L'inserimento di isolatori sismici sotto gli edifici scolastici con bassi indici di vulnerabilità. E' la proposta del Consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci, che in questi giorni ha partecipato ad alcuni degli incontri svolti all'Aquila sull'annosa questione della sicurezza sismica degli istituti, un argomento emerso prepotente dopo le scosse di terremoto di fine gennaio.
"In attesa di norme cogenti in materia, la soglia accettabile di sicurezza per gli edifici scolastici preesistenti potrebbe assimilarsi allo 0,80 con programma di azioni miranti all'adeguamento degli edifici e, dunque, all’indice 1. L'inserimento di isolatori sotto edifici preesistenti sarebbe ipotesi praticabile (salvo eccezioni), come già fatto anche a L'Aquila, e potrebbe ragionevolmente risolversi, per ogni edificio, anche solo in un anno di lavori pur considerando che, questi, dovrebbero certamente interessare gran parte delle strutture del fabbricato", sottolinea il dirigente dei dem aquilani, tra i papabili per la candidatura a sindaco in vista delle elezioni di primavera.
"Gli studenti delle scuole temporaneamente interessata dai lavori potrebbero svolgere tranquillamente l'attività didattica - conclude Pietrucci - già dal prossimo settembre, in uno/due edifici sicuri non attualmente utilizzati della città, debitamente e celermente attrezzati; oppure in MUSP appositamente realizzati durante l'estate o liberati da altre scuole, trovando dunque soluzioni a costo zero; oppure ancora in aggregazioni di moduli rimovibili installati su terreni pianeggianti sufficientemente ampi, in due mesi a partire da oggi (risolvendo in questo caso anche la fine del corrente anno del Cotugno)".
La nota completa
Ricostruzione pubblica e scuole, università e ospedale: occorre metterli in sicurezza, solo a quel punto L’Aquila potrà essere una città attrattiva nei prossimi anni. Per quanto riguarda le scuole occorre impegnarci tutti a trovare soluzioni a breve e medio termine, attraverso un percorso partecipato che preveda il coinvolgimento della Provincia e del Comune, dei Consigli d'istituto (docenti, genitori e rappresentanti studenteschi), del Provveditorato agli studi e degli Ordini. In questi giorni sono stati frequenti le mie interlocuzioni con tecnici e ingegneri, in particolare con l'architetto Marco Morante, da cui è emersa la mia proposta, suscettibile come sempre di valutazioni e modifiche.
Nell’ambito del percorso che grazie alla Regione, e in particolare al vicepresidente Giovanni Lolli, si è intrapreso per la ricognizione del patrimonio di edilizia scolastica dell’Aquila, è possibile inserire una procedura ragionevolmente rapida e sicuramente efficace per la messa in sicurezza delle scuole, laddove necessario. In attesa di norme cogenti in materia, la soglia accettabile di sicurezza per gli edifici scolastici preesistenti potrebbe assimilarsi allo 0,80 con programma di azioni miranti all’adeguamento degli edifici e, dunque, all’indice 1. L'inserimento di isolatori sotto edifici preesistenti sarebbe ipotesi praticabile (salvo eccezioni), come già fatto anche a L'Aquila, e potrebbe ragionevolmente risolversi, per ogni edificio, anche solo in un anno di lavori pur considerando che, questi, dovrebbero certamente interessare gran parte delle strutture del fabbricato. Ciò al netto di lungaggini derivanti dalle fasi di affidamento dei lavori, per cui sarebbe auspicabile procedere per somma urgenza, almeno per le prime tranche del programma: questo è l'oggetto delle richieste rivolte al governo, in particolare si punta a utilizzare le norme snelle di cui beneficia il nuovo cratere sismico.
Partendo dal fabbricato più vulnerabile (e utilizzando perciò immediatamente il sistema di classificazione che verrà elaborato sul campo da ReLUIS e dalla task force regionale), si potrebbe procedere circolarmente intervenendo su uno/due edifici per anno, per tanti anni quanti sono gli edifici interessati. Così facendo, gli studenti delle scuole temporaneamente interessata dai lavori potrebbero svolgere tranquillamente l'attività didattica, già dal prossimo settembre, in uno/due edifici sicuri non attualmente utilizzati della città, debitamente e celermente attrezzati; oppure in MUSP appositamente realizzati durante l'estate o liberati da altre scuole, trovando dunque soluzioni a costo zero; oppure ancora in aggregazioni di moduli rimovibili installati su terreni pianeggianti sufficientemente ampi, in due mesi a partire da oggi (risolvendo in questo caso anche la fine del corrente anno del Cotugno).
Anche in questi casi al netto di lungaggini in fase di affidamento, quindi con la suddetta possibilità di attivare procedure di somma urgenza. Inoltre proprio questa potrebbe essere l'occasione per mettere in campo la proposta sul Fascicolo del Fabbricato, battaglia sacrosanta del nostro sindaco. A valle di questo processo, l'indice di vulnerabilità sarebbe pubblico, da affiggere all’ingresso di ogni scuola, prima, e di ogni edificio di uso pubblico, poi. Le prime strutture su cui intervenire per ripartire, quindi, sono le scuole, a conferma della loro estrema importanza non solo simbolica.