Sabato, 10 Settembre 2016 14:10

L'autunno caldo degli studenti di Link: Diritto allo studio e no al numero chiuso

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Si chiamano Link, sono "studenti indipendenti di ispirazione sindacale e politica" e sono nati dall'Onda. Quella straripante del 2008, che all'improvviso allagò di studenti le strade di Roma e di tutta Italia, forse l'ultimo grande guizzo, inarrestabile, come una pantera, partito dalle nostre università.

Da qualche anno un gruppo, solido, radicato e vivace anima anche l'Università dell'Aquila e non solo perché le ragazze e i ragazzi di Link, sono molto presenti e attivi anche per strada e negli spazi autogestiti della città. Una congiuntura, finalmente, che promette bene ed arrichisce il patrimonio sociale aquilano.

L'atro giorno, in coincidenza con l'iniziativa lanciata a livello nazionale per la promozione dell'iniziativa di Legge di Iniziativa Popolare sul Diritto allo Studio Universitario (LIP,) erano di fronte la facoltà di Medicina (foto sopra) dove si stanno iniziando a svolgere i test d'ingresso: "Abbiamo fatto un banchetto ed esposto uno striscione per raccogliere le firme per la LIP", racconta Giorgio Bruno uno degli animatori di Link L'Aquila. "Volevamo mettere insieme l'agire contro il numero chiuso insieme a quello per il diritto allo studio. Nel momento in cui c'è il numero chiuso un Ateneo non sta affrontando le problematiche a livello strutturale ma sta ricorrendo a delle misure ingiuste solo perché non ha i finanziamenti e le forze per reggere la domanda. Questo si deve risolvere con una politica che va a rifinaziare le università, renda attrattivi gli atenei e potenzi l'offerta formativa".

"Stiamo seguendo questi test d'ingresso a Medicina - continua Bruno - facendo accoglienza alle matricole, cercando di dare guide per orientarsi nell'università e dicendo che il modello dei test non rappresenta una selezione reale ma solo modello di esclusione in un università in cui studiare è sempre più un lusso piuttosto che una prospettiva di sviluppo per il Paese".

La campagna di Link ha uno slogan piuttosto efficace: "All in", che al di là del riferimento pokeristico, ovviamente si riferisce a dare a tutti il diritto di entrare e studiare nelle università, giustamente in massa.

all inLa piattaforma dell' "ALL IN" (qui la potete leggere integralmente) chiede, tra l'altro, borse di studio reali a più studenti, l'introduzione di un reddito di formazione, alloggi adeguati ai bisogni, la creazione di una borsa servizi e mense accessbili e di qualità.

Insomma c'è qualcuno che per le strade e le aule ha ancora l'energia e la voglia di non rassegnarsi e contestare le condizioni presenti, esasperate dal Governo Renzi e dalla richiesta di austerità europea , in attesa di quello che si prospetta un autunno più caldo rispetto agli ultimi vissuti nella penisola.

"Noi ce la metteremo tutta sia dal punto di vista della mobilitazione che delle prospettive politiche all'interno della regione insieme agli studenti medi dell'uds a L'Aquila e con i Collettivi studenteschi a Sulmona, Pescara e Lanciano. Costruiremo piattaforme regionali già abbozzate intorno alla bellissima esperienza del campeggio del "Riot Village" di quest'estate. Vogliamo rilanciare questa mobilitazione nelle piazze".

Il momento centrale resta l'appuntamento referendario e tutto quello che vuol dire e potrebbe significare. Intorno ad un No Sociale e costiutente, si sta formando un fronte nella sinistra di movimento che potrebbe montare come un onda e che ha già coinvolto e messo in rete con altri soggetti attivi per il Paese, altre realtà cittadine.

"Il tema centrale - afferma Bruno snocciolando il punto di vista degli studenti indipendenti di Link - è quello della democrazia sostanziale. Sul referendum, infatti, noi non ci metteremo all'opera per un analisi tecnicistica sull'assetto della democrazia formale, ma vogliamo trattare direttamente il tema della democrazia sostanziale, di come ci dobbiamo riprendere la democrazia a partire da noi stessi, dal basso ad iniziare dalle giovani generazioni che si vogliono esprimere liberamente".
"Il tentativo di Renzi col referendum è successivo a quello di accertamento iniziato con la buona scuola, le leggi di stabilità, l'attacco alle municipalità e all'ambiente".

Giovedì sera le ragazze e i ragazzi di Link invece di restare passivi in qualche locale, erano a fare un banchetto all'asilo occupato per la raccolta delle firme - tutt'ora in corso - per la loro legge d'iniziativa popolare.

"Prima - conclude Bruno - le organizzazioni che trovavano spazio dentro le università non si interfacciavano con le occupazioni. Noi sì e ce lo rivendichiamo. E ci stiamo anche divertendo tantissimo".

 

Ultima modifica il Domenica, 11 Settembre 2016 12:31

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