"Il Movimento 5 Stelle rappresenta l'unico elemento di discontinuità dal sistema affaristico che ha governato la città".
Così, Fabrizio Righetti ha lanciato la sua candidatura a sindaco del Movimento che, alle amministrative di giugno, presenterà una lista pentastellata certificata dalla Casaleggio Associati. Righetti, 48 anni, laureato in ingegneria civile, lavora all'Arta ed ha un contratto di collaborazione come docente con l'Ateneo cittadino; iscritto dal 2012 al blog di Beppe Grillo, viene dal mondo del volontariato, attivo con la Protezione civile. "Il mio compito - ha spiegato - è solo quello di fare da portavoce ai meetup riuniti che mi hanno scelto, un gruppo coeso, solido e che ha lavorato duramente, in questi anni, pur non avendo alcun rappresentante in Consiglio comunale, per verificaere gli atti prodotti dall'amministrazione comunale".
Accanto al candidato sindaco, la senatrice Enza Blundo e in consiglieri regionali Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Riccardo Mercante; in platea, Fausto Corti e Antonio Perrotti, oltre agli attivisti dei meetup riuniti. "Parteciperemo alle elezioni per vincerle", ha sottolineato Righetti; "L'Aquila ha bisogno di una svolta dal sistema partitocratico che l'ha soffocata. La forza che ci danno i cittadini, con i quali ci rapportiamo e confrontiamo quotidianamente, ci ha fatto capire che c'è una grande volontà di cambiamento".
Righetti ha ripercorso il lavoro svolto dal gruppo pentastellato aquilano in questi anni: "Abbiamo svelato lo stato vergognoso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica che, ad otto anni dal terremoto, aspettano ancora la ricostruzione; abbiamo fatto sopralluoghi con la gente, tra la gente, presentato interrogazioni in Consiglio Regionale interessando i nostri portavoce in Emiciclo e interpellanze parlamentari con la cittadina eletta in Senato, Enza Blundo. Abbiamo vigilato sugli appalti, interessando l'Anac di Cantone per una verifica di congruità dell'affidamento dei lavori per la realizzazione del parco di Piazza d'Armi. Abbiamo segnalato le criticità che si stanno verificando in centro storico, al passaggio dei sottoservizi. Abbiamo contestato la delibera di Giunta comunale che destina, retroattivamente, i fondi della ricostruzione destinati alla cultura ad attività già svolte nel 2016. E abbiamo posto in essere altre attività", ha aggiunto il candidato sindaco; "tra le altre, il sostegno ai cittadini assegnatari di Case e Map, vessati da un sistema di calcolo delle bollette iniquo, e degli aquilani che vivono nel quartiere di edilizia pubblica di San Gregorio".
Ora, "è il momento di guardare al futuro" ha incalzato Righetti: "vogliamo prenderci L'Aquila, e non per interessi personalistici, per segnare una svolta, una rinascita. Immaginiamo una città a misura d'uomo con elevati standard di qualità: per rendere concreto il nostro obiettivo, però, abbiamo bisogno dei cittadini; riusciremo nei nostri intenti soltanto con una partecipazione davvero democratica di tutti gli aquilani alle scelte, dicendo basta alle imposizioni calate dall'alto". In questo senso, "sin da gennaio abbiamo messo a disposizione una piattaforma online per contribuire alla stesura del programma che, nei prossimi giorni, presenteremo alla città".
Alcuni temi centrali, Righetti li ha già messi sul tavolo: "Va realizzata la piena trasparenza amministrativa", ha ribadito. "Inizieremo con la riorganizzazione della macchina comunale, verificando le spese inutili e, in particolare, lo stato delle aziende partecipate; lavoreremo alla realizzazione di una sede unica comunale, è inaccettabile si continuino a pagare fitti per le sedi distaccate con i fondi vincolati al progetto disponibili in cassa; andrà ricostituito il tessuto sociale, sfaldato dalla realizzazione delle new town, velocizzata la ricostruzione pubblica, rivitalizzato il centro storico facendo tornare le piccole e medie imprese, per non parlare della ricostruzione mancata dei centri storici delle frazioni: in campagna elettorale, tutti parlano di frazioni ma, in questi anni, c'era il Movimento 5 Stelle tra la gente".
Poi, l'avvertimento: "verificheremo subito il bilancio del Comune, non vorremmo ci fosse il rischio commissariamento". Dunque, il tema della sicurezza, "a partire dalle scuole: la città si sta spopolando, non è stata trasmessa serenità ai cittadini; va subito indicato l'indice di vulnerabilità degli edifici scolastici, e va redatto un cronoprogramma chiaro per la messa in sicurezza, avviando la ricostruzione delle scuole comunali visto che i soldi ci sono, e sono fermi da anni".
Per realizzare il programma, "abbiamo bisogno dei cittadini, dell'apporto e del supporto di tutti" ha concluso Righetti; "siamo disponibili ad un confronto con chiunque vorrà, ribadendo che il candidato sindaco non è altro che un cittadino, come voi".
"Il candidato e la lista M5S saranno a disposizione della città e dei cittadini", ha aggiunto la senatrice Enza Blundo; "nessuno ambisce alla poltrona per tornaconti personali, siamo un movimento di persone che si impegnano per il territorio indipendentemente dalle cariche, come ha fatto, sino ad oggi, Fabrizio Righetti. Per questo, sono felicissima che L'Aquila abbia la possibilità di scegliere una vera discontinuità". Attivisti ed eletti, in Regione e al Parlamento, "sosterranno convintamente il candidato sindaco", ha ribadito Riccardo Mercante: "non siamo qui per partecipare, ma per vincere e, così, ridare potere ai cittadini dell'Aquila. D'altra parte, "non si può sperare di ottenere un risultato diverso riproducendo gli stessi comportamenti", ha incalzato Gianluca Ranieri: "in città, i risultati ottenuti in questi anni sono stati davvero scoraggianti e, dunque, è necessario cambiare, battere una strada nuova". Con l'obiettivo di governare, e non soltanto di stare all'opposizione: "Si possono compiere atti di buon governo stando all'opposizione - le parole di Sara Marcozzi - ma soltanto amministrando le città, la Regione, il Paese, il Movimento 5 Stelle può cambiare davvero le cose". L'Aquila "è una città ferma, ingessata che non guarda agli ultimi", ha concluso Domenico Pettinari;"è arrivato il momento di dire basta".