Giovedì, 02 Febbraio 2017 15:23

Terremoto, approvato il decreto: appalti semplificati e zone franche

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Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017.

Si tratta del terzo provvedimento legislativo in materia varato dal governo, dopo quelli seguiti alle scosse di agosto e novembre dell'anno scorso.

"Credo che l'Italia non dimenticherà questo colpo, che è stato inferto ad una parte così rilevante del nostro territorio. L'Italia deve reagire con decisione, con un'obiettivo che è quello di mettere in campo tutte le norme e le iniziative necessarie per accelerare i percorsi di ricostruzione ed emergenza", ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del Cdm.

"C'è bisogno che il Paese intero a partire dal governo, le istituzioni territoriali coinvolte, il Parlamento, l'Unione europea, tutti abbiano la consapevolezza dell'importanza della gravità" della situazione nelle aree colpite dal terremoto e dal maltempo e della necessità "di rispondere in modo adeguato", ha aggiunto Gentiloni.

"Abbiamo risorse nella legge di bilancio" ha affermato Gentiloni "ne stiamo mettendo in campo ulteriori con questo decreto. Abbiamo già anticipato nella lettera inviata ieri a Bruxelles della necessità di ulteriori risorse, almeno un miliardo che nel prossimo periodo sarà necessario. Intanto però non è che possiamo aspettare chissà quali superiori determinazioni. Decidiamo e ci prendiamo le nostre responsabilità".

Ecco alcune misure presenti nella bozza di decreto: procedure semplificate per gli appalti riguardanti edifici strategici e scuole, possibilità per le Regioni di acquisire immobili da destinare a abitazione temporanea per chi ha perso casa, creazione di 'zone franche' dove, per due anni, vi sarà l'esenzione delle imposte per le imprese, potenziamento del fondo per le emergenze e del sistema di comunicazione d'emergenza.

Il testo prevede una serie di modifiche al decreto legge 189, convertito nella legge 229 del 15 dicembre 2016. Si prevede, tra l'altro, un aumento dei tecnici a disposizione delle Regioni per il supporto agli uffici speciali per la ricostruzione e dei Comuni per lo svolgimento delle attività di progettazione e di affidamento lavori e di controllo sull'esecuzione degli appalti. E proprio in tema di appalti, viene stabilito che per partecipare alle gare, è sufficiente che le imprese dimostrino di aver presentato la domanda di iscrizione all'Anagrafe. Per evitare però che chi partecipi non abbia i requisiti, si introduce un meccanismo di velocizzazione dei controlli.

Al Commissario straordinario Errani viene inoltre data la "possibilità di individuare opere ed interventi di interesse strategico ai fini delle ricostruzione, assicurandone la più rapida realizzazione senza limiti di spesa, attraverso procedure semplificate di affidamento dei lavori, dei servizi e delle forniture".

Un discorso che vale anche per le scuole: il decreto stabilisce infatti la "previsione di piani straordinari per assicurare il ripristino, per l'anno scolastico 2017-2018, delle condizioni necessarie per lo svolgimento dell'attività didattica" attraverso la "semplificazione delle procedure di affidamento degli appalti relativi alla realizzazione» delle scuole e delle relative opere di urbanizzazione.

Vi sono poi tutta una serie di norme per "rilanciare il sistema produttivo": il prolungamento fino al 31 dicembre 2017 delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori, il blocco del pagamento delle tasse fino al 30 settembre 2017, l'elaborazione da parte delle Regioni di un piano finanziario degli interventi da realizzare con i contributi a fondo perduto (nel limite di 80 milioni), la creazione di "zone franche" per gli anni 2017 e 2018 che consentiranno alle imprese di accedere a tutta una serie di agevolazioni (esenzione delle imposte sui redditi fino a 100mila euro, esenzione dell'imposta regionale sulle attività produttive fino a 300mila euro, esenzione delle imposte municipali).

Sempre le Regioni potranno inoltre "acquisire al patrimonio dell'edilizia residenziale pubblica immobili ad uso abitativo agibili, da destinare temporaneamente alle popolazioni residenti in edifici distrutti o danneggiati". Una "soluzione alternativa" che il governo ritiene più economica rispetto alle Sae, le casette.

Le proposte dovranno essere sottoposte alla preventiva approvazione del capo del Dipartimento della Protezione Civile, "previa valutazione di congruità sul presso convenuto". Infine, il decreto prevede un "potenziamento della capacità operativa della Protezione Civile" anche se nella bozza non sono indicate né le cifre a disposizione del Dipartimento per un "piano urgente di revisione e ammodernamento» dei mezzi e delle attrezzature delle colonne mobili e del potenziamento delle reti nazionali di monitoraggio dei rischi naturali e dei supporti tecnologici e di comunicazione emergenza, né per incrementare il Fen, il fondo emergenze nazionali.

La protesta a Roma delle popolazioni colpite dal sisma

Chi vive in roulotte, chi nei camper con temperature che la notte finiscono sotto lo zero, chi è stato 'trasferito' lontano da casa ma non si dà per vinto e vuole tornare al paese, chi ha perso casa e lavoro, chi non si rassegna e chiede una risposta alla politica.

I terremotati del Centro Italia, soprattutto marchigiani, riuniti in sit-in per la seconda volta in Piazza Montecitorio, fanno sentire forte la loro voce e raccontano le proprie storie.

"Da tre mesi - dice Fulvio Santoni di Camerino (Macerata) - vivo ospite di mio fratello. Non posso continuare così. Nel '97, ricordo, quando ci fu il terremoto di Colfiorito, dopo tre mesi eravamo tutti nei container, ora no. Cosa fanno i commissari straordinari? Mi sembra che perdano solo tempo".

Gli fa eco Roberta Giacobetti, di Collespada di Accumoli (Rieti): "Dal 30 ottobre chiediamo la rimozione delle macerie. L'amministrazione si dia una mossa e chieda i mezzi necessari!". Sconsolato anche Carlo, di Ussita (Macerata): "C'è una stasi tale che noi stessi cittadini non sappiamo a chi rivolgerci ed è vergognoso che per le tensostrutture, in una situazione di emergenza come questa, siano stati fatti appalti. Dormo in un camper da mesi e di notte la temperatura scende anche a -14 gradi, come faccio a continuare così?".

Ha perso tutto Tullio Belli di Visso (Macerata): "Ho comprato un camper usato dell'88, insieme a mia moglie vivo lì perchè non voglio essere deportato. Da tre mesi mangiamo alla mensa nella tenda dei militari, le casette non arrivano. Facevo il commerciante e ho messo tutta la merce del mio negozio ormai inagibile in un camion che ho affittato, perchè i container per le attività commerciali non sono mai arrivati".

C'è anche Massimo di Marciano di Romagna (Rimini), che non è terremotato ma vuole rendersi utile: "Ho messo a disposizione i miei mezzi per spalare la neve, portando sei turbine, e quando siamo arrivati a Campotosto ci hanno bloccati perchè, hanno detto, dovevamo forse fare domanda alla Protezione Civile. Ecco come si blocca un Paese".

"Il governo deve abbattere la burocrazia che ci sta uccidendo due volte spiega uno degli organizzatori, Francesco Pastorella, di Pieve Torina (Macerata) che vive in un roulotte da 3 mesi - così calpestano la nostra dignità, non sono arrivati i container e quelli che arriveranno prevedono 6 bagni ogni 100 persone. Non ci sono le tensostrutture per il bestiame e nemmeno i moduli per le scuole".
   
   Una delegazione di residenti colpiti dal sisma verrà ricevuta dal presidente della Camera Laura Boldrini e successivamente dal presidente del Senato Pietro Grasso. "Speriamo di essere ricevuti anche dal presidente del Consiglio Gentiloni"'. Tra gli striscioni spicca quello con su scritto 'abbandonati da tre mesi senza casa, lavoro e soldi".

Ultima modifica il Giovedì, 02 Febbraio 2017 15:45

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