Lunedì, 13 Marzo 2017 13:40

Diga Campotosto, presentata una risoluzione bipartisan in Consiglio regionale

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"La Regione Abruzzo si faccia promotrice presso l'Enel al fine di ottenere un impegno formale nella comunicazione del livello di dotazione dell'acqua raggiunto della diga di Campotosto (Aq) a cadenza settimanale, al fine di tranquillizzare il settore primario e consentire lo svolgimento delle normali attività agricole che oggi rischiano di subire irreparabili danni".

Questo l'oggetto della risoluzione presentata in Regione dal consigliere regionale Mauro Febbo e sottoscritta anche dai consiglieri Paolo Gatti, Sandro Mariani, Giorgio D'Ignazio, Mario Olivieri e Alessio Monaco. Praticamente firmata da tutti i gruppi consiliari.  

"Dopo il terremoto, i cittadini che abitano a valle del lago artificiale di Campotosto hanno avuto paura che le antiche dighe costruite un'ottantina di anni fa potessero crollare. Gli ingegneri del ministero delle Infrastrutture preposti alla sicurezza delle dighe e quelli dell'Enel hanno verificato con accortezza: nessun rischio, solidissime. Il presidente della Commissione Grandi Rischi, il fisico Sergio Bertolucci, in televisione aveva evocato la parola Vajont. E quindi le autorità, per placare i cittadini, hanno ordinato all'Enel di aprire le paratoie e vuotare quel bacino idroelettrico dal quale si ricava elettricità pulita. Ora è quasi vuoto. Resta nel lago poco più di un terzo dell'acqua, cioè solamente il fondo limaccioso. Quando furono costruite le dighe di Campotosto si sapeva benissimo che cosa fossero le faglie e dal 2009, dopo il terremoto de L'Aquila, quella faglia di Campotosto è analizzata a fondo e non interessa direttamente le fondazioni delle dighe. La diga non è studiata dalla Protezione civile (come invece aveva detto in tv Bertolucci) bensì dalla direzione Dighe del ministero delle Infrastrutture, che è l'autorità competente sulla sicurezza dei grandi sbarramenti".

"Questa situazione adesso causa numerose criticità sia al mondo agricolo sia al tessuto sociale. Infatti la  carenza idrica inciderebbe profondamente sull'economia in particolare nei settori: agricolo (per il solo comprensorio teramano) 63 milioni di mc di acqua utilizzata - 10.000 ettari irrigui - 85 milioni di euro di PLV diretta e/o indotta - e tanta manodopera, 4500 persone (tutta la rete di canali di irrigazione che prima alimentavano i terreni di pianura con il tempo, non avendo subito alcuna manutenzione sono oggi inutilizzabili ed oltretutto la portata irregolare dell'acqua regimentata da ENEL, è priva di sedimenti di struttura quali ciottoli e pietrame, e ciò ha mutato completamente il letto del fiume; turistico: l'Acquedotto del Ruzzo ogni anno nei mesi estivi preleva circa 8 milioni di mc di acqua, potabilizzandoli ed immettendoli nelle condotte per soddisfare la maggiore utenza nella zona costiera. L'acqua ad uso potabile, per legge, ha la priorità su tutti gli altri usi, ed è per questo che il mondo agricolo vive questi momenti con grande apprensione e chiede che nell'invaso ricominci la fase di accumulo in vista della distribuzione che avviene in estate. Pertanto – i sottoscritti consiglieri regionali  - impegnano il Presidente della Regione D'Alfonso ad intervenire immediatamente al fine di ristabilire al più presto la normale attività della diga al fine di ristorare sia le attività aziendali sia il tessuto economico di quell'area".

Pepe: "Ok controlli su tenuta strutture"

"Nell'incontro di oggi, Ministero dei Trasporti (Mit) ed Enel, hanno fornito dati utili e soddisfacenti per consentire all'invaso di Campotosto di poter approvvigionare acqua. Adesso tutti gli enti preposti lavorino per salvare la prossima stagione agricola di un territorio, quello, teramano, composto da 4.500 aziende circa e circa 10.000 ettari di superficie agricola irrigua".

Lo ha affermato l'assessore alle politiche agricole, Dino Pepe, al termine del tavolo operativo dove sono stati illustrati e acquisiti elementi tecnici e dati relativi ai controlli effettuati sulle strutture delle tre dighe presenti nel bacino di Campotosto, dopo le sequenze sismiche del 2016 e 2017.

Ai lavori del tavolo, coordinati dal presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, hanno partecipato il gestore dell'invaso, Enel, i responsabile del Mit (direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del ministero dei trasporti), i rappresentanti di Protezione civile nazionale, Ingv, prefettura dell'Aquila e di Teramo, Consorzio di Bonifica Nord, enti locali e organizzazioni agricole. Sono state le associazioni agricole, nelle settimane scorse, a chiedere l'intervento del presidente Luciano D'Alfonso affinché venisse garantita, con il riempimento del lago di Campotosto, la stagione agricola.

"Come è emerso dal tavolo - ha proseguito Pepe - sono state concluse tutte le verifiche tecniche sui dati raccolti dai controlli effettuati sulle strutture, ognuno ha svolto i compiti assegnati; sia il Mit nella sua veste di controllore, sia Enel in qualità di gestore, hanno fornito risposte positive. Inoltre, abbiamo calendarizzato i tempi per l'approvazione, da parte della prefettura competente, del documento di protezione civile (aprile 2017), a cui è allegato il piano di emergenza di evacuazione (maggio 2017), affinché anche i Comuni siano protagonisti e non parte passiva". Il verbale della riunione sarà inviato ai componenti del tavolo e dopo l'accettazione, il gestore, di concerto con le autorità competenti, potrà attivare le procedure per favorire il riempimento dell'invaso e arrivare, entro un mese e mezzo, a una quota idrica di 1.310 metri sul livello del mare (60 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto a oggi), quantità necessaria la stagione agricola a valle.

Ultima modifica il Lunedì, 13 Marzo 2017 14:02

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