Martedì, 25 Ottobre 2016 19:51

Zona rossa, torna la segnaletica ma il Comune non ha i soldi per la manutenzione dei puntellamenti

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"Quali verifiche sono state fatte per stilare l'ultima perimetrazione della zona rossa?", ha chiesto al Comune dell'Aquila, tramite una richiesta di accesso agli atti, il Consigliere di Appello per L'Aquila Ettore Di Cesare. 

"Non si è ritenuto necessario procedere a verifiche, sopralluoghi ed istruttorie tecniche" ha risposto sostanzialmente nel protocollo datato 3 ottobre il Comune, dato che per tracciare la nuova zona rossa si è limitato a "circoscrivere le aree non cantierizzate".

Il nuovo intervento di perimetrazione dell'area interdetta successivo il terremoto di Amatrice, spiega l'Ufficio della Ricostruzione privata nello stesso documento, "è conseguente alle valutazioni assunte dal Comune dell'Aquila circa l'inopportunità di esecuzione di una manutenzione straordinaria dei presidi di messa in sicurezza realizzati, in dipendenza del notevole lasso di tempo trascorso dalla prima installazione e delle mutate condizioni di instabilità che comporterebbe parziali se non totali integrazioni delle strutture provvisionali, attività implicanti un notevole impiego di risorse economiche nonché difficoltà relative alla determinazione della tipologia di opere e redazione del relativo progetto, modalità di scelta del contraente, ecc...".

In aggiunta a questo, negli ultimi due giorni in parti del centro storico sono anche stati riapposti alcuni cartelli segnaletici che indicano la zona rossa (in foto sopra), all'interno della quale, come è noto, abitano in edifici resi nuovamente agibili "a macchia di leopardo", cittadini tornati nelle proprie abitazioni e commercianti e professionisti che hanno riaperto lì la loro attività.

Per costoro il Comune nell'ultima ordinanza, la numero 158 dell'11 ottobre, ha predisposto dei "corridoi specifici di pentrazione" (indicati nella mappa) "a cui è consentito l'accesso e transito solo previa debita autorizzazione rilasciata dal competente ufficio situato in Piazza S.Bernardino".

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L'autorizzazione, che si può trovare sul sito del Comune però, "solleva il Sindaco nonché gli altri soggetti predisposti dall'Amministrazione Comunale da qualsiasi responsabilità civile e penale derivante da danni a persone o cose occorsi durante la permanenza nelle suddette aeree".

E ancora, chi entra in questi percorsi di penetrazione, continua l'Amminstrazione, "dichiara altresì di assumersi integralmente ogni responsabilità in ordine a danni che egli o le persone o i messi con cui entra nell'area interdetta dovessero causare, rinunciando al contempo a ogni forma di rivalsa".

Insomma il Comune ha scritto nero su bianco che: per tornare a casa, chi abita in zona rossa, deve passare per corridoi specifici costeggiati da palazzi inagibili non cantierizzati, i cui puntellamenti non possono dirsi sicuri, perché manutenerli gli costerebbe troppo e, se dovesse succedere qualcosa - a un cittadino o alla sua auto per esempio - la responsabilità non è la sua.

"Si spingono i cittadini e le attività produttive a tornare in centro e poi gli si fa firmare una carta che solleva l'amministrazione da ogni responsabilità. Che politica è questa?" si chiede il consigliere Di Cesare che domani nel consiglio comunale annuncia di fare un altro intervento proprio su questa tema, per la seconda volta dopo quello fatto poco prima prima del terremoto di Amatrice del 24 agosto.

"Il Comune deve garantire le condizioni di sicurezza - continua l'esponente di Appello per L'Aquila - si facciano dei controlli e si chiudano le strade pericolose dove non abita nessuno. Le strade dove abitano i cittadini o sono tornate le attività, vanno messe in sicurezza perché bisogna dare la certezza di tornare a casa in tranquillità. Se non si riesce a fare questo che senso ha parlare poi di libretto del fabbricato e messa in sicurezza del territorio?".

Per cercare di risolvere la questione, non da poco, si sta provando ad attivare anche il Consiglio di Partecipazione territoriale (Ctp) del Centro storico, alla cui Presidenza siede Fabiana Costanzi, assistente dell'Assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano.

Ma i Ctp sono uno strumento con un potere politico impercettibile e che, praticamente, l'amministrazione su questo tema non si è sognata nemmeno di interpellare. Eppure proprio ieri era prevista una loro riunione, non si capisce se formale o spontanea, con la zona rossa all'ordine del giorno.

L'utilizzo infatti anche di questi soggetti politici, peraltro istituiti di recente, insieme al coinvolgimento del tessuto associativo cittadino, agli stessi piccoli commercianti ed artigiani rientrati, potrebbe essere la chiave per tentare di amministrare il centro storico nella fase presente di transizione che si protrarrà per anni ed anni. Un tipo di micro-governo, sperimentale e dinamico, capace - tramite la messa in rete di proposte e bisogni - di intervenire nel bene della città ogni qualvolta la situazione muti e si presentino nuovi problemi.

E con i sottoservizi all'inizio del corso stretto di problemi se ne vedranno ancor di più nelle prossime settimane. Oggi per esempio sono state lasciate senza elettricità alcune attività a ridosso dei lavori, avvisate solo all'ultimo. Senza parlare dell'aria, quasi irrespirabile per via della polvere.

Ultima curiosità: la redazione di NewsTown a cui si accede dal portone in Via Antiniori, secondo l'ultima planimetria della zona rossa elaborata dal Comune, non è raggiungibile in nessun modo in assenza di corridoi di penetrazione che conducano fin lì. 

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Ottobre 2016 20:14

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