Mercoledì, 25 Settembre 2013 19:30

Aeroporto dei Parchi: è forse arrivato il tempo di fare chiarezza

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Il chiarimento è arrivato a qualche ora dalla infuocata conferenza stampa convocata dal sindaco Cialente: "Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha emanato alcun 'provvedimento' volto a bloccare l'apertura dell'aeroporto dell'Aquila". A precisarlo, in una nota, il dicastero guidato da Maurizio Lupi che ha inteso così assicurare che ''non c'è nessuna pregiudiziale in tal senso. Gli uffici competenti del ministero hanno semplicemente e doverosamente chiesto formalmente all'Enac la documentazione che attesti la sostenibilità economico-finanziaria dello scalo e le coperture economiche per i servizi ad esso attinenti. Non appena questa documentazione giungerà nulla osta da parte del ministero per concedere l'autorizzazione richiesta''.

Nessun complotto, insomma. Il dicastero vuole capire se l'aeroporto è economicamente sostenibile. Nulla di più. Una ingerenza accolta con rabbia dall'amministrazione, nella forma - la richiesta è firmata dal capo di gabinetto del ministro Lupi, Giacomo Aiello - e nella sostanza. Lo scalo di Preturo, infatti, è proprietà del Comune dell'Aquila e sarà gestito per vent'anni da una società privata, la Xpress di Giuseppe Musarella. Dunque, si chiedono negli uffici di Villa Gioia, perché mai il Governo dovrebbe occuparsi di un piccolo aeroporto privato che nulla costerà alle casse dello Stato?

Domanda legittima fino a un certo punto. Se è vero che lo scalo sarà gestito privatamente, che non riceverà aiuti statali, è altrettanto vero che il Comune dell'Aquila si è impegnato a versare 600mila euro alla Xpress che, nei prossimi vent'anni, avrà tra le mani un aeroporto su cui lo Stato, ai tempi del G8, investì due milioni e mezzo di euro. In quelle settimane, tra l'altro, la Regione Abruzzo finanziò con 500mila euro il completamento della pista.
Ulteriori lavori di adeguamento, assicurati dalla Xpress con il 40% dei fondi stanziati dal Comune, sono stati inoltre affidati alla Bmp costruzioni, società costituita ad hoc dal gruppo Musarella. Insomma, un buon affare per l'imprenditore calabrese. Anche perché la Xpress è tra le aziende finanziate dalla Regione con il progetto 'Lavorare in Abruzzo 3': un contributo, che si aggira intorno agli 880mila euro, per incentivare il capitale umano. E in effetti sono previste 60 nuove assunzioni: il bando è pubblicato sul sito del Comune dell'Aquila. In altre parole, la Xpress con un investimento di poco più di 350mila euro si è assicurata la gestione di uno scalo aeroportuale per vent'anni. Non male.

Il nodo vero, però, è la sostenibilità economico-finanziaria del progetto. Come sottolinea il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Nel bando di gara indetto dal Comune dell'Aquila per l'affidamento dello scalo si legge chiaramente che i costi di gestione sono stimati in circa 740mila euro annui. Qual è il business plan? Come intende, la Xpress, sostenere per vent'anni lo scalo di Preturo? "L'amministrazione invece di gridare all'ennesimo complotto pluto-giudaico-massonico, dovrebbe semplicemente inviare la documentazione richiesta e renderla pubblica in modo tale che tutti la possano valutare con dati alla mano", si legge in una nota di Appello per L'Aquila.

"Cosi, se di complotto si trattasse, si spunterebbero le armi dei cospiratori di turno fornendo dettagliato piano industriale, fino all'ultimo euro, sulle spese e le entrate previste dimostrando la sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione", incalza il gruppo consiliare.

"Si fugherebbero in questo modo, conti alla mano, i dubbi che l'operazione possa essere un altro prendi-i-soldi-e-scappa in cui qualcuno stia cercando di drenare più risorse pubbliche possibili, contributi del Comune, fondi della Regione per l'occupazione, fondi Fas, effettuare per qualche mese qualche volo per poi, appunto, prendere il volo".

Eccolo l'altro nodo: la preoccupazione che dietro il decollo dell'aeroporto possa nascondersi qualcosa di diverso.

Cosa chiede l'amministrazione alla società di gestione? Chiede che siano assicurati un paio di voli a settimana, con destinazione Milano e forse Firenze, e con aerei commerciali di piccole dimensioni. Non potrebbe essere altrimenti, considerata la natura dello scalo. In una intervista rilasciata a un'emittente televisiva locale, Musarella ha affermato che quello aquilano potrebbe essere un aeroporto da 100mila passeggeri l'anno. Previsione decisamente ottimistica. Basta fare di conto: mettiamo il caso, e vogliamo essere davvero ottimisti anche noi, che da Preturo decollino e atterrino tre voli a settimana. A pieno carico sarebbero 600 viaggiatori a settimana, 2400 al mese, 28800 l'anno. Un numero irreale, ad oggi. Siamo ben lontani da quanto annunciato da Musarella. Anche fossero 50mila, comunque, difficilmente ci sarebbero margini per fare utili considerati anche i costi di gestione dello scalo. Lo racconta la realtà quotidiana degli aeroporti italiani.

Come non bastasse, l'Aeroporto dei Parchi ha evidenti limitazioni operative, dovute principalmente all'orografia. All'Aquila si potrà atterrare solo in condizioni VMC, acronimo che sta per Visual Meteorological Conditions e che è traducibile come "Condizioni meteo per il volo a vista". Il volo a vista (VFR, visual flight rule) è permesso se il pilota ha una visibilità sufficiente per pilotare l'aereo mantenendo una separazione a vista dal terreno e da altri aerei. Date queste condizioni, atterrare in città, soprattutto d'inverno, potrebbe riservare delle sorprese ed è probabile che i dirottamenti su altri aeroporti non saranno rari. In Italia, i voli a vista sono proibiti nelle ore notturne, con visibilità al suolo inferiore a 8 km e con un'altezza delle nubi minore di 450 metri (si parla ovviamente di condizioni minime).

Insomma, fare business è davvero complicato. Non lo diciamo noi, lo scrive la XPress nell'offerta tecnica presentata al Comune. Leggiamo a pagina 21 del documento: “Un importante obiettivo, in considerazione dell'esiguo numero di passeggeri sull'Aeroporto dei Parchi, sarà la costituzione e la gestione del Centro commerciale Zafferano Rosso". Non solo: nella conferenza stampa del 3 luglio, organizzata in Senato per presentare lo scalo, Musarella ha lasciato chiaramente intendere che i guadagni maggiori sono attesi dalle cosiddette "attività non aviation", consistenti nello sfruttamento delle potenzialità immobiliari e commerciali dell'aeroporto.

Niente di male, figurarsi. C'è da chiedersi, però, perché l'amministrazione abbia deciso di finanziare con risorse pubbliche la nascita di un nuovo centro commerciale, alla periferia della città e a pochi km da un altro shopping mall. Anche fosse accordo necessario allo sviluppo dell'aeroporto, siamo davvero sicuri ne valga la pena? Uno scalo marginale, come lo ha definito il primo cittadino, capace di assicurare al massimo un paio di voli a settimana con aerei di piccole dimensioni, è davvero infrastruttura strategica per lo sviluppo del nostro territorio?

"Questa vicenda della mancata firma del decreto per l'apertura del nostro scalo al traffico commerciale (per il resto l'aeroporto già funziona per l'attività di aviazione generale), ha un aspetto positivo", ha scritto stamane il primo cittadino su Facebook. "In questa sonnolenta città, dove tutto arde sotto la brace, finalmente sta uscendo allo scoperto, pian piano, un dibattito sullo scalo di Preturo. Finalmente viene fuori il 'partito del no', vale a dire di chi è contro. Ne sono contento: in una democrazia è bello il confronto delle idee e delle opinioni. Come si dice: quattro occhi vedono meglio di due".

Ha ragione, il sindaco Cialente: in democrazia è bello il confronto delle idee e delle opinioni. Che non va interpretato, però, come un contrapporsi di partiti: non ci sono nemici, non ci sono gufi né disfattisti. C'è una parte della città che, legittimamente, pone delle domande. Si interroga su alcune scelte che paiono, ad oggi, incomprensibili. C'è una parte della città che chiede trasparenza, che non si esercita scrivendo lunghi post su Facebook nell'impossibilità di un reale contradditorio - questo si, il vero sale della democrazia - ma rendendo pubblico il business plan della Xpress e discutendolo con i cittadini. Come chiede, altrettanto legittimamente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

"Su questo e su altri punti che da mesi ci appaiono poco chiari, relativi anche a mancanze di documentazione e ulteriori risorse impiegate da parte del Comune, abbiamo preparato un’interrogazione perché di metropolitana, che non doveva costare nulla ai cittadini, una basta e purtroppo avanza", si legge nella nota di Appello per L'Aquila. In effetti, ne stiamo ancora pagando le conseguenze e chissà per quanto tempo ancora le pagheremo.

Ultima modifica il Giovedì, 26 Settembre 2013 10:18

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