche e soprattutto nei luoghi di lavoro questa differenza e questo patrimonio vengano rispettati. Dobbiamo costruire azioni positive per far sì che le discriminazioni nei luoghi di lavoro vengano meno".
Soddisfatto, naturalmente, D'Alfonso: "La sua figura garantisce una solida esperienza professionale, ma anche sociale e comunitaria, assicurata dall'attività nel sindacato. Sono certo che garantiremo politiche attive per le pari opportunità non solo per l'ente regione, ma per tutto l'Abruzzo".
Intanto, però, un primo passo potrebbe essere garantire quote nella nuova legge elettorale, considerando la schiacciante presenza di uomini soprattutto sui banchi del consiglio. Su questo il governatore d'Abruzzo auspica che sia inserita "una norma di garanzia sul piano elettorale", che aumenti il numero e la qualità di quelle che chiama "quote grigie", ossia del "cervello al femminile", e dello "specifico straordinario" che le donne portano con sé.
E a proposito di donne sugli scranni della politica abruzzese, l'assessora alle Politiche sociali Marinella Sclocco (Pd) ha ricordato le principali linee di finanziamento sul tema delle pari opportunità, a cominciare dal Patto per lo sviluppo e dai 90 milioni di euro messi in campo dal Fondo sociale europeo (Fse), "con particolare attenzione a iniziative importanti che abbiamo già messo in campo, come il microcredito".