Giovedì, 01 Dicembre 2016 19:47

L'Aquila, ombre e conflitti di interesse sui contributi straordinari alla cultura

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Lo scorso 4 novembre la giunta comunale ha approvato la delibera che stanzia la prima tranche dei contributi straordinari alle associazioni culturali.

Si tratta, complessivamente, di poco meno di 47 mila euro ripartiti tra associazioni che operano in vari ambiti: arte, musica, teatro, letteratura e attività socio-culturali.

Dall’anno scorso il Comune, per evitare di dare fondi a pioggia e per diminuire la soglia della discrezionalità, visto che la coperta delle risorse pubbliche è sempre troppo corta, ha stabilito, per l’erogazione dei contributi, nuovi criteri, improntati, sulla carta, a una maggiore oggettività.

Per farla breve, ogni progetto presentato dalle associazioni viene valutato in base a dei parametri, come ad esempio il valore artistico e culturale dell’evento, la sua incidenza sul territorio, la sua conformità con gli atti di indirizzo comunali, la collaborazione dell’associazione proponente con altre associazioni eccetera eccetera.

Alla fine, sommando i voti ottenuti per ciascuna di queste voci, ogni progetto riceve un punteggio (fino a un massimo di 45 punti) che determina anche l’entità del contributo. Ovviamente più alto è il punteggio maggiori sono le possibilità di ottenere un contributo più cospicuo. E’ bene specificare che non stiamo parlando di cifre elevate ma di importi davvero modesti, che vanno dalle poche centinaia di euro ai 2000/2500 euro.

Ma chi è che assegna i voti ai progetti? Una commissione, composta da esperti selezionati attraverso un bando pubblico indetto sempre dal comune.

Quest’anno la commissione, che ha un mandato biennale, era formata da Antonio Pro per la sezione musica; Antonella Muzi per le arti visive; Doriana Legge per il teatro; Carlo Nannicola per grafica a nuovi media e Annamaria Giancarli per la letteratura.

Per evitare conflitti di interesse, il bando del Comune prevedeva che nella commissione non potessero sedere persone "coinvolte nelle associazioni richiedenti".

A scorrere la delibera del 4 novembre, tuttavia, non si può non notare come questo principio non sia stato rispettato.

Uno dei membri della commissione di valutazione, infatti, Antonio Pro, è legato direttamente a due associazioni che hanno chiesto e ottenuto il finanziamento: Aquila Altera (che ha preso mille euro per l’evento European day of early music) e Le Cantrici di Euterpe (destinataria di un finanziamento di 2 mila 250 euro per la ventesima edizione dei Concerti di Euterpe). Si tratta, in entrambi i casi, di due ensemble di musica antica.

Del primo Pro è membro fondatore, mentre con il secondo intrattiene solo occasionali rapporti di collaborazione come musicista, pur non figurando tra i soci. Il punto, però, è che la direttrice delle Cantrici di Euterpe, Maria Antonietta Cignitti, è sua moglie che, oltre a ricoprire il ruolo di direttrice del coro, fa parte anche dell’Aquila Altera.

Contattato da NewsTown, Pro ha spiegato di essere stato selezionato come membro della commissione valutatrice quando già aveva presentato domanda di contributo per la sua associazione e di aver regolarmente segnalato il suo conflitto di interessi agli altri commissari.

Lo stesso Pro ha poi dichiarato a questo giornale di essere uscito dalla stanza al momento della votazione della commissione sul progetto di Aquila Altera. Tuttavia, ha omesso di specificare di essere il marito della direttrice delle Cantrici di Euterpe, limitandosi a dire di aver collaborato con loro solo nelle vesti di musicista. In sintesi si è astenuto dal votare il progetto di Aquila Altera ma non ha fatto altrettanto per il progetto delle Cantrici, che è stato, tra quelli musicali, il progetto che ha ottenuto il punteggio e il finanziamento più alti.

Formalmente, Pro sembra aver rispettato la normativa comunale - visto che il suo nome non figura né nel collegio dei soci delle Cantrici di Euterpe né nella lista degli estensori del loro progetto – ma una questione di opportunità gli avrebbe imposto di dichiarare il suo legame di parentela.

“Se non lo ha fatto ha sbagliato” commentano sia l’assessore alla Attività culturali Betty Leone che la dirigente del settore cultura Dania Aniceti “è evidente che il legame e il coinvolgimento ci sono. E’ un’omissione che, pur non inficiando il punteggio del progetto, getta però un’ombra sull’associazione delle Cantrici, che prende i contributi del Comune da anni in virtù di un’offerta culturale sempre di alto livello”.

Sia l’assessore che la dirigente sostengono che né loro né altri erano al corrente della circostanza e che spettava a Pro informare la commissione e lo stesso Comune del suo conflitto di interessi, perché, spiegano, “non possiamo essere al corrente dei legami di parentela intrattenuti da tutti i membri della commissione”.

Tuttavia una considerazione va fatta: forse sarebbe stato meglio, in fase di preparazione del bando per la scelta dei commissari, escludere a priori tutti coloro che hanno o hanno avuto, in un passato recente, legami con il mondo dell’associazionismo cittadino.

E’ evidente, infatti, che non ponendo questi paletti, il Comune continuerà a esporsi anche in futuro al rischio di affidare incarichi per la valutazione dei progetti a persone portatrici di piccoli o grandi conflitti di interessi. E’ vero che parliamo di pochi spiccioli ma per le piccole associazioni anche poche centinaia di euro fanno la differenza tra la vita e la morte.

Resta da capire, a questo punto, se, alla luce di quanto detto, qualche associazione farà ricorso impugnando la delibera del 4 novembre o chiedendone l’annullamento.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Dicembre 2016 20:07

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