I morti a Lampedusa sono 309. Ancora una sessantina i dispersi. Evidentemente, però, l'indignazione delle prime ore ha già lasciato il posto al qualunquismo politico a cui siamo, oramai, tristemente abituati.
Era stato presentato ieri, in commissione Giustizia, un emendamento firmato dai senatori pentastellati Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi per l'abolizione del disumano reato di clandestinità, contenuto nella legge Bossi-Fini. Ed era stato approvato, con i voti del Partito Democratico. Peccato che, stamane, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio abbiano sconfessato i senatori del M5S con un durissimo post pubblicato sul blog di Grillo. E con il plauso del Popolo delle Libertà. "La posizione di Buccarella e Cioffi è del tutto personale", si legge. "Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito".
Un vero e proprio affondo: "Un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all'opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono 'educare' i cittadini, ma non è la nostra".
In altre parole, la politica del Movimento 5 Stelle è assecondare la pancia degli elettori, alimentare le paure dell'altro, del diverso da noi: "Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice 'La clandestinità non è più un reato'. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?".
Parole durissime, termini xenofobi e razzisti, accolti con favore dal Pdl: "Clandestinità: perfino Casaleggio boccia le follie 5 stelle. Correggere subito il tiro!", ha scritto su Twitter Maurizio Gasparri, vicepresidente a Palazzo Madama. Critica la Lega Nord, che ha inscenato una protesta in aula mostrando cartelli con scritto 'Sicurezza no, clandestini si': "La dichiarazione arriva molto in ritardo", ha sottolineato il senatore Massimo Bitonci. "In commissione è successo un fatto estremamente grave perché i proponenti dell'emendamento sono del M5S. Ora chiediamo a Grillo e a Casaleggio e agli esponenti del M5S di firmare loro il nostro emendamento che ripristina il reato di immigrazione clandestinà".
"Bossi- Calderoli, Grillo -Casaleggio. Sul dramma immigrati cercate le differenze... se le trovate", il commento il leader di Sel, Nichi Vendola. In subbuglio il Partito Democratico: "Grillo e Casaleggio gettano la maschera rivelando la natura xenofoba e fascistoide del loro pensiero e delle loro azioni - attacca Dario Nardella - in più emerge la loro ignoranza in diritto. La Ue infatti ha più volte richiamato l'Italia sul contrasto del reato di clandestinità con i principi del diritto comunitario. Il Parlamento deve al più presto allineare il diritto italiano a quello europeo anche perchè i magistrati già disapplicano le nostre norme in favore di quelle comunitarie. E' una battaglia di coerenza".
"Proprio nelle ore in cui si parla di amnistia - incalza Nardella - non si considera che l'ordinamento italiano contiene norme che prescrivono persino l'arresto in flagranza e la reclusione sino a 5 anni degli immigrati clandestini. In questo modo la mano destra non sa cosa fa la sinistra: inutile sarebbe alleggerire le carceri italiane con l'amnistia se a monte non si correggono le storture normative che finirebbero col riempirle di nuovo nel giro di pochi mesi".
Stasera, alle 20, ci sarà una assemblea dei senatori e deputati del M5S. "Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori", hanno spiegato Cioffi e Buccarella. "Potremmo aver sottovalutato la portata di quell'emendamento, magari potendo difficilmente immaginare che sarebbe passato in commissione. Per l'aula avremo tutto il tempo di chiarirci tra di noi, con lo staff".
In altre parole, è pronto l'immediato passo indietro. Si ubbidisce al capo. Evidentemente, la strage di Lampedusa, al di là delle parole e delle finte lacrime, non ha insegnato davvero nulla.