Domenica, 15 Gennaio 2017 19:17

Riunione dei 'vertici' Pd: accordo su candidatura di Pietrucci? Nessuna conferma, ma si spacca il partito

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Si è sparsa tra le scrivanie delle redazioni giornalistiche locali già venerdì sera, la notizia della riunione che si era appena conclusa tra i vertici del Partito Democratico, la così detta 'triade' - il sindaco uscente Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane e il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli - e la segreteria cittadina, col segretario Stefano Albano, il capo di gabinetto del primo cittadino Mauro Marchetti e il capogruppo in Consiglio comunale Stefano Palumbo.

Ufficialmente non è stata rilasciata alcuna dichiarazione e le bocche sono rimaste 'cucite' per l'intero week end, ma gli articoli pubblicati stamane sui quotidiani 'Il Centro' e 'Il Messaggero' hanno scatenato un putiferio; la 'voce' diffusa tra le redazioni, infatti, è che sia arrivata l'attesa fumata bianca sul nome del candidato sindaco democrat, quel Pierpaolo Pietrucci che, in realtà, già da settimane aveva visto crescere le sue quotazioni [Leggi qui].

Come detto, dichiarazioni ufficiali non sono arrivate e, d'altra parte, non è stato ancora chiarito se verranno celebrate comunque le primarie di coalizione e se, in quel caso, il Partito Democratico presenterà la candidatura di Pietrucci accanto a quella di Americo Di Benedetto che, da tempo, sgomita lasciando intendere di essere pronto a correre pure senza 'simbolo', col sostegno del mondo centrista. Sta di fatto che la notizia ha scatenato un putiferio. E sarebbe interessante capire chi l'ha diffusa, e se l'intenzione non fosse proprio questa.

"Meno male che i giornali ci tengono informati del meet up del Pd aquilano di ieri", l'affondo del presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti. "Della serie, educazione e garbo istituzionale".

"Col freddo che fa, i caminetti possono servire a scaldarsi, fare quattro caldarroste, bere un bicchiere di vino e sparare qualche stronzata", aggiunge l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano. "La politica è altra cosa e mi stupisco di come non si abbia la percezione della lontananza da quello che serve e che è opportuno fare. Ora però - aggiunge Di Stefano - si fa sul serio, a partire dalle primarie e dalla buona politica. Ognuno si sente libero e senza vincolo alcuno se a strappare sono proprio coloro che dovrebbero garantire il rispetto delle regole e dei comportamenti: proprio come si è chiesto ad altri di farlo in passato".

E l'assessore alle Opere pubbliche, Maurizio Capri, ai microfoni di Abruzzoweb ha ribadito che "la scelta va assunta con un percorso condiviso, principalmente nell'ambito del Pd, e se non si trova la 'quadra' bisogna pensare immediatamente alle elezioni primarie, anche stasera se necessario. Mi auguro che si riuniscano i gruppi dirigenti e che questo appello venga recepito, domani potrebbe essere già tardi".

Una vera levata di scudi. Anche le forze di coalizione hanno manifestato disagio e malessere; se il consigliere Giuliano Di Nicola e l'ex assessore Giancarlo Vicini, del nascente gruppo dei 'Democratici socialisti', avevano chiesto di individuare il candidato soltanto dopo aver sviluppato un serrato confronto sul programma, ponendo alcuni punti di discussione, il leader dell'Idv Lelio De Santis ha fatto ironicamente gli auguri per la scelta, "maturata nel chiuso di una stanza", aggiungendo come "di coalizione e programma, dei problemi della città e di futuro per i giovani si parlerà dopo, se ci sarà un poco di tempo...".

Se si aggiunge il mal di pancia di Americo Di Benedetto che fatica sempre più a nascondere la rabbia per quanto sta accadendo - "non tutte le ciambelle escono col buco" ha scritto criptico sul profilo Facebook, alla notizia della riunione delle forze a sinistra del Pd che starebbero pensando ad una candidatura autonoma - è chiaro come si rischi davvero una spaccatura dolorosa, in seno ai democrat, con la classe dirigente che non ha alcuna intenzione di restare 'schiacciata' tra la triade e la giovane segreteria.

Una spaccatura che potrebbe mettere in subbuglio pure la coalizione 'ulivista' che si sta faticosamente tentando di riproporre in primavera.

L'abbiamo scritto nei giorni scorsi [Leggi qui]: lì, in quel pezzo di terra angusto tra poteri, si sta ritrovando il gruppo dirigente al Governo della città in questi anni, il presidente del Consiglio comunale certo e, con lui, gli assessori Di Stefano e Capri, chissà se anche Alfredo Moroni, oltre ad alcuni consiglieri 'frazionisti', si pensi a Tonino De Paolis (vice capogruppo del Pd), Antonio Nardantonio, Alì Salem e Sergio Ianni che, in questi giorni, hanno ribadito la richiesta di primarie aperte dichiarando, esplicitamente, che chi riveste incarichi istituzionali dovrebbe restare al suo posto; lì - scrivevamo qualche ora fa - rischia di ritrovarsi pure Di Benedetto che potrebbe portare con sé alcuni ex sindaci della Valle Subequana, incassato - da tempo - il sostegno dei socialisti che afferiscono a Vicini e di un altro pezzo da novanta come Marco Fanfani.

In effetti, sta andando proprio così; le conseguenze, al momento, paiono di difficile comprensione. Anche perché, resta da chiarire chi abbia alimentato la 'soffiata', a margine della riunione di venerdì scorso: è difficile ipotizzare che chi ha lasciato 'correre' la notizia si fosse trovata la 'quadra' sul nome di Pietrucci non avesse ben chiaro in mente le reazioni che avrebbe scatenato.

Ultima modifica il Lunedì, 16 Gennaio 2017 22:11

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