Sul tavolo del centrodestra cittadino irrompe il 'Movimento Nazionale per la Sovranità'.
A Palazzo Fibbioni, laddove aveva sede il comitato locale a sostegno di Gianni Alemanno per le Europee del 2004, l'ex sindaco di Roma ha presentato le linee guida del nascente movimento che ha celebrato il congresso soltanto venti giorni fa; il nuovo soggetto politico nasce dalla fusione di Azione Nazionale, La Destra di Francesco Storace e altre 27 associazioni sparse su tutto il territorio nazionale.
L'obiettivo dichiarato è "costruire una casa comune di tutte le destre: riteniamo sia tempo di ricostruire un percorso condiviso, capace di parlare alle forze civiche e partitiche che facevano la forza di Alleanza Nazionale e che, in questi anni, si sono perse, divise in mille rivoli", ha sottolineato Alemanno. "In tutto il mondo, sono tornati centrali i temi della sovranità nazionale e popolare: penso all'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, all'importanza assunta da Vladimir Putin nello scacchiere politico internazionale. E' assurdo che in Italia, la culla della destra nazionale e sociale, non vi sia una forza dichiaratamente sovranista, nel rispetto dell'identità, delle tradizioni, della dignità spirituale e delle aspirazioni economiche e sociali del nostro popolo".
Alemanno è interessato alla costruzione di un vero e proprio polo, e per questo si rivolge - in particolare - al movimento di Matteo Salvini e a Fratelli d'Italia, "sebbene il partito di Giorgia Meloni - ha riconosciuto - mantiene ancora un atteggiamento di chiusura"; un progetto politico che mira, comunque, all'unità del centrodestra: "Riuscissimo a costruire un fronte sovranista però, capace di porsi in modo dialettico con le forze liberal-popolari, come avviene tra l'altro nel resto d'Europa, potremmo ancorare la coalizione ai valori della destra".
In questo senso, "l'unica via per indicare la leadership della coalizione - al livello nazionale e ai piani locali - sono le primarie. A Roma - ha inteso ribadire Alemanno - abbiamo regalato le elezioni al Movimento 5 Stelle per il veto che Forza Italia ha posto sulle consultazioni di coalizione; una posizione politica, quella dei forzisti, in contrapposizione con le altre forze di centrodestra: Noi con Salvini è a favore delle primarie, Fratelli d'Italia le prevede per statuto, Direzione Italia di Raffaele Fitto condivide il percorso, e così il nostro Movimento. Ebbene, se decidessimo di indirle - a tutti i livelli - Forza Italia non potrebbe far altro che partecipare, o correre da sola".
Un messaggio piuttosto chiaro, che a L'Aquila assume ancor più significato considerato il dibattito che si protrae da mesi.
Referente del Movimento Nazionale per la Sovranità sul territorio è Valerio Di Pasquale, già segretario del Fronte della Gioventù ai primi anni '90, delegato al congresso di Fondazione di Alleanza Nazionale nel 1994, presidente di Azione Giovani fino al 1998, responsabile de La Destra dal 2011; rappresenta il legame con la storia e le tradizioni della destra cittadina che - ha ricordato - oggi esprime tre potenziali candidati a sindaco - Luigi D'Eramo, Pierluigi Biondi e Guido Quintino Liris - provenienti dalle fila della militanza giovanile nel Fronte della Gioventù-Azione Giovani".
"In vista delle amministrative di giugno - ha spiegato Di Pasquale - la nostra posizione è la stessa che al livello nazionale: in assenza di una candidatura 'forte', condivisa dalle forze civiche e partitiche di centrodestra, si tengano primarie di coalizione. Già nel 2012, L'Aquila poteva rappresentare un laboratorio: all'epoca, ero responsabile de 'La Destra' di Storace e fummo invitati a partecipare alle primarie che erano state indette dalle forze d'area; depositammo al notaio la candidatura di Luigi D'Eramo, poi saltò il tavolo per la decisione dell'allora candidato di Forza Italia (Pierluigi Properzi, ndr) di tirarsi indietro. Ebbene, possiamo dirci che la scelta non portò fortuna".
"Si fosse almeno fatto lo sforzo culturale e politico di cercare candidature condivise, di prestigio, e con spiccate capacità, non saremmo certo a questo punto", l'affondo; "invece, ognuno si arrocca sulle proprie posizioni senza considerare lo stato d'emergenza che vive ancora la città. Va costruito un progetto di rilancio alternativo a quello messo in campo, almeno in un primo momento, dal centrosinistra che, oggi, brancola nel buio; vanno cercate soluzioni ai problemi, poi si sceglierà il candidato più adatto a dar volto alla coalizione".
Il 'Movimento nazionale per la sovranità' presenterà una sua lista, aperta alle associazioni e ai percorsi civici intrapresi da esponenti di centrodestra: "sarà un contenitore a servizio del candidato sindaco di centrodestra, si riuscisse a trovare l'unità della coalizione". A quanto si apprende, nel Movimento confluirà anche 'L'Aquila futura' di Roberto e Salvatore Santangelo, da sempre 'vicini' a Gianni Alemanno.
Rappresenterà un sostegno ulteriore, e importante, al movimento Noi con Salvini e a chi, come Riscatto Popolare di Giancarlo Silveri, chiede da tempo un metodo condiviso per la scelta del candidato sindaco, sebbene non sembra ci sia spazio per un'apertura dell'ultima ora; i rappresentanti locali di Fratelli d'Italia, e il candidato sindaco Pierluigi Biondi, hanno disertato l'appuntamento con Alemanno e Di Pasquale, ed era palpabile, invece, l'imbarazzo tra gli esponenti di Forza Italia accorsi a Palazzo Fibbioni: in platea erano seduti Guido Quintino Liris, Stefano Morelli, Luca Ricciuti, Paolo Federico e Vito Domenici che, a fine conferenza stampa, si è lasciato andare ad un intervento piuttosto critico avverso il meccanismo delle primarie.
A dire che la via verso l'unità è ancora lastricata di ostacoli.