Squillano a vuoto i telefoni dei principali esponenti del centrodestra cittadino.
L'articolo pubblicato stamane dalla collega Monica Pelliccione, in prima pagina locale del quotidiano 'Il Centro', ha rappresentato infatti un vero e proprio scossone in seno alle forze civiche e partitiche. In sostanza, il pezzo giornalistico prefigura la discesa in campo, come candidato sindaco, di Luca Bergamotto, direttore di LaQtv, già consigliere regionale e comunale, già candidato sindaco nel 2007 con la Democrazia Cristiana per le Autonomie, e nome noto agli ambienti romani; il profilo di Bergamotto avrebbe ricompattato il fronte di centrodestra, sbaragliando la concorrenza degli altri candidati in campo.
Sebbene non abbia fatto mai il nome del giornalista, il vice presidente regionale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Guido Quintino Liris, candidato in pectore dei forzisti almeno fino a qualche ora fa, ha confermato che "il centrodestra tradizionale, esteso al mondo civico che ha inteso unirsi a noi, andrà compatto alle elezioni con un solo nome. Siamo in dirittura d'arrivo - ha aggiunto - da tempo stavamo lavorando all'unità della coalizione, e ora le condizioni sono mature". Niente primarie, "non ce ne sarà bisogno".
Dunque, Bergamotto sarebbe il candidato sostenuto da Forza Italia e raccoglierebbe intorno a sé il centrodestra tradizionale: ecco il senso dell'articolo.
Come detto, i telefoni squillano a vuoto da ore ma fonti vicine a Bergamotto confermano che, in effetti, si starebbe ragionando di una possibile candidatura da una quindicina di giorni. Cos'altro sappiamo?
Sappiamo che Forza Italia si è riunita martedì in coordinamento comunale e che, a margine, Liris avrebbe fatto un passo di lato, con alcuni forzisti che, a quel punto, avrebbero provato a muovere il partito su Pierluigi Biondi e altri, invece, che si sono opposti fermamente, chiedendo che il candidato fosse comunque un esponente forzista, ed è noto che si sarebbe fatto avanti - provocatoriamente - il vice presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari. Non è un mistero che Bergamotto sia assai vicino a Forza Italia.
Sappiamo anche, però, che Giancarlo Silveri - candidato sindaco del movimento civico 'Riscatto popolare' - non è stato informato di quanto starebbe accadendo: "Se hanno trovato una soluzione senza coinvolgerci, vadano pure", si è limitato a dire. E pure Pierluigi Biondi ha spiegato di non saperne assolutamente nulla; filtra, anzi, da ambienti vicini all'ex sindaco di Villa Sant'Angelo, la volontà di non fare passi indietro. Resta in silenzio, invece, Luigi D'Eramo, candidato sindaco del movimento 'Noi con Salvini' che, giusto qualche giorno fa, ai nostri microfoni, aveva lanciato un ultimatum ai forzisti: "Non dovessimo ricevere risposte politiche chiare entro la fine della settimana, ci riserviamo di assumere le scelte che riterremo opportune per il bene della città", aveva dichiarato, lasciando intendere la volontà di costruire una coalizione alternativa.
In realtà, ci sarebbero alcuni esponenti di centrodestra che - in queste settimane - non avrebbero smesso di lavorare nell'ombra all'unità della coalizione; a metà settimana, ci sarebbe stato un pranzo e, su un foglietto, sarebbero finiti tre nomi: Biagio Tempesta, Antonello Oliva e, appunto, Luca Bergamotto. Ospite lo scorso giovedì della trasmissione 'Aquilani', ancora su LaQtv, Liris ha accennato, in effetti, ad un tavolo di coalizione e ai ragionamenti che si stavano facendo intorno a "tre nomi" forti per l'unità.
Ebbene, dai tavoli romani sarebbe arrivato un via libera di massima al nome di Bergamotto.
Così, Forza Italia uscirebbe dalle sabbie mobili delle ultime settimane con un nome 'terzo' che potrebbe ricompattare il partito, per un verso, aprendo - per l'altro - le porte della coalizione ai centristi, considerata almeno la storia politica di Bergamotto, trovando sponda, magari, nelle forze sovraniste, in 'L'Aquila futura' di Salvatore Santangelo (molto vicino al giornalista) e in seno al 'Movimento per la Sovranità' che potrebbero convergere sul nome del direttore di LaQtv; costringerebbe gli altri aspiranti candidati, tra l'altro, a giustificare un eventuale 'no' alla candidatura di Bergamotto che verrebbe presentata come una scelta di responsabilità dei forzisti pronti a rinunciare alla discesa in campo di Liris.
Le parole di Silveri e di Biondi, il silenzio dei salviniani, raccontano che, in effetti, la 'mossa' di mettere sul tavolo il profilo di Bergamotto ha ribaltato le carte in tavola. Ora, non resta che capire se i salviniani accetteranno di fare un passo indietro sulle primarie e, dunque, sulla candidatura di Luigi D'Eramo, e se Pierluigi Biondi deciderà, comunque, di tirare dritto sulla strada tracciata, anche senza Forza Italia che contava potesse confluirvi. E poi, davvero i forzisti si mostrerebbero compatti sul nome di Bergamotto?
Saranno decisive le prossime 48-72 ore.