Bocche cucite, stamane; a sentire alcuni dei protagonisti, però, la riunione di ieri pomeriggio non sarebbe andata affatto male, seppure vada considerata interlocutoria.
Parliamo del vertice tra le forze partitiche e civiche a sinistra del Partito Democratico che si sono date appuntamento per un primo confronto atto a delineare un possibile percorso autonomo in vista delle elezioni amministrative. Ci si rivedrà settimana prossima, allargando ancora la base della discussione: sta di fatto che c'è la volontà, almeno a parole, di costruire una coalizione di sinistra che si presenti all'appuntamento elettorale con un candidato sindaco.
Se è vero che il movimento civico di Appello per L'Aquila che vogliamo, che esprime in Consiglio comunale Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini, resta piuttosto freddo per la preclusione a qualsiasi ipotesi di apparentamento col Pd in caso di ballottaggio, e Possibile, il movimento che fa riferimento a livello nazionale a Pippo Civati, oltre le posizioni dei democrat si mostra titubante sulla possibilità reale di costruire un percorso credibile, le altre forze 'in campo' - Rifondazione comunista, Sel/Sinistra Italiana, Territorio Collettivo, l'associazione di Luca D'Innocenzo, e altre forze civiche, esistenti e nascenti, e pensiamo ai percorsi che potrebbero mettere in piedi Angelo Mancini e Luigi Fabiani - vorrebbero provare a dar corpo ad una sinistra di governo, capace di smuovere pezzi di potere e rompere equilibri consolidati.
Ci sarebbero le condizioni - è la convinzione che trapela - anche e soprattutto per le difficoltà interne al Partito Democratico, che si è avvitato sulla scelta del candidato sindaco, e ci sarebbero anche i numeri, seppure le elezioni fanno storia a sé e, dunque, non si può semplicemente ragionare sommando i voti ottenuti dalle varie forze in campo alle amministrative del 2012.
Insomma, e forse per la prima volta riflettono alcune forze di sinistra, si profila davvero la possibilità di porsi in alternativa al Partito Democratico, di strutturare una coalizione a sinistra, su punti programmatici chiari; è la priorità, in questo momento - sottolineano alcuni dei protagonisti - altri ragionamenti poi, come il possibile apparentamento col Pd, attengono a scelte strategiche che verranno assunte più avanti, quando il quadro politico, evidentemente, sarà più chiaro.
Intanto, si lavori alla costruzione di una rappresentanza vera per gli elettori di sinistra, capace di porsi come forza di governo: d'altra parte, se si vogliono rompere i meccanismi di potere radicati in città negli ultimi vent'anni - il senso del ragionamento - è necessario costituire una forza con cui fare i conti, e che possa anche dettare l'agenda al Partito Democratico che, al momento - così si è detto ieri, almeno - vive uno strappo interno dovuto, appunto, a diversi sistemi di potere che si stanno scontrando.
Data forza ad una coalizione di sinistra, si ragionerà poi di strategie elettorali, magari mettendo nero su bianco una serie di regole chiare e da rispettare. Queste, le intenzioni; difficile dire, al momento, se si trasformeranno in qualcosa di reale, o meno.