Venerdì, 11 Novembre 2016 16:58

Visita di Renzi a Pescara, Acerbo contro il Tgr: "Informazione di regime". M5S: "Consiglio comunale trasformato in Leopolda"

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"L'edizione del Tgr Abruzzo di venerdì 11 novembre alle 14 passerà alla storia come una delle pagine più vergognose della storia dell'informazione abruzzese".

A scriverlo, in una nota, è l'ex consigliere regionale Maurizio Acerbo, membro della segreteria nazionale di Rifondazione comunista.

"Nel raccontare la visita a Pescara del premier" attacca Acerbo "è stata completamente cancellata la manifestazione del No che ha visto in corteo un numero di cittadini superiore a quello che è stato convocato in Comune dal partito di governo e dal presidente della Regione. Nessuna notizia della contestazione al Festival delle Letterature e all'uso delle istituzioni e del denaro pubblico per la campagna elettorale del premier".

"Nessun riferimento allo scandaloso comportamento dell'Ufficio Scolastico Regionale" scrive sempre Acerbo "che ha mandato studenti a sentire il presidente del Consiglio con "crediti formativi" nonostante la vicenda sia oggetto di interrogazioni parlamentari e sia finito sulle pagine del Corriere della Sera, del Fatto e altri quotidiani nazionali".

"Nessun riferimento" continua l'esponente di Rc "agli abusi e illegalità denunciati rispetto alla pubblicità della visita del premier a sostegno del SI in violazione della normativa elettorale. La cosa più indecente è che ai cittadini abruzzesi che pagano il canone sia stata negata l'informazione su una manifestazione democratica di più di mille persone. Il tg ricordava le trasmissioni di altri tempi dell'Istituto Luce e avrebbe meritato l'uso del bianco e nero".

"Ricordo ai responsabili del Tgr Abruzzo" prosegue la nota "che il loro stipendio col canone lo pagano anche le cittadine e i cittadini che votano NO e che la loro mission di servizio pubblico non è quella di fare le marchette per i potenti ma di dare voce a tutti".

In Italia e in Abruzzo si respira una brutta aria. Di regime. Spero" conclude Acerbo "che i parlamentari abruzzesi presentino interrogazioni e credo sia doveroso rivolgersi alla Commissione di vigilanza sulla Rai. Proporremo a tutte le soggettività che hanno con noi partecipato alla manifestazione di promuovere iniziative di mobilitazione per il diritto all'informazione.

La nota del M5S: "Consiglio comunale trasformato in Leopolda"

Sarebbe lunga la serie di violazioni dell’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, commesse durante la visita del Presidente del consiglio Matteo Renzi a Pescara. A denunciare l’accaduto la segnalazione indirizzata a CO.RE.COM, AGCOM e Prefetto di Pescara, a firma del capogruppo in regione Abruzzo Sara Marcozzi, che vede compatto tutto il M5S, portavoce comunali, regionali, parlamentari ed europarlamentare del M5S.

Attraverso l’esposto il M5S invita gli organi competenti a verificare il rispetto delle leggi secondo cui “a far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.

“L’evento denominato “le Ragioni del Sì” si è svolto alla presenza delle maggiori cariche istituzionali di regione Abruzzo e dello Stato (presidente di regione, Presidente del Consiglio, Consiglieri regionali e Sindaci), all’interno dell’Aula consiliare del Comune di Pescara” precisa Marcozzi “quindi in sede istituzionale. Probabilmente” continua “avvalendosi anche di personale comunale e, dunque, violando un’ulteriore norma poiché, in tal senso va ricordata la Circolare del Ministero dell’Interno 7 ottobre 2016, n. 42, che recita “(…) i soggetti titolari di cariche pubbliche, possono compiere, da cittadini, attività di propaganda al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che, a tal fine, non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnate alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze”.

Inoltre, anche l’allestimento interno ed esterno del palazzo comunale - “Palco, luci da concerto, proiezione, affissioni esterne” ricordano i 5 stelle - appaiono in totale violazione delle norme su citate oltre che dell’art 6 legge 4 aprile 1965, n. 212 e dell’art. 7 comma 1 Legge 24.4.1975 n. 130 secondo cui dal 30° giorno antecedente quello delle votazioni è vietata “la propaganda figurativa a carattere fisso in luogo pubblico”.

“Abbiamo chiesto a tutti gli organi preposti di verificare la correttezza dello svolgimento della “Leopoldina” dal momento che a noi sembra violare le norme vigenti in periodo elettorale e anche il buon senso. Del resto, la Presidente di Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, è gia stata multata per le stesse ragioni, dunque pare sia costume del PD. Ricordo a chi governa Paese, Regione e Città che non lo fa non solo per i sostenitori del Sì, ma anche per quelli del NO e per gli indecisi, ai quali le istituzioni dovrebbero garantire, perlomeno quando si presentano al pubblico nelle loro vesti istituzionali, imparzialità e corretta e completa informazione. Ancora una volta” conclude Sara Marcozzi. Il PD tiene più alla propaganda che all’informazione”.

Ultima modifica il Sabato, 12 Novembre 2016 01:17

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