Martedì, 18 Aprile 2017 14:21

Patto per L'Aquila, Cimoroni risponde all'Ance: "Prima rispettate gli impegni"

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"Prima di avanzare richieste, rispettate gli impegni che avete preso", a cominciare, magari, da quel Fondo etico presentato in pompa magna e mai fatto funzionare.

E' questo, in sintesi, il contenuto della risposta che la candidata sindaco della coalizione civica L'Aquila chiama, Carla Cimoroni, ha inviato al presidente provinciale dell'Ance (l'associazione costruottori) Ettore Barattelli, che venerdì scorso, dalle colonne del quotidiano Il Centro, aveva lanciato un appello a tutti i candidati a sindaco a firmare un "patto per la città" fondato su alcuni punti programmatici.

Tra questi, la realizzazione di una cabina di regia permanente per il monitoraggio di tutte le stazioni appaltanti; l'adozione di misure straordinarie (deroghe al codice degli appalti e passaggio al criterio degli appalti-concorso) per accelerare i tempi di approvazione dei progetti, sia per la ricostruzione privata che per quella pubblica, e in particolare per le scuole; una sede comunale "splitatta", dislocata in parte all'autoparco e in parte dentro le mura del centro storico, per ridare vita al cuore della città.

"Niente deroghe al codice degli appalti ma piuttosto attivazione di processi virtuosi per creare lavoro e redistribuire ricchezza; sì al monitoraggio della ricostruzione purché sia fatto da osservatori trasparenti e partecipati dai cittadini" ha risposto L'Aquila chiama, che ha invitato l'Ance a rispettare gli impegni presi con la città ma mai onorati, come quello sul Fondo etico, ovvero i contributi che avrebbero dovuto ridare fiato al mondo dell'associazionismo culturale e sportivo.

Il testo integrale della nota

Gentili costruttori aquilani,

abbiamo letto con interesse l’invito al confronto che avete rivolto ai candidati a sindaco in merito a proposte puntuali. Alcune fanno già parte del nostro programma come l'avvio immediato della ricostruzione delle prime case nelle frazioni e il rientro degli uffici pubblici nel centro storico, politiche che per precisa scelta non sono state prioritarie per l'Amministrazione uscente. Quanto alla "cabina di regia", noi preferiamo da sempre parlare di "osservatorio della ricostruzione" trasparente e partecipato: grazie a un nostro emendamento di quattro anni fa, approvato all'unanimità, l'"osservatorio" è già parte integrante del programma di ricostruzione pubblica e privata, sottoservizi compresi.

Peccato che anche questo strumento non sia mai stato attuato dall'Amministrazione uscente. Per il piano delle opere pubbliche la condivisione deve essere attuata con tutti gli attori istituzionali, culturali, sociali e produttivi del territorio, a partire dai cittadini stessi, con un processo di partecipazione realmente decisionale.

Crediamo anche che prima di parlare in maniera più articolata di possibili deroghe (per esempio, chi e come dovrebbe scegliere le ditte appaltatrici), sarebbe necessario confrontarsi sulla possibilità di innescare processi virtuosi di creazione di lavoro e redistribuzione della ricchezza.

In merito a quest'ultimo punto, è noto a tutti come, già nella fase di emergenza, con il Fondo Immobiliare, molte aziende sono state salvate dallo Stato dai debiti contratti con le banche per aver costruito appartamenti che erano rimasti invenduti ancor prima del sisma. Un’operazione costata decine di milioni di euro, soldi di tutti i cittadini. Così come è innegabile che, nel post sisma, alcune categorie hanno beneficiato inevitabilmente di maggiori guadagni, mentre tanti cittadini hanno patito enormi difficoltà economiche.

La responsabilità sociale imporrebbe quindi a chi molto sta guadagnando di rimettere parte degli utili al territorio, alla comunità appunto.

A tale scopo negli scorsi anni avete annunciato solennemente l’apertura di un Fondo Etico con risorse da destinare al sociale, allo sport alla cultura. Ma dopo le conferenze stampa nulla è accaduto, di quel Fondo si sono perse le tracce e di euro per il territorio non si è vista neppure l’ombra.

Avevate preso un impegno con la città, sarebbe il momento di onorarlo, tanto più che i cittadini aquilani hanno scelto nella maggior parte dei casi le ditte della nostra provincia per la ricostruzione delle proprie abitazioni.

Le iniziative sociali e culturali, incredibilmente vive nonostante il disinteresse dell’Amministrazione, ne hanno disperato bisogno. Così come le attività sportive, portate avanti da società grandi e piccole. È possibile che molte di queste società, a partire dalle due maggiori realtà di calcio e rugby, siano in uno stato comatoso in un territorio dove sono piovuti miliardi di euro?

Diamo atto che, con altre iniziative o singolarmente, qualcosa avete dato, ma si tratta di ben poca cosa rispetto a quello che "eticamente" sareste tenuti e vi eravate impegnati a fare.

La generosità è arrivata paradossalmente, ma non troppo, da chi poco possiede: avete visto cosa sono riusciti a costruire gli ultras, grazie alla loro tenacia e l’impegno di qualche funzionario comunale, con lo skate park a piazza d’Armi, dedicato a “Maurane Frati", una ragazzina nata in Francia da emigranti aquilani e morta a San Gregorio il 6 aprile 2009 mentre era in vacanza dai suoi nonni?

E non sono i soli: molte mamme, per esempio, hanno contribuito a riqualificare il parco giochi del Castello. Seguite il loro esempio in proporzione alle vostre notevoli disponibilità economiche!

Ci aspettiamo che, prima di avanzare richieste o repliche, vengano rispettati gli impegni che avete preso: sarebbe la migliore risposta che tutta la città attende.

Ultima modifica il Martedì, 18 Aprile 2017 14:48

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