Venerdì, 28 Aprile 2017 10:01

Faccia, ecco la Carta del Gran Sasso: "Inviata ai candidati a sindaco"

di 

"E' stata una stagione terribile, dal punto di vista economico oltre che psicologico, morale e fisico. Un vero e proprio strazio: prima, la neve che non c'era, poi ce n'era troppa, quindi i problemi della seggiovia che si sono aggiunti alle criticità causate da sottoservizi inesistenti; ne abbiamo passate davvero di tutti i colori. Fortunatamente, il Gran Sasso è il Gran Sasso: è la montagna più bella d'Italia, è conosciutissima in Europa, ne abbiamo riscontri quotidiani, e in molti ci chiedono com'è possibile che sia ridotta così".

Parole di Luigi Faccia, direttore della Scuola Sci di Assergi e animatore dell'associazione Progetto Montagna del gruppo Save Gran Sasso che ha lanciato l'idea di un referendum per la riperimetrazione delle zone Sic nel comprensorio del Gran Sasso raccogliendo oltre 5mila firme per ciascuno dei due quesiti, trasformati in petizioni popolari.

"Considerato che non abbiamo l'innevamento programmato - ha spiegato Faccia ai microfoni di Mente Locale, su Radio L'Aquila 1 - abbiamo perso una decina di giorni in dicembre e l'intero mese di gennaio: eppure, abbiamo avuto 47 giorni e 3 mezze giornate d'apertura, e per altri 21 giorni le chiusure si sono rese necessarie per problemi non legati alle condizioni atmosferiche. Anche quest'anno, dunque, avremmo potuto sciare per almeno 70 giorni: d'altra parte, Campo Imperatore fornisce ogni anno, nell'arco della stagione invernale, almeno tre mesi abbondanti di neve, e non è da tutte le stazioni".

Save Gran Sasso ha tenuto un sondaggio sul sito internet, nei giorni scorsi, per capire come muoversi in vista delle elezioni amministrative di giugno; ebbene, la maggioranza dei simpatizzanti ha chiesto al gruppo ci si limitasse a sottoporre ai candidati a sindaco della città la 'Carta del Gran Sasso'. "Così stiamo facendo", ha spiegato Faccia; "col documento, cerchiamo di fissare alcune questioni e, ovviamente, chiediamo venga dato seguito alle petizioni sottoscritte da migliaia di aquilani. D'altra parte, stiamo ribadendo un principio che altri, nel 1995, hanno fatto valere: l'allora assessore regionale alle Opere pubbliche reclamò che Campo di Giove - con le strutture sportive e turistiche - restasse fuori dai vincoli, e miracolosamente così è andata. Sul Gran Sasso, invece, sebbene un ordine del giorno del Consiglio regionale dell'epoca chiedesse di non andare oltre il 3% delle aree vincolate sul territorio abruzzese, le zone vincolate vennero estese per ulteriori 30mila ettari".

La richiesta di Save Gran Sasso è che i vincoli vengano mitigati: "le Regioni, possono modificarne i confini ogni due anni: l'ultima revisione è del gennaio 2016. E non può essere altrimenti: la natura infatti 'cammina', non è ferma: non è che un aspetto di pregio resti lì, immutato, è possibile che si modifichi. Dalla Carta della Natura pubblicata sul sito di Regione Abruzzo, si può evincere facilmente che alcune zone pur pregiatissime dal punto di vista ambientale sono fuori dai Sic, altre invece, antropizzate e di minor pregio, sono sotto vincolo. Per questo, chiediamo di mitigare i confini; ci sono modi e metodi, naturalmente: se andiamo a tagliare il Sic, l'Europa potrebbe accendere i riflettori sulla nostra montagna. Non chiediamo tagli, però, piuttosto una modifica dei confini, togliendo i vincoli laddove non servono ed estendendoli alle aree di maggior pregio: dunque, i 1400 ettari del comprensorio del Gran Sasso potrebbero essere ridistribuiti su altre aree, magari vincolando altri 1450 ettari di territorio. Così, l'Europa non potrebbe far altro che accettare la comunicazione del Ministero dell'Ambiente".

Non solo mitigazione delle aree Sic, però; la Carta del Gran Sasso che è stata sottoposta all'attenzione dei candidati a sindaco li impegna, decidessero di firmarla, a mettere in campo azioni di sviluppo e rilancio della montagna: "il punto dirimente del documento - chiarisce Faccia - è considerare lo sviluppo turistico del comprensorio del Gran Sasso quale fondamentale risorsa economica della città; altro nodo cruciale è rendere la montagna accessibile 365 giorni l'anno, e per tutti; i diversamente abili e gli anziani, ad esempio, sul Gran Sasso non possono salire: non c'è un rifugio, un impianto che possa portarli in cima, un solarium per fermarsi, mangiare qualcosa e godere del panorama. Vanno creati i presupposti affinché gli impianti siano aperti al trasporto pubblico, degli anziani e dei diversamente abili, delle biciclette e così via".

Accessibilità per tutti, insomma, con mezzi economici e puliti: "purtroppo, gli impianti si pensa debbano servire soltanto agli sciatori, ma vanno considerati mezzi di trasporto pubblico. Con un altro ingresso da Monte Cristo, renderemmo il Gran Sasso davvero accessibile, risolvendo anche il problema della fruizione alla montagna con i mezzi a motore".

Fino alle elezioni, Save Gran Sasso svolgerà soltanto un compito d'opinione, assicura Faccia; il direttore della Scuola sci di Assergi, però, non esclude una possibile candidatura a consigliere: "Ci sto pensando, ho diverse opportunità: sono in molti a chiedermi di impegnarmi attivamente, lo deciderò all'ultimo momento; dovessi candidarmi, uscirei da Save Gran Sasso ma sono sicuro che, chi resterà, farà un lavoro ancora migliore".

Ultima modifica il Venerdì, 28 Aprile 2017 10:19

Articoli correlati (da tag)

Chiudi